CANDIDATURA DI MATERA A CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019 UNA SFIDA DA RACCOGLIERE INSIEME
Lunedì alle ore 18, 00 presso la Mediateca la città si raccoglie intorno alla candidatura di Matera a capitale della cultura 2019.
Il presidente della Regione Vito De Filippo, il Presidente della Provincia Franco Stella, il Sindaco Salvatore Adduce e l’assessore alla cultura Cornelio Bergantino illustreranno come nasce e come è possibile vincere questa sfida per la quale molto dobbiamo all’Associazione Matera2019, che ha iniziato a lavorare per la candidatura già tre anni fa.
Interverranno il prof. Franco Bianchini e la dott.ssa Giulia Manica che operano alla Leeds Metropolitan University di Londra che forniranno la loro sapienza e professionalità alla città per la sua candidatura.
Esa parte da una lettura del territorio e della sua lunga storia, che dovrà ispirare una nascente industria culturale capace di dare un futuro ai nostri territori o come dice la guida per la candidatura di apportare modifiche strutturali permanenti ed una crescita- o meglio uno sviluppo sostenibile- per tutto il territorio interessato.
E’ questa una occasione unica per aprirci a nuove relazioni e contatti e per potenziare le opportunità di crescere come sistema città che vive una relazione magica con il suo territorio, la sua provincia la sua regione, che partecipano a questa sfida con la coscienza che si può vincerla. Ci confortano in questo le tante giovani intelligenze lucane e non, la determinazione delle istituzioni a partire dalle amministrazione comunali che si sono susseguite in questi ultimi anni.
La candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura per il 2019, non sarà l’unica, anzi, vede in campo competitori autorevoli e ben più grossi di noi.
Noi lavoreremo perché vinca con noi un pezzo di Sud che non si arrende la sfida vede schierate oltre Matera almeno altre 11 candidature:
1. Venezia & nordest 2019
2. Brindisi 2019
3. L’Aquila 2019
4. Palermo 2019
5. Amalfi 2019
6. Ravenna 2019
7. Siena 2019
8. Terni 2019
9. Torino & provincia 2019
10. Bari
11. Perugia
Va iniziato un percorso che vede la nostra città proporre una collaborazione/competizione alla vicina Bari non per riproporre la parabola di Davide e Golia in chiave moderna ma per realizzare una rete tra città del sud e tra regioni che hanno il compito di dimostrare che è possibile uscire da questa crisi dal lato giusto. Dal lato della crescita e dello sviluppo.
L’iniziativa sarà trasmessa in diretta streaming anche su SassiLive grazie alla collaborazione con ilmiotg.it
Candidare Matera a Capitale europea della cultura non è solo una meta per l’economia, le infrastrutture e l’arte: è un percorso obbligato, se letta nel profilo storico di crescita della città. Sembrava una follia ai materani, negli anni 50’, “spostarsi” loro malgrado nei nuovi rioni per creare una città moderna, ma il mondo attorno ci credeva; sembrava altrettanto irreale, nei primi anni 90’, che i Sassi potessero entrare nel patrimonio dell’umanità da tutelare, ma il mondo attorno a noi ci credeva e anche questa volta sembra una scommessa troppo audace che Matera sia capitale europea della cultura nel 2019, ma chi guarda Matera ci crede più di noi. A differenza degli anni ’50, quando vennero dall’esterno a studiare il nostro territorio, a differenza degli anni ’90, quando un gruppo ristretto di attori locali lesse con una nuova chiave interpretativa l’importanza della città dei Sassi; lo strumento di cui si può oggi avvalere la città è tale da necessitare il consenso di tutti i suoi cittadini, è una candidatura partecipata. Dalla prima edizione del bando di candidatura, la Commissione ha perfezionato il processo di selezione e in 25 anni la manifestazione rientra a pieno titolo nella strategia 2020 che vede nell’industria culturale uno degli assi portanti della forza di questo continente. Il percorso è tracciato, le scadenze e i criteri vanno rispettati. Si sono create, quindi, delle reti di operatori culturali, imprenditori e progettisti, esistono piattaforme e incontri per lo scambio di buone prassi… Abbiamo tutte le carte in regola per partecipare alla gara: Matera 2019 sarebbe la prima Capitale europea della cultura appartenente al Sud del continente. Il Comune di Matera accetta l’eredità della proposta e rilancia l’operazione: una città non si candida solo per l’idea di pochi, si candida attraverso una scelta partecipata, in cui ciascuno come in una battaglia mette in campo le sue capacità migliori, in cui la misura del donarsi è l’amore stesso per la nostra città. La discesa in campo di ciascun abitante dà già avvio ad un percorso ben preciso verso la candidatura, convogliato e misurato dalle forze di progettisti culturali che già si sono innamorati di Matera e di questa idea di capitale. Come un grande albero il progetto di candidatura fa gemmare condizioni ancora embrionali e porta a maturazione realtà già presenti, con anche con l’aiuto di dolorose potature di crescita.
