DANNI AL TERRITORIO: INCURIA DELLA POLITICA
Nel corso di un sopralluogo effettuato nel territorio di Rotondella contrada Mesola-Spagnola Traversa Sinni Santa Laura, ho avuto modo di verificare gli ingenti danni provocati dalle abbondanti pioggie dei giorni scorsi, tanto alla strada di collegamento Sinnica-Rotondella quanto alle aziende agricole. Uno scenario drammatico che ha sfiorato l’apocalittico se le precipitazioni fossero state persistenti. Lunghi tratti della corsia a valle franati, piantagioni sommerse dall’acqua, detriti e fango ovunque, hanno praticamente isolato Rotondella con notevoli disagi in particolare per agricoltori e imprenditori operanti in quelle aree. Per evitare l’isolamento della popolazione la Provincia è intervenuta d’urgenza per la realizzazione di un opera di ripristino delle parti franate della strada. Come per altre aree del metapontino, anche in questo caso gli amministratori regionali devono assumersi la responsabilità dell’accaduto, conseguenza di decenni di incuria del territorio. I danni occorsi erano certamente evitabili se fossero stati eseguiti gli indispensabili interventi di manutenzione idraulica del fiume Sinni, volti a mantenere il naturale assetto morfologico del corso d’acqua, oramai inesistente a causa della folta vegetazione e dell’accumulo di detriti che hanno praticamente raggiunto la quota massima degli argini. Per evitare il ripetersi di tali eventi occorrono interventi sinergici di Provincia e Regione. L’imminente avvio dei lavori di recupero della Rotondella-Sinnica dovrà necessariamente prevedere, oltre al rifacimento del ponte, anche l’adeguamento dell’ulteriore tratto di strada di collegamento con il centro abitato, con opere idrauliche di convogliamento delle acque meteoriche verso il fiume. La Regione dovrebbe realizzare gli interventi indispensabili, quali asporto dei detriti e degli inerti e della vegetazione, per ripristinare l’alveo attivo del fiume, nonché pianificare interventi di tipo idraulico-morfologico-ecologico per la manutenzione dello stesso, per ottenerne una buona officiosità. Nei prossimi giorni presenterò interrogazione al Consiglio Provinciale per conoscere quali provvedimenti saranno adottati, perché in futuro non si ripetano siffatti eventi dannosi per le popolazioni e per i territori.
Antonio Stigliano
Consigliere Provinciale Matera
Vice capogruppo PDL
Nella giornata di sabato 6 novembre i segretari di zona della Coldiretti accompagneranno l’assessore all’Agricoltura Vilma Mazzocco a fare una ricognizione sui terreni duramente colpiti dall’esondazione dei fiumi. Vista l’entità dei danni, Coldiretti Basilicata chiede un impegno immediato e concreto da parte della Regione Basilicata per evitare i dissesti idrogeologici che ad ogni precipitazione eccezionale, arrecano gravi danni alle imprese agricole Migliaia di ettari di agrumeti e frutteti in produzione sommersi dall’acqua a rischio di asfissia radicale. Interi raccolti di agrumi persi. Migliaia di ettari di foraggere slavati e altrettanti terreni pronti alla semina resi impraticabili da frane e calanchi. Campi di ortive interamente portati via dall’acqua. Anche nella zona del Vulture non sono stati vendemmiati diversi vigneti poiché era impossibile entrare nei terreni: uva non raccolta sui vitigni di Aglianico DOC di Forenza, Acerenza e Maschito. Ingenti i danni anche alle infrastrutture: fabbricati e case rurali inondate, canali e serre distrutti. Duramente colpita la piana del Sinni, la Media Val D’Agri, il Metapontino. Ancora difficile quantizzare la perdita economica per le numerose imprese agricole coinvolte che pagheranno lo scotto per tutto il 2011. La causa del disastro va attribuita all’eccezionalità del fenomeno che ha portato alla rottura degli argini dei fiumi. “È arrivato il momento- ha affermato il Presidente Coldiretti Basilicata Piergiorgio Quarto- che la Regione metta in campo azioni concrete per evitare i disastri idrogeologici che arrecano serissimi danni all’agricoltura lucana. Come più volte chiesto, è necessario mettere in campo un serio ed efficace piano regionale di sicurezza idrogeologica. Attingendo dai fondi comunitari, è necessario provvedere al rinforzo degli argini e alla pulizia dei letti dei fiumi, ad una manutenzione costante e ad una pulizia puntuale dei canali di scolo e ad altre opere di tenuta del suolo regionale atte ad evitare che precipitazioni eccezionali mettano in ginocchio il comparto agricolo. Un piano incisivo che preveda l’azione sinergica degli Assessorati Regionali (Infrastrutture, Ambiente e Agricoltura), consorzi di bonifica e aziende agricole, riconoscendo a queste ultime un’azione attiva attraverso l’istituzione di contratti territoriali per la manutenzione da stipulare tra imprese agricole e enti locali. Non è possibile più aspettare. A giovarne non sarebbe solo l’agricoltura lucana, ma anche la tutela dell’intero paesaggio lucano.”