La Giunta Comunale, su proposta dell’Assessore alla Cultura con delega alla toponomastica Emanuele Nicoletti, ha approvato la delibera che prevede il recupero della toponomastica storica delle vie antiche della città dei Sassi attraverso l’aggiunta della dicitura “già”.
“Per la particolarità, l’interesse turistico e l’importanza dei luoghi del nostro centro storico, ho ritenuto opportuno – afferma Nicoletti – prendere in considerazione le fonti bibliografiche di storici locali; vie, strade, piazze, vicoli tagliano il tessuto urbano, scorrendo come arterie nel nostro corpo, andando così a costituire i confini nei quali possiamo sostare, muoverci, tessere rapporti sociali.
Ne deriva un indissolubile legame alla nostra vita di cittadini cui compete l’impegno a sottrarle dalla damnatio memoriae; non a caso, attraverso i nomi con i quali le strade sono denominate, è possibile spesso ricordare come eravamo, ripercorrerle significa rivivere la storia stessa della nostra città, dagli uomini illustri ai quali ha dato i natali alle modifiche apportate all’assetto urbano-paesaggistico, dagli avvenimenti politici e storici che l’hanno attraversata ai regimi che si sono succeduti nel paese e che hanno avuto significativi riflessi nell’amministrazione locale.
Al mutare degli eventi storici sono spesso seguite variazioni del toponimo di origine.
Un particolare risulta però estremamente interessante: spesso, nonostante le numerose delibere delle giunte municipali succedutesi al governo della città, molti cambiamenti sono stati disattesi dalla popolazione”. Nomi di numerose vie e piazze hanno mantenuto l’identità che le ha sempre contraddistinte, perché ormai saldamente ancorati alla tradizione cittadina; si pensi all’accostamento Piazza Vittorio Veneto/Piazza della Fontana, Via Margherita/Via delle Beccherie, Via Buozzi e Fiorentini/Grabiglioni (in dialetto Uarvigghiàn).
Questo l’avvicendarsi dei nomi con i quali le vie sono state denominate: Piazza Vittorio Veneto: già “Piazza della Fontana”, dall’omonima fontana ferdinandea recentemente ricollocata, già “Largo Plebiscito”; Via del Corso: già “Corso Umberto I”, intitolata al Re d’Italia Umberto I di Savoia (1844-1900); Via delle Beccherie: già “Via Margherita”, intitolata alla Regina d’Italia Margherita di Savoia (1851-1926); già “degli Scarpari”; Via Ridola: già “Contrada Orto del Duca”; Via Bruno Buozzi e Via Fiorentini: già “Grabiglione”, per la presenza dei letti dei due torrenti che solcavano il fondovalle dei rioni; tratto tra via Beccherie e via del Corso compreso tra ex Upim e sede delle Poste; già “Fossi, Rione Ferrerei”, per la presenza di un fossato di protezione della città medievale; via La Vista, già “delle Pigne”, per la presenza di cipressi; Piazza del Sedile, già “Piazza Maggiore”; via Roma, già “dei Tre Santi”, per la presenza di un’edicola votiva abbattuta negli anni ’50 dedicata ai Santi Vito, Eustachio e Madonna della Bruna; via Gramsci, già “De Montigny”, dal nome del generale francese Carlo De Montigny, in Basilicata nell’ottobre 1810; Piazza Cesare Firrao, già “delle Forche Nuove”.