Petrolio, nasce in Val d’Agri l’Osservatorio ambientale
Un polo per informare le comunità interessate dall’estrazione del greggio e per incentivare la ricerca
Raccogliere, analizzare, aggiornare, diffondere, proporre e promuovere: sono queste le principali azioni strategiche che realizzerà l’Osservatorio Ambientale Val d’Agri, inaugurato a Marsiconuovo, per garantire un’efficace azione di monitoraggio, tutela e valorizzazione delle risorse naturali presenti nell’area.
Previsto nell’ambito del protocollo di intenti stipulato il 18 novembre 1998 tra la Regione Basilicata e l’Eni Spa, l’Osservatorio vuole rispondere alle esigenze delle comunità locali che richiedono informazioni tempestive, certificate e verificabili sui problemi ambientali potenzialmente correlati alle attività di estrazione petrolifera.
Un vero e proprio polo informativo ambientale che partirà dai dati rilevati dalle reti di monitoraggio già operative per integrarli in un database in cui confluiranno anche studi epidemiologici, sulla sismicità locale, sulle strutture sismogenetiche e sulle agro-biodiversità della Val d’Agri.
Come illustrato durante la cerimonia di inaugurazione dall’assessore regionale all’ambiente, Agatino Mancusi, l’Osservatorio sarà gestito da un Comitato di rappresentanza territoriale, che fornirà gli indirizzi di carattere generale, e da un Comitato tecnico-scientifico con funzioni di consulenza e di ricerca. Del primo faranno parte i presidenti degli enti pubblici territoriali e dei Parchi Nazionali dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e del Pollino. A questi si aggiungono tre componenti indicati direttamente dalle associazioni ambientaliste; inoltre, le associazioni produttive e di categoria industriali, quelle artigianali e quelle agricole potranno nominare rispettivamente un loro rappresentante.
Il Comitato tecnico-scientifico sarà altrettanto variegato nella sua composizione poiché vi prenderanno parte – coordinati dal direttore generale del Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità della Regione Basilicata – i rappresentanti di diversi Enti ed Istituzioni quali i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, l’Ispra, l’Arpab, l’Università degli Studi della Basilicata, l’Imaa–Cnr, l’Enea, il Metapontum Agrobios, l’Agenzia Spaziale Asi, l’Autorità di Bacino e la Struttura di Progetto Val d’Agri.
Estrema importanza verrà data alla diffusione delle informazioni elaborate che verranno divulgate in campagne informative realizzate attraverso la distribuzione di opuscoli informativi, la predisposizione di un sito ad hoc e di materiale multimediale, l’organizzazione di meeting e convegni.
“L’Osservatorio ambientale – ha dichiarato il presidente della Regione, Vito De Filippo – rappresenta in un certo senso il punto di partenza di tutti i nostri ragionamenti sul petrolio. Perché nel dibattito sulla necessità di contribuire alle necessità energetiche del Paese, una cosa abbiamo sempre messo ben in chiaro: che tutte le scelte, tutte le misure, tutte le compensazioni per il ruolo di servizio che la Basilicata svolge nei confronti del Paese non possono voler dire che la Basilicata vende il suo territorio e si disinteressa della salute dei suoi cittadini. Per questo, i dati e le azioni che arriveranno dall’Osservatorio saranno alla base di ogni nostra riflessione e decisione”.
Già nella fase di start up, l’Osservatorio darà risposte in merito ai processi di cambiamento in atto supportando le istituzioni e le organizzazioni nelle questioni cruciali relative alle scelte di sviluppo, in base alla comprensione delle potenzialità dell’ambiente e dei limiti e bisogni percepiti dai cittadini.
Saranno anche realizzate azioni di “campus” per giovani su tematiche ambientali ed energetiche con l’istituzione di borse di studio per giovani laureati e di dottorati di ricerca.
Petrolio, l’Osservatorio ambientale in Val d’Agri – La scheda
Con una sede di 150 metri quadrati, l’Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo svilupperà le sue attività su quattro aree operative: ricerca e sostenibilità, comunicazione e informazione, gestione dati e amministrazione. Al suo interno saranno impiegate 9 unità lavorative di cui un dirigente, 6 tecnici e 2 tecnici amministrativi.
L’area di gestione dei dati si preoccuperà dei dati legislativi, ma soprattutto dell’individuazione di quelli ambientali disponibili e suddivisi per settori tematici (monitoraggio di aree e processi industriali, di emissioni da impianti petroliferi, di aree urbane e naturali, della qualità dell’aria, delle acque e dei suoli).
Per creare una rete efficiente, saranno stipulati protocolli di intesa e accordi ufficiali con i fornitori di dati affinché si ottenga una fornitura regolare delle informazioni ambientali e secondo i parametri standard individuati nella costruzione del sistema informativo.
All’analisi si aggiungerà la realizzazione di un geodatabase ambientale che prevede: la creazione di un Sistema Geografico Informatizzato che possa contenere i dati storici relativi agli indicatori ambientali selezionati e gestire quelli futuri; l’implementazione del Sistema Informativo territoriale per la gestione delle informazioni ambientali dell’area; e l’elaborazione di cartografie utili per report e studi scientifici.
L’area ricerca e sostenibilità sarà finalizzata, oltre che alla promozione di percorsi formativi finalizzati all’educazione ambientale, a studi e verifiche di attività già in essere con riferimento ai principi della conservazione della biodiversità mediante la scelta di opportuni indicatori ambientali. Si avvieranno programmi di monitoraggio, studi e collaborazioni scientifiche sulle criticità individuate al fine della risoluzione delle stesse.
I risultati delle attività saranno adeguatamente resi noti dall’area comunicazione e informazione, in continuo contatto con le strutture presenti sul territorio.