Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una discreta produzione di comunicati stampa, interventi e prese di posizione da parte di alcuni dirigenti del Partito Democratico che, pur con sfumature ed argomentazioni diverse, hanno evidenziato, oltre un certo disagio, chiare critiche all’operato dei dirigenti regionali e provinciali del partito rispetto in particolare alle scelte che riguardano la prossima candidatura a Presidente della Giunta Provinciale.
Ovviamente non discuto il diritto che ognuno ha di manifestare le proprie convinzioni e non voglio entrare nel merito delle argomentazioni che sono state poste; mi limito solo ad osservare che allo strumento delle primarie, di cui sono convinto assertore, o alla consultazione degli organismi di rappresentanza del partito( direzione provinciale, coordinamento di circolo, assemblea degli iscritti) si deve ricorrere sempre, in ogni caso, sia per l’individuazione di cariche elettive che di cariche di governo. Sollevare la questione, pur opportuna, solo in alcuni casi e non in altri, del coinvolgimento degli organi di partito nelle scelte che riguardano la rappresentanza,desta qualche sospetto e depotenzia il valore di una legittima richiesta.
Ma è altro quello che voglio mettere in evidenza: non credo che i cittadini materani e lucani siano interessati a questioni, seppur importanti, che riguardano la gestione del partito e le difficoltà di convivenza all’interno di esso delle varie culture e sensibilità; oggi sono interessati ad altro e ci chiedono altro: è in atto una grave crisi economica e sociale che richiede la nostra massima attenzione ed un rigoroso ed esemplare impegno da parte delle forze sociali ed istituzionali della nostra terra.
La nostra regione, la nostra comunità regionale vive una fase di grande problematicità , nella quale pesano da un lato le debolezze e i ritardi storici in particolare quelli attinenti alle infrastrutture e alla mobilità , alle fragilità del territorio e dall’altro un seria battuta di arresto dei processi di sviluppo economico degli ultimi 15 anni e dell’ultimo in particolare.
La politica del governo Berlusconi ci sta consegnando un Paese in declino, incerto, diviso, insicuro. L’Italia conta di meno in Europa e nel mondo, vede i suoi conti pubblici fuori controllo, l’economia ferma e scarsamente competitiva, le esportazioni crollate. Il potere di acquisto dei lavoratori e dei pensionati diminuito, il crollo dei consumi sta provocando una diffusa sofferenza delle imprese.
Nella città di Matera, a fronte della grave crisi economica e sociale che sta attraversando il nostro territorio, segnato dalla perdita di centinaia di posti di lavoro nel distretto del mobile imbottito, dall’ impoverimento sempre più marcato delle fasce di popolazione più deboli, dalla perdita del potere d’acquisto delle famiglie, dall’isolamento sempre più marcato della nostra città per la mancanza di infrastrutture, dalla crisi delle piccole imprese, dal disagio sempre più diffuso dei nostri giovani, l’amministrazione comunale di centro- destra finora si è distinta solo per l’aumento delle tasse comunali.
Non solo: si è constatato un particolare accanimento nei confronti delle fasce di popolazione più debole; basti pensare al mancato rinnovo dei contratti con le Cooperative di tipo B, le ausiliarie del traffico mandate a case, i parcheggiatori senza uno stipendio da alcuni mesi.
I propositi di rilancio di questa città e di miglioramento della qualità della vita dei cittadini sono un lontano ricordo legato alle promesse elettorali.
Dove sono finiti i tanto annunciati provvedimenti per favorire la partecipazione, dal momento che Cittadinanza Attiva è stata cacciata dalla Casa Comunale e i Comitati di Quartiere sono stati di fatto eliminati?
Come interpretare il silenzio di questa amministrazione comunale nei confronti di quei provvedimenti del governo nazionale che ha tagliato i finanziamenti previsti per i Rioni Sassi e per il collegamento con l’autostrada A14?
Non deve sfuggire al Partito Democratico quello che si sta delineando nella realtà materana:una grave crisi economica e sociale accompagnata dallo sfilacciamento delle relazioni sociali; in questo contesto la maggioranza di centro destra si distingue per la sua assoluta inefficienza ed incapacità amministrativa.
In questo quadro di grave difficoltà abbiamo il dovere di concentrare tutto il nostro impegno e la nostra attenzione nei confronti di problemi così gravi che interessano la nostra comunità e fare un passo indietro rispetto a conflitti derivanti da difficoltà che attengono semplicemente la vita interna del nostro partito.
Oggi più che mai è necessaria una forte coesione per assicurare un’azione politica autorevole, credibile, capace, decisa nell’inquadrare le questioni e nel definire le soluzioni occorrenti per consentire un ordinato e positivo sviluppo delle relazioni economiche, sociali e politiche di questa nostra comunità.
Gli esempi non ci mancano: i senatori Maria Antezza, Filippo Bubbico, Carlo Chiurazzi, pur non appartenendo alla maggioranza di governo, sono riusciti a far approvare emendamenti e ordini del giorno che vanno nella direzione della salvaguardia degli interessi dei nostri cittadini. Il Governo regionale ha appena approvato il disegno di legge sulla competitività a favore delle imprese.
Il nostro è un grande partito; la richiesta che viene dalla base e dai cittadini è una sola: unità.
In questo partito dobbiamo starci tutti, ognuno con la propria cultura, le proprie esperienze, la propria sensibilità, in maniera nuova, con regole e prassi adeguate per far vivere pluralismo e unità, pari opportunità tra generi, generazioni e soprattutto posizioni politiche.
Tornando al problema della candidatura alla Presidenza della Provincia, qualunque essa sia, occorre assumere un atteggiamento responsabile e lavorare tutti insieme per vincere ancora ed avere come nostro unico punto di riferimento il benessere della nostra terra.
Il Segretario Cittadino del PD
Espedito Moliterni