La candidatura di Matera, inoltre, non può essere una candidatura isolata, ma ha tutti i presupposti per diventare una candidatura del Sud aperta a tutto il bacino del Mediterraneo, e quindi attraverso un processo di ibridazioni tutte le realtà a noi confinati, prima e extra regionali poi, saranno coinvolte dal percorso
di candidatura. E’ arrivato il tempo dell’ufficializzazione della candidatura della città, è arrivato il tempo dei tecnici e dei professionisti che andranno a stimolare il protagonismo propositivo della cittadinanza che sarà inserito in un meccanismo di governance ben definito. Lunedi 25 ottobre 2010 la città si raccoglie attorno all’idea di questa candidatura, perché la scelta di questo percorso sia di tutti e ciascuno possa con il suo “si” diventarne parte attiva: la domanda che il Comune pone a tutta la cittadinanza non è se Matera può o non può essere Capitale europea della cultura, ma se Matera vuole essere fra le città candidate.
Da “vergogna nazionale” a patrimonio mondiale dell´umanità” a “Capitale europea della cultura”
Una candidatura partecipata
Amici…
Vi chiedo due minuti di pazienza per parlarvi di « Matera 2019 »…
In ognuno di noi risveglia qualcosa : spesso pero, invece di essere elemento di riconciliazione, è diventata un ulteriore, potenziale elemento di discordia :
Lanciata pubblicamente da un candidato sindaco durante le elezioni amministrative del 2007 (Nicola Buccico – ndr), è stata adottata da un gruppo di persone più o meno giovani, di appartenenze politiche e geografiche diverse, e trasformata in elemento fondante di un´associazione culturale nel 2008. Traghettata dai suoi membri, nel bene e nel male, nelle Commissioni competenti dei tre livelli istituzionali, è stata oggetto di delibere di giunta, materiale per svariati logo, slogan politico durante l´ultima campagna elettorale per le regionali, tema di discussioni da piazza Vittorio Veneto agli uffici del Parlamento europeo a Bruxelles.
In due anni, « Matera 2019 » è diventata patrimonio di tutti, eppure, ad oggi, la città non è ufficialmente candidata : « Matera 2019 » rimane una domanda a cui pochi sanno rispondere.
Il dibattito si è sviluppato sulle idee : idee che, per quanto feconde (Matera, città dlel´Uomo ; Matera, città della pace…), in mancanza di percorso progettuale legittimo, hanno portato all´infagarsi in tematiche autoreferenziali o, peggio, in sterili polemiche; si è concentrato sulla primogenitura della proposta di canidatura, ma le critiche – fondate o meno – non sono mai state trasformate in controproposte ; si è apparentemente concretizzato in delibere di giunta che, per il momento, rimangono dichiarazioni d´intenti (che rischiano, a mio avviso, di nutrire il luogo comune del disinteressamento delle istituzioni per cio che riguarda il bene comune); è diventato il fulcro di accuse reciproche basate sull´incompetenza, allorché per la prima volta si proponeva un obiettivo comune. Nei fatti, in due anni, il dibattito pubblico non si è mai occupato di cio che veramente è il punto della prospettiva.
Cosa c´è di cosi inquietante nel porsi quest’obiettivo ?
