Nella serata di ieri, intorno alle 21,30, in via Montescaglioso, nei pressi dell’ospedale Madonna delle Grazie, si è verificato un violento incidente stradale fra un furgone Peugeot di colore scuro ed una moto Honda, con il conseguente ferimento di un giovane ventiquattrenne che versa in gravissime condizioni.
Sul posto intervenivano le pattuglie dell’Arma dei Carabinieri e della locale Polizia Municipale nonchè gli operatori del servizio sanitario d’emergenza 118 i quali, constatata la gravità delle lesioni riportate dal giovane centauro, provvedevano al suo immediato trasporto nel vicino ospedale dove i medici, nonostante gli sforzi profusi, non riuscivano ad evitare l’amputazione dell’arto inferiore.
Immediate e serrate sono state le indagini svolte in sinergia tra l’Arma dei Carabinieri e la Polizia Municipale, che hanno permesso di raccogliere subito una prima descrizione sommaria del fuggiasco e del mezzo a lui in uso, tanto da poter consentire a tutte le pattuglie in servizio, anche attraverso la predisposizione di posti di blocco, le ricerche. Dai rilievi svolti sul luogo del tragico evento sono stati raccolti elementi importanti per la ricostruzione della dinamica del sinistro e l’accertamento delle responsabilità.
L’autista del furgone, un trentatreenne del posto, rintracciato nel corso della notte è stato tratto in arresto poiché ritenuto responsabile di omissione di soccorso e per essersi dato alla fuga dopo l’evento per sottrarsi alle sue responsabilità. Lo stesso, sottoposto all’ Alcoltest, risultava in stato di ubriachezza in quanto il suo tasso alcolemico era di gran lunga superiore ai limiti consentiti.
Sono tuttora in corso le indagini tecnico scientifiche da parte dell’Arma al fine acquisire ulteriori utili elementi.
I veicoli sono stati sottoposti a sequestro e tenuti a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Importante e proficua è stata la collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e la Polizia Municipale, tanto da far si che il caso si concludesse in brevissimo tempo.
Nella serata di mercoledì 8 luglio 2009, una donna di Oliveto Lucano (MT), afflitta da disturbi mentali, ha aggredito l’anziano padre “colpevole”, a suo dire, della mancata fornitura di acqua presso la sua abitazione. L’uomo, che risiede nelle immediate adiacenze dell’abitazione della figlia, è stato costretto, a seguito dei numerosi traumi patiti, in particolar modo agli arti superiori, a sottoporsi a cure mediche. In considerazione dello stato di pericolosità della donna, si rendeva necessario un trattamento sanitario obbligatorio, effettivamente disposto, essenziale per preservare anche l’incolumità della stessa donna che, nel frattempo, si era chiusa in casa non consentendo a nessuno di avvicinarsi. A quel punto, stante l’impossibilità di raggiungere la donna ed il concreto pericolo che la stessa potesse attuare gesti autolesionistici, su concorde parere dell’Autorità Giudiziaria di Matera, è stato richiesto l’intervento di una squadra di Vigili del Fuoco per provare a raggiungere la donna tramite i balconi della sua abitazione sita al secondo piano dell’immobile. La tensione è salita ulteriormente, tanto da far temere che livello di aggressività della donna crescesse irrimediabilmente e, a quel punto, i militari della Stazione Carabinieri di Garaguso (MT) hanno attuato una strategia rivelatasi vincente: dopo aver rassicurato la donna, le hanno fatto intendere che l’avrebbero lasciata in pace e che sarebbero andati via. A quel punto i mezzi di soccorso e tutto il personale intervenuto si allontanava dalla zona dell’intervento, ma, in realtà, due militari si erano già posizionati presso l’uscio della abitazione della donna, pronti ad intervenire alla prima occasione utile. Effettivamente, dopo qualche minuto, la donna ha aperto le porte della sua abitazione, cosa che ha consentito il fulmineo intervento dei militari che, sfruttato il varco creatosi, hanno immediatamente raggiunto ed immobilizzato la donna che è stata ricoverata e sottoposta alle necessarie cure.
Alle prime ore di questa mattina, il Comando Provinciale Carabinieri di Matera ha svolto un vasto servizio di controllo del territorio teso soprattutto a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina e lo sfruttamento del lavoro irregolare, che ha interessato varie località dell’area metapontina, in particolare Bernalda, Metaponto e Scanzano Jonico. In particolare:
veniva data esecuzione all’ordinanza del Commissario Prefettizio del Comune di Bernalda, Dott.ssa Mariarita IACULLI, con la quale veniva disposto lo sgombero dell’ex vivaio forestale di Metaponto Lido, in quanto precario e abbisognevole di messa in sicurezza, nelle more della sua demolizione e conseguente bonifica dell’area. Dal luogo sono state allontanate 25 persone, tutti extracomunitari;
nei pressi della stazione ferroviaria di Metaponto venivano fermati, controllati ed identificati ulteriori tre cittadini extracomunitari di varie nazionalità;
nel complesso, tre extracomunitari risultavano sprovvisti di permesso di soggiorno e quindi sono state avviate le procedure per la loro espulsione dal territorio nazionale.
Complessivamente, sono stati impiegati 21 uomini, tra cui personale del NIL (Nucleo Ispettorato Lavoro dei Carabinieri) e del Nucleo Elicotteri di Bari, 10 automezzi ed un elicottero. Al servizio hanno preso parte anche personale dell’ASL materana e della Polizia Municipale di Bernalda. Si è in attesa di responso AFIS su un cittadino extracomunitario e non si esclude che, se positivo, possa essere tratto in arresto. Al termine degli ulteriori controlli e verifiche, i carabinieri hanno arrestato un cittadino del Sudan di 33 anni, perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunal e di Bari per i reati di immigrazione clandestina, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sequestro di persona a scopo estorsivo e falso documentale, consumati in varie località del territorio nazionale, nel marzo del 2006.
In particolare, l’arrestato, unitamente ad altre persone, organizzava viaggi illegali dall’Africa verso l’Italia, munendo i migranti di documenti di identità e soggiorno falsi.
In alcune circostanze, sempre lo stesso, con altri associati, sequestravano i clandestini, richiedendo ai parenti denaro per la oro liberazione. Lo stesso, quindi, era ricercato e latitante. Dopo l’arresto, è stato accompagnato in carcere a Matera.
Pisticci: Il Corpo Forestale dello Stato sequestra una piscina abusiva nel parco di una villa
Nei giorni scorsi, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, nell’ambito dei controlli sul territorio dell’agro di Pisticci hanno rilevato la costruzione abusiva di una piscina all’interno del parco di una villa privata.
La struttura occupa una superficie di circa 200 mq ed è stata realizzata su un’area sottoposta a vincolo paesaggistico causando alterazione permanente del territorio con conseguente deturpamento delle bellezze naturali e paesaggistiche.
Gli operatori del Corpo Forestale di Pisticci hanno posto sotto sequestro l’opera abusiva ed i responsabili, ossia i proprietari della villa su cui è stata realizzata la piscina abusiva, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per violazione alle disposizioni relative alla normativa urbanistico-edilizia e paesaggistico-ambientale.
Il Comando Provinciale di Matera, tramite i dipendenti Comandi Stazione dislocati sul territorio è quotidianamente impegnato nell’attività di prevenzione e repressione di reati legati all’abusivismo edilizio ed in danno all’ambiente.
Il Corpo forestale dello Stato invita i cittadini a segnalare ogni manomissione in danno al territorio direttamente al numero verde gratuito nazionale per le emergenze ambientali 1515.