1 Maggio 2019, Associazione “Matera Ferrovia Nazionale: “Le ferrovie al centro dello sviluppo della Basilicata e del Sud”. Di seguito la nota integrale.
L’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” (a cui si uniscono “Gli Amici de La Cupola Verde” di Ferrandina) è vicina al mondo del lavoro e a quello sindacale aderendo alla Festa regionale del 1° Maggio 2019 indetta da CGIL, CISL e UIL a Ferrandina. Una giornata di riflessione, quindi, su temi importanti quali lo sviluppo e
il lavoro diventati obiettivi imprescindibili in una Basilicata che non può restare inerme e rassegnarsi di fronte ai giovani che continuano a emigrare, ai paesi che si spopolano, franano e perdono servizi e diritti, a fabbriche e aree industriali in difficoltà che attendono il rilancio e la ripresa produttiva, né si può rimanere insensibili di fronte a fenomeni come l’inquinamento ambientale e il dissesto del territorio. Una regione, la nostra, dove comunque ci sono potenzialità, professionalità e vocazioni che non possono essere abbandonate o ignorate dalla politica e da chi vuole fare impresa. Il pensiero va alla Valbasento (visto che ci troviamo a Ferrandina), ma alla stessa maniera, con preoccupazione e intensità, pensiamo a tutte le aree industriali e produttive della Basilicata, ai lavoratori, ai disoccupati, alle loro famiglie.
In questo contesto sociale ed economico difficile, dove bisogna riconoscere il ruolo fondamentale e irri- nunciabile del lavoro e della dignità delle persone, la nostra Associazione, dopo aver ottenuto il finanziamen- to e la ripresa dei lavori per la tratta Ferrandina-Matera, è impegnata nella battaglia per l’ammodernamento delle Ferrovie dello Stato in Basilicata e per la costruzione di quei segmenti infrastrutturali mancanti che possono rilanciare l’intera regione. Ci riferiamo, in particolare, alla strategica tratta interregionale Salerno- Potenza-Ferrandina-Matera-Gioia del Colle-Bari. Tratta da rendere completamente agibile assicurando in tempi brevi il finanziamento e la progettazione per la prosecuzione delle rotaie della Ferrandina-Matera fino a Gioia del Colle (a circa 30 Km. dalla Città dei Sassi). Riteniamo, infatti, che con investimenti funzionali e specifici si possano ottenere in Basilicata cambiamenti concreti capaci di coinvolgere anche territori limitrofi del Mezzogiorno che vanno dal Tirreno all’Adriatico, attraversando l’ancora isolata Matera. Ecco perché la trasversale Salerno-Bari deve diventare un obiettivo importante di tutti i Lucani, delle nostre istituzioni e delle diverse componenti delle regioni limitrofe. Solo in questo modo si potranno valorizzare e salvare le nostre aree interne che, pur con notevoli potenzialità, non lasciano intravvedere un futuro di sviluppo. Nuova occupazione, quindi, da creare in luoghi di straordinaria bellezza paesaggistica e ambientale, nonché con chiara vocazione turistica e spesso con pregevoli attività produttive locali. È il caso dei comprensori del Melandro-Marmo-Platano, Rifreddo e Sellata, Pantano di Pignola, Parco di Gallipoli Cognato e delle Do- lomiti Lucane, fino alle Colline del Materano e al Metapontino. Il treno delle Ferrovie dello Stato, dunque, può e deve svolgere un ruolo trainante per il turismo e per l’economia regionale e del Sud. Si deve opportu- namente partire dalla Capitale Europea della Cultura 2019 che, dopo oltre 150 anni di anacronistica e improduttiva attesa, deve ripensare alla mobilità e diventare, per la sua posizione geografica e per la ca- pacità di attrazione, uno snodo ferroviario nevralgico al servizio di tutto il Meridione. Da Matera si deve poter raggiungere città e realtà dinamiche e importanti come Bari, Taranto, Brindisi, Lecce, Foggia e il Gargano (via Gioia del Colle) e Potenza, Salerno, Napoli, Roma, il Cilento e la Calabria (via Ferrandina), oltre a dotarsi di collegamenti diretti con le maggiori città italiane e da queste verso l’Europa. E viceversa.
E non da meno la ferrovia SA-PZ-MT-BA, serve quale strumento indispensabile ed emblematico per ri- lanciare anche le aree industriali di Baragiano, Tito, Potenza, Valbasento, La Martella, Venusio e Jesce, collegandole tra loro e, quindi, con i grandi porti mercantili dei mari Tirreno, Adriatico e Jonio. In questo modo anche lo stabilimento della Ferrosud di Matera ritroverebbe la sua centralità e quel ruolo che le spetta in Italia e all’estero per la riconosciuta professionalità delle maestranze e l’alta tecnologia di cui è dotata. Tra l’altro, in questo quadro di prospettive rientrano anche gli obiettivi delle Zone economiche speciali lucane, che da Ferrandina e da altre aree produttive della Basilicata potranno avere come riferimento per l’import / export il porto commerciale di Taranto. Un’altra occasione, quest’ultima, da non perdere, garantendo proprio alle Zes la loro piena istituzione e funzionalità per attrarre investimenti italiani e stranieri al fine di rendere possibile nuova occupazione, smuovere l’attuale immobilismo e le situazioni di crisi.
Pertanto, su queste criticità e su questi programmi circa la Basilicata del futuro che vuole proiettarsi verso l’Europa bisogna lottare insieme a CGIL, CISL, UIL, alla politica, alle imprese, alle associazioni e ai la- voratori perché il 1° Maggio ritorni a essere per molti cittadini lucani una giornata di festa e di nuove conquiste non più rinviabili.
Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”
Apr 30