Mentre la città si arenava in questioni locali, l´approccio di una candidatura « dal basso » ha risvegliato l´attenzione di figure esterne : tramite Giulia Manica, prima candidata del concorso per la candidatura di Ravenna 2019, Franco Bianchini si è interessato alla candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura.
Chi è Franco Bianchini?
Le sue recenti attività di ricerca si occupano del legame tra partecipazione nelle attività culturali e inclusione sociale/partecipazione sociale, il ruolo delle pratiche interculturali all´interno delle strategie urbane, l´emergenza di nuove specializzazioni professionali inserite nelle politiche culturali locali, con un approccio alternativo al marketing territoriale. Dal 2007 ha cominciato a insegnare come Professore di Politiche Culturali e Pianificazione Culturale alla Leeds Metropolitan University. In parallelo alle sue attività accademiche tra Liverpool e Leeds, è stato consulente e ricercatore per il Arts council inglese, il Dipartimento della Cultura del governo inglese, il Consiglio di europa e la Commissione europea. E stato invitato in diversi paesi europei, in Giappone, cina, Colombia e Australia a dare conferenze sulle questioni attinenti alle politiche culturali e urbane. Sopratutto, dal 2003 al 2008 ha collaborato con la struttura che ha concepito e gestito la candidatura di Liverpool 2008 (città che piu ha investito nel percorso di candidatura, un progetto diventato esemplare per alcuni veris nella storia della manifestazione). Ha collaborato per Liverpool 2008 sviluppando i legami con Bremen, Gdansk, Istanbul (Capitale europea 2010), Marseille (CEC 2013) e Napoli. Oggi i suoi interessi si concentrano sul ruolo della cultura nella rigenerazione urbana, la diversità culturale e l´interculturalismo come risorse per l´innovazione delle politiche urbane, e l´impatto della globalizzazione nelle città europee contemporanee. Ultima cosa : Franco fa parte della Fondazione Fitzcarraldo, di cui ti copio la missione : un centro indipendente di progettazione, ricerca, formazione e documentazione sul management, l’economia e le politiche della cultura, delle arti e dei media al servizio di chi crea, pratica, partecipa, produce, promuove e sostiene le arti e le culture.
Talvolta la fiducia che non troviamo in noi stessi viene stimolata dallo sguardo che altri hanno sul nostro percorso.
Corteggiati da altre città candidate, queste due figure si sono interessate a Matera, per diverse ragioni.
Candidare Matera a Capitale europea della cultura non è solo una meta per l’economia, le infrastrutture e l’arte: è un percorso obbligato, se letta nel profilo storico di crescita della città. Sembrava una follia ai materani, negli anni 50’, “spostarsi” loro malgrado nei nuovi rioni per creare una città moderna, ma il mondo attorno ci credeva; sembrava altrettanto irreale, nei primi anni 90’, che i Sassi potessero entrare nel patrimonio dell’umanità da tutelare, ma il mondo attorno a noi ci credeva e anche questa volta sembra una scommessa troppo audace che Matera sia capitale europea della cultura nel 2019, ma chi guarda Matera ci crede più di noi. A differenza degli anni ’50, quando vennero dall’esterno a studiare il nostro territorio, a differenza degli anni ’90, quando un gruppo ristretto di attori locali lesse con una nuova chiave interpretativa l’importanza della città dei Sassi; lo strumento di cui si può oggi avvalere la città è tale da necessitare il consenso di tutti i suoi cittadini, è una candidatura partecipata. Dalla prima edizione del bando di candidatura, la Commissione ha perfezionato il processo di selezione e in 25 anni la manifestazione rientra a pieno titolo nella strategia 2020 che vede nell’industria culturale uno degli assi portanti della forza di questo continente. Il percorso è tracciato, le scadenze e i criteri vanno rispettati. Si sono create, quindi, delle reti di operatori culturali, imprenditori e progettisti, esistono piattaforme e incontri per lo scambio di buone prassi… Abbiamo tutte le carte in regola per partecipare alla gara: Matera 2019 sarebbe la prima Capitale europea della cultura appartenente al Sud del continente. Il Comune di Matera accetta l’eredità della proposta e rilancia l’operazione: una città non si candida solo per l’idea di pochi, si candida attraverso una scelta partecipata, in cui ciascuno come in una battaglia mette in campo le sue capacità migliori, in cui la misura del donarsi è l’amore stesso per la nostra città. La discesa in campo di ciascun abitante dà già avvio ad un percorso ben preciso verso la candidatura, convogliato e misurato dalle forze di progettisti culturali che già si sono innamorati di Matera e di questa idea di capitale. Come un grande albero il progetto di candidatura fa gemmare condizioni ancora embrionali e porta a maturazione realtà già presenti, con anche con l’aiuto di dolorose potature di crescita.
