La comunicazione regionale a fasi alterne
Qualche giorno fa il portavoce del Governatore dette riscontro ad una nota di un cittadino che rilevava alcune anomalie nei dati della qualità dell’aria dichiarati dall’Arpab rispetto a quelli di Agrobios in val d’agri.
Il fatto è estremamente positivo, segno che qualcosa sta cambiando.
Un punto della nota regionale evidenzia, simpaticamente, quello che si è sempre temuto e che cioè l’Arpab va a fare le rilevazioni a dir poco e per non essere maligni a casaccio, alla “speriamo che me la cavi.”
Si perché, per definizione, tutto deve essere a posto e se poi, incidentalmente , non lo è, si può sempre discutere a chi tocca dirlo, magari tirando a sorte.
A Fenice sono passati ben 14 mesi prima che si sapesse dei valori anomali del Mercurio e si raggiungesse l’accordo su chi avesse l’onere della denuncia.
Nel caso di riferimento, Agrobios ha una centralina in prossimità di abitazioni e li i valori di biossido d’azoto sono fuori parametro e la sostanza come è noto è a dir poco “fastidiosa”.
L’Arpab posiziona la sua in zona più tranquilla.
Ricordo ancora quanto, con il solito tira e molla ed intervento plurimo del Difensore Civico Regionale, l’Arpab posizionò la centralina mobile in contrada Trasanello di Matera per monitorare i fumi che Italcementi emetteva. Per poter dire che tutto era posto non corse rischi e sistemò la centralina sopravento rispetto ai venti ricorrenti in modo tale che non avrebbe rilevato un bel niente. .
Tutti, quelli che seguivano gli eventi. se ne accorsero qui a Matera
Ad integrazione d quanto affermato aggiungo che, a seguito del protocollo stipulato qualche mese fa tra : Provincia di Matera, Comune di Matera, Parco della Murgia ed Italcementi, la stessa società per testare la qualità dei fumi che emette e per un lavoro propedeutico all’impianto di una centralina fissa ha utilizzato una struttura mobile ponendola nella zona Sud della città così da essere interessata dai venti ricorrenti e comunque da quelle correnti che investono la città stessa rispetto all’impianto industriale, la sistemazione è risultata essere di circa 180 gradi diversa rispetto a quella in cui era stata posizionata a suo tempo la centralina mobile dall’Arpab.
Naturalmente, per tutto quanto operato ognuno ha pensato bene, ai fini della serietà del lavoro, di tenere l’Arpab fuori. Di interessarla solo per la parte di competenza ma a quel punto i dati così come rilevati verranno pubblicati sui siti internet del Comune, della Provincia, del Parco e di Italcementi.
A dire il vero la scelta è stata motivata anche dal fatto che al momento l’Arpab, si trova a corto di personale qualificato e solo quanto avrà assunto L’architetto, gli esperti in materie giuridiche e gli addetti alla comunicazione potrà compiutamente adempiere al proprio compito; la notizia –ovviamente- è nota al Palazzo. Pur notando la ottima buona volontà del portavoce va altresì evidenziato che, poi, l’Arpab non sempre posiziona le centraline in maniera utile per avere valori medi; in alcuni casi pur di andare sulle cronache nazionali le sistema in pieno deserto per conoscere che aria respirano, specie in estate, gli avvoltoi.
Tutti sanno che il punto dove è collocata la centralina Arpab a Matera – zona industriale della Martella- è un punto dove Jacovitti avrebbe disegnato una carcassa di bue morto, è in pieno deserto e quella centralina spara dati sull’Ozono che sono raccapriccianti.
Dire che sia di qualche utilità è difficile e di contro in città esiste una centralina quasi dimenticata che rileva il Pm10 con metodo gravimetrico a cadenza annuale ed i dati vengono forniti al Comune che il custodisce in apposito cassetto.
Per restare in ambito di Matera con riferimento alla attività regionale c’è da rilevare come molte iniziative furono intraprese quando, qualche mese fa, il Pertusillo si tinse di rosso e vi fu una moria di pesci, si seppe poi che era tutto a posto perché si sa che l’alga è cornuta; qualche giorno fa,ancora, quando i pesci che vivevano nel torrente Marmo di Baragiano hanno deciso di suicidarsi, stranezza della natura, si mobiliarono un po’ tutti.
Per Matera non accade nulla di tutto questo, purtroppo, anche se i pesci nella Gravina sono scomparsi già da molto tempo e quell’acqua, inquinata, serve solo per fare abbeverare, genuinamente, le mucche podoliche che vivono allo stato semi brado nell’area.
Fatto noto all’Asm ma che ha l’occhio come la centralina dell’Arpab, un po’ strabico.
Anche il novello assessore Mancusi, pur essendone a conoscenza, ha detto che tutto è a posto; sono, forse, le consegne del suo predecessore?
Le note inviate al Governatore, sulla materia, non hanno ricevuto alcuna fortuna e quindi non hanno avuto alcun riscontro.
Fortuna che esistono il Noe e la Magistratura che di tanto in tanto mettono sotto sequestro il Depuratore di Pantano
Pio Abiusi