E’ notizia di qualche giorno fa che il Corpo Forestale dello Stato, stazione di Salandra, su denuncia di un cittadino, abbia prelevato campioni di acqua dal fiume Basento in prossimità di uno scarico presente nella zona industriale di Ferrandina.
Le analisi hanno confermato la presenza di composti inquinanti con valori oltre i limiti stabiliti dalla normativa ambientale in tema di acque di scarico provenienti da insediamenti industriali.
Il direttore di produzione dello stabilimento è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Matera e sembra che la ditta responsabile della produzione del liquido inquinante sia risultata avere già precedenti segnalazioni all’Autorità Giudiziaria per analoghi reati.
Per riservatezza delle indagini non è dato sapere quale sia lo scarico e quale sia lo stabilimento industriale interessato.
Certo la riservatezza va tutelata ma fino a che punto anche a discapito della salute dei cittadini?
Una situazione simile si è riproposta l’estate scorsa e riguardava i valori fuori norma rivenienti dall’attività di Fenice.
Lì alla fine si è fatta chiarezza su tutto salvo che sul modo comportamentale dell’Arpab
Nel caso in questione no, forse è ancora troppo presto, aspettiamo pazienti.
Il lucano è famoso pere le sue doti di estrema pazienza.
E’ di qualche giorno fa, inoltre, che Maurizio Bolognetti, dei radicali lucani, abbia immesso su rete alcuni filmati che riguardano la Mythen; una società che ottiene biodiesel e altri prodotti chimici utilizzando materie prime rinnovabili come gli oli di origine vegetale.
In uno di questi filmati, meno di un minuto di durata, era ripreso un tubo, corrugato dal colore nero, che immetteva in un terreno acqua e che a ben vedere , producendo schiuma, non sembrava essere pulita e lo stesso Bolognetti parlava di puzza indescrivibile.
Il segretario regionale dei radicali diceva, in un altro video, che gli scarichi avvenivano in maniera incontrollata e senza depurazione.
La società, chiamata in causa, ha contro dedotto affermando che in realtà le acque provengono dallo stabilimento ma che le stesse sono depurate perché l’azienda ha una sua struttura, certificata, atta allo scopo.
La rete fognaria della società in questione non è stata collegata a quella di Tecnoparco e che ha strutture di depurazione che dovrebbero servire le industrie insediate nella Val Basento.
I dirigenti della Mythen ebbero a lamentarsi della carenza in un incontro avuto con l’assessore Santochirico e lo stesso riportò la notizia in maniera non precisa nel suo blog.
Una cosa è certa che bisogna fare chiarezza su tutto: depurazione, scarichi ed immissioni nelle acque del Basento ed intervenire in termini di infrastrutture dove serve.
Occorre fare chiarezza anche per rispetto della Signora Pierina che abitando a Macchia di Ferrandina si lamenta, in un altro video sempre prodotto dal solito Bolognetti, dell’aria irrespirabile.
Certo l’aria può essere ritenuta irrespirabile anche quando è ricca solo di odori speziati e se così fosse la povera Signora Pierina deve rinunziare ad uno dei cinque sensi: l’olfatto?
l’infaticabile Bolognetti, ancora, ci mostra una quantità significativa di fumo che fuoriesce dallo stabilimento, siamo in autocontrollo nell’ambito della direttiva Seveso e ci dobbiamo accontentare.
E’ davvero sufficiente tutto questo?
Una volta risolti, positivamente, i problemi relazionali tra il direttore Generale ed il personale addetto all’Arpab rilanciando il dialogo e magari rifacendo l’arredo d’ufficio a tutti i dirigenti è possibile sapere qualcosa oppure l’indirizzo dell’apposito comitato regionale dell’Arpab, di cui alla Legge regionale istitutiva, porta da un’altra parte?
Che so io verso una bella scampagnata tra i boschi lucani sempre a spese del povero contribuente?
Non c’erano dubbi che tutta l’attenzione creatasi intorno all’Arpab ed alla sua gestione fosse figlia della diatriba interna, non c’erano dubbi del resto che i servizi vengono erogati, se poi lo sono, solo per assicurare lo stipendio al personale addetto che viene scelto in una ottica di assoluto bilanciamento tra gli organi componenti la vita amministrativa della Regione.
Il riscontro è stato immediato: l’11 Novembre la Commissione ambiente del consiglio regionale non ha più sentito il bisogno di ascoltare l’assessore regionale competente perché il tutto è stato superato dalla convocazione della commissione di indirizzo convocata per il 19 dello stesso mese che ha messo in campo una progettazione attenta dell’apposita cartellonistica utile a non far perdere la “retta via”.
Povera Basilicata!!!!!!!!
Pio Abiusi
In che mani irresponsabili siamo caduti. Stabilimenti industriali che inquinano come se nulla fosse, alterando pesantemente gli equilibri di aria e acquali, a danno della salute pubblica e gli organismi regionali competenti non intervengono. Ci vuole il commissariamento totale! ass. B.R.I.O. gruppo di Matera