La candidatura di Matera, inoltre, non può essere una candidatura isolata, ma ha tutti i presupposti per diventare una candidatura del Sud aperta a tutto il bacino del Mediterraneo, e quindi attraverso un processo di ibridazioni tutte le realtà a noi confinati, prima e extra regionali poi, saranno coinvolte dal percorso
di candidatura. E’ arrivato il tempo dell’ufficializzazione della candidatura della città, è arrivato il tempo dei tecnici e dei professionisti che andranno a stimolare il protagonismo propositivo della cittadinanza che sarà inserito in un meccanismo di governance ben definito. Lunedi 25 ottobre 2010 la città si raccoglie attorno all’idea di questa candidatura, perché la scelta di questo percorso sia di tutti e ciascuno possa con il suo “si” diventarne parte attiva: la domanda che il Comune pone a tutta la cittadinanza non è se Matera può o non può essere Capitale europea della cultura, ma se Matera vuole essere fra le città candidate.
Da due settimane lavorano su un percorso progettuale che presenteranno alla città.
Il Comune ha scelto di cogliere questa preziosa proposta e di condividerla con la cittadinanza.
Doveva essere di Domenica, invece sarà di Lunedi…
Doveva essere al Cinema comunale, invece sarà alla Mediateca provinciale…
Comunque sia è un´occasione unica e irripetibile, in cui Franco e Giulia esporranno le loro valutazioni e una proposta di percorso progettuale basato sul coinvolgimento.
Che ognuno di noi si affacci sulla proposta che verranno a farci per basare le proprie critiche e le proprie valutazioni,
Né convegno, né forum, né guerra fra poveri, né passerella politica…
Ma Agora, la piazza principale della polis intesa come « città », luogo della democrazia dato che era la sede dei cittadini che vi si riunivano per discutere i problemi della comunità e decidere insieme sulle decisioni.
Nella Polis, tutti i cittadini avevano gli stessi diritti e gli stessi doveri e trovavano nell´Agor il luogo di libero scambio di idee e argomenti.
Entrare nell´agora implica togliersi la giacca del politico, dell´amministratore, dell´imprenditore, del faccendiere, del commerciante, dell´associazione, del comitato, della professione…
L’oggetto della discussione non è “cosa significa candidare una città a Capitale europea della Cultura”. Per rispondere a questa domanda l’associazione Matera2019 ha messo a disposizione sul suo sito un opuscolo divulgativo che si puo scaricare dal sito http://www.matera2019.it/wp-content/uploads/mt2019_libretto.pdf
L’ggetto della discussione non è “cos´è Matera?”: sappiamo tutti quali sono le sue potenzialità e i suoi limiti…
E arrivato il momento di prendere una decisione: ci vogliamo candidare a Capitale europea?
La vera domanda da porre è se esiste la volontà della società civile, perché se la città non lo desidera, è ovvio che nessun politico, nessun imprenditore e nessun professionista si prenderà il rischio di giocarsi questa partita.
Ilaria D’Auria, responsabile associazione Cadmos.
Programma interventi dell’incontro pubblico previsto nella sala conferenze della Mediateca lunedì 25 ottobre a partire dalle ore 18.
Saluti di Vito De Filippo, presidente Regione Basilicata e di Franco Stella, presidente Provincia di Matera
Introduzione di Cornelio Bergantino, assessore alla cultura del Comune di Matera.
Interventi di Franco Bianchini, Leed Metropolitan University e di Giulia Manica, consulente presso Leed Metropolitan University.
Modera il giornalista Serafino Paternoster.
Interventi programmati dei cittadini di tre minuti.
Conclude Salvatore Adduce, sindaco di Matera