Policoro: sono quasi le quattro del pomeriggio, quando una signora, una pensionata di 71anni del posto, si reca presso il locale Ufficio Postale per ritirare la propria pensione e poter pagare, quindi, qualche bolletta.
Come sua consuetudine e così come fatto da anni, la pensionata, effettuate le operazioni di ritiro della pensione, ripone nella borsa i contanti, poco più di 1.550 euro e si allontana in direzione di casa, ignara di essere stata osservata da qualcuno.
Infatti, uno sconosciuto ha attentamente osservato le sue mosse e decide di seguirla.
Giunta in via Siris, scatta l’aggressione: lo sconosciuto, un giovane, l’aggredisce alle spalle e le strappa con forza e violenza la borsa.
L’anziana donna, nonostante la veemenza dell’aggressione, resiste, si oppone come può, ma in vano, in quanto viene scaraventata a terra dalla furia del malfattore che, così, riesce ad appropriarsi della borsa e fugge.
La malcapitata, per fortuna, resta quasi illesa e ha la forza di informare i Carabinieri.
I militari dell’Arma, guidati personalmente dal Capitano Carbone, giunti sul posto, effettuano, subito, i primi accertamenti e, acquisiti i primi elementi testimoniali, avviano le ricerche dell’autore, un ragazzo con un giubbotto a quadri, bianchi e neri, notato mentre si allontanava dal posto dell’aggressione con stretto al petto qualcosa.
Si decide così di bloccare i principali accessi alla Città e, soprattutto, viene effettuato un capillare controllo presso la locale stazione degli autobus, nell’ipotesi che il fuggitivo potesse salire su qualche mezzo in partenza e allontanarsi.
L’ipotesi così formulata si svela fondata.
Proprio presso la fermata degli autobus, i carabinieri notano un giovane che, di fatto, corrisponde, alla descrizione fatta del rapinatore.
Senza indugiare, i militari lo raggiungono e, nonostante questi tenti una disperata fuga, riescono a bloccarlo.
Il fermato, non pago, pur di sottrarsi al controllo, reagisce, cerca di divincolarsi, scalcia, si agita forsennatamente, ma ciò nonostante viene immobilizzato definitivamente ed ammanettato.
I carabinieri lo perquisiscono, rinvenendogli, nella tasca anteriore dei jeans, il bottino della rapina, i soldi della pensione della signora.
Da segnalare che l’arresto è stato effettuato personalmente dal Comandante della Compagnia di Policoro, Capitano Carbone, unitamente agli altri militari che hanno concorso nell’operazione.
Al rientro in caserma, la signora è ancora lì che sta denunciando l’episodio e, quando i Carabinieri le restituiscono i soldi, scoppia in lacrime, abbraccia e bacia tutti, ringraziandoli e, così, d’un tratto, i dolori, dovuti alla caduta e all’aggressione subita, sembrano scomparsi.
Il referto medico del Pronto Soccorso le riconoscerà una prognosi di 7 giorni, per contusione e distorsione al polso destro ed all’anca destra.
Il ragazzo, un albanese di 19 anni, Ermir Kasalla, questo il suo nome, domiciliato a Tursi (MT), confessa l’evidenza, anche se ad inchiodarlo, ulteriormente, alle sue responsabilità vi è finanche il filmato di una delle telecamere di sicurezza di un negozio di via Siris, che lo aveva ripreso proprio mentre seguiva la signora, poco prima dell’aggressione.
Lo stesso è stato tratto arrestato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale e accompagnato in carcere a Matera.
Da evidenziare che, nel 2008, la stessa signora aveva già subito un altro scippo, questa volta ad opera di due altri giovani, poi identificati dai carabinieri in due fratelli minorenni del posto e denunciati.