Da anni segnaliamo lo stato di degrado del nostro patrimonio storico ambientale per di più sito Unesco. Oltre ai
già noti problemi di abbandono del patrimonio rupestre (santa Barbara, san Pietro Barisano, Madonna della
Vaglia, parco delle Cave settecentesche, ecc.), in questo inizio di stagione turistica vogliamo segnalare alla
vostra attenzione lo stato di salute della Gravina di Matera. Le acque che fuoriescono dai depuratori in località
Pantano risultano maleodoranti, segno evidente del cattivo funzionamento degli impianti. Sempre in località
Pantano, registriamo che ad oggi l’ impianto di post-trattamento, costato all’amministrazione più di qualche
miliardo di vecchie lire, non funziona. Le acque dello Jurio (le “marmitte dei giganti”, fenomeno millenario di
erosione geologica) continuano ad essere in uno stato comatoso. Lungo il percorso urbano della Gravina, inoltre,
abbiamo rilevato quattro punti di immissione diretta di acque reflue; vere e proprie cascate di fogna in direzione di
piazza San Pietro Caveoso, Santa Lucia alle Malve e complesso rupestre in Casalnuovo (futuro museo
demoetnoantropologico). Ciò significa che tutte le acque reflue che vengono convogliate lungo il grabiglioni di via
Bruno Buozzi scaricano direttamente nella Gravina, come è possibile riscontrare dalle foto di seguito riportate.
Risale al 1986 la prima denuncia sullo stato di inquinamento della Gravina di Matera. Da allora sono passati 33
anni. Eppure: nel 1986 è stata approvata la legge 771 per la rivitalizzazione degli antichi rioni, la conservazione e
valorizzazione dell’altopiano murgico; nel 1990 è ri – nato il parco regionale della murgia materana; nel 1993 la
città ha ottenuto il riconoscimento UNESCO; sono stati spesi milioni di vecchie lire per il cosiddetto
disinquinamento della Gravina; si spendono migliaia di euro l’anno per mantenere enti di gestione obsoleti; si
continua a costruire e programmare nuove costruzioni (piano casa e ultime tre varianti urbanistiche); nelle
prossime settimane si procederà ai cambi di destinazione d’uso grazie al nuovo Regolamento Urbanistico; si
continua a concedere certificati di abitabilità pur sapendo che non si hanno depuratori a sufficienza.
Mutamenti a mezzogiorno – Michele Morelli
La fotogallery relativa al torrente Gravina come si presentava nel giorno di Pasqua
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