La Regione Basilicata sin dal 1993 con la legge N° 6 si è dotata di uno strumento di prevenzione e controllo del randagismo.
Con essa è stata istituita l’anagrafe canina e vi sono norme per la protezione degli animali di affezione.
La legge, pur non recente, è attuale; quello che occorre fare è una attività di vigilanza per la corretta applicazione della stessa da parte dei Comuni, delle Asl e dei cittadini che detengono animali di affezione.
Il fenomeno del randagismo viene sollevato, come normalmente accade, nella Primavera nel periodo precedente le ferie estive quando si verifica l’abbandono, principalmente, dei cani.
Mi sembra sia giunta l’ora, adesso che le Asl sono divenute solo due in regione, procedere ad una anagrafe del bisogni su tutto il territorio regionale, individuare una quantità utile di canili sanitari dove i randagi catturati vengono sottoposti a visita medica e sterilizzati e, decorso il tempo utile, normalmente di dieci giorni, vengono affidati ai canili rifugio in attesa di adozione facendo salvo il caso in cui non si tratta di animali particolarmente aggressivi o ammalati
La gestione del canile sanitario avverrà sotto stretto controllo delle autorità veterinarie e pubbliche.
Per l’affidamento dei canili rifugio occorrerà creare un albo di strutture e di personale qualificato sempre sotto l’alto controllo delle autorità sanitarie.
Movendosi in questo modo si avrà una maggiore efficienza e certamente una contrazione dei costi.
Si riuscirà, così, ad evitare di rimettere in circolazione i randagi sterilizzati dopo la fase di permanenza nel canile sanitario come avviene a Potenza o si eviterà di progettare un canile sanitario per mille animali come è accaduto in questi giorni a Matera forse pari a quello di Milano, tanto per realizzarlo ci sono i fondi regionali e per la gestione poi?
Un ruolo di sensibilizzazione all’adozione e di dissuasione all’abbandono e di costruttiva collaborazione per la creazione del servizio dovrebbe spettare alle associazioni animaliste che dovrebbero essere presenti sul campo e imparare a rinunziare alle sterili polemiche.
Sarebbe opportuno lasciare il servizio operativo alle Provincie superando, così, il livello comunale, spesso troppo esiguo.
Di sicuro vi sarà anche un controllo più adeguato e comparato dei costi.
La Regione con il suo servizio veterinario non può essere assente e dare le giuste direttive, di concerto con le Asl, sia di carattere sanitario per la gestione dei canili, sia per un censimento puntuale della situazione che a volte fugge di mano.
Occorre evitare insulse polemiche circa la non migrazione dei cani , costi quel che costi; si tenga conto che sono i nostri giovani a migrare alla ricerca di un lavoro, che un cane vada fuori regione perché i nostri canili fanno cartello che c’è di male?
Fin quando il dibattito, sulla migrazione dei cani, si sviluppa nei salotti privati può anche essere comprensivo ma che esponenti del nostro Parlamento e membri del Governo si interessino così da vicino allora è il caso di dire NO con forza.
Che fa tutta questa gente di fronte all’emigrazione dei nostri giovani, anche essi sono deportati perché vivrebbero volentieri in Basilicata ma non c’è lavoro ed allora bisogna andare con tanta rassegnazione e senza che vi siano vibrate proteste.
Mi ricordo degli slogan nelle manifestazioni,quando avevamo qualche hanno in meno, c’era quello per le donna, per i pensionati, i disoccupati ecc e venivano elencate con un certo ordine, sulla base di certe priorità
Oggi nell’epoca mediatica del “Gurmet” i cani vengono prima di tutti ed a pagare per quegli scanni in Parlamento siamo anche noi “pensionati” che sperando in una esistenza lunga facciamo da sicuro porto alle esigenze dei figli e spesso dei nipoti nel frattempo tutti emigrati.
Pio Abiusi
L abbandono dei cani con regolare microcip,dovrebbe essere punito con 1 settimana di carcere! Non solo i cani poi diventano pericolosi per la viabilità e la sicurezza in generale,ma abbandonare un cane di proprietà è come un abbandono di minore.. perchè il cane come un bambino nn è in grado di vivere da solo! I cani abituati alla vita domestica perdono il proprio istinto di sopravvivenza!