“Alla vigilia del Primo Maggio i dati dell’Istat sulla disoccupazione confermano che c’è poco da festeggiare perché oggi i senza lavoro, specie giovani e donne, sono in numero maggiore degli occupati”. E’ quanto sostiene Nicola Benedetto, candidato di Scelta Europea alle europee nella Circoscrizione Sud, che ha tenuto un incontro a Villa d’Agri.
“Se infatti il rapporto del Centro Studi Uil Basilicata riferisce di 11mila posti di lavoro persi in un anno in Basilicata e il tasso di disoccupazione dei 15-24enni – a marzo – a livello nazionale è al 42,7%, ma da noi decisamente oltre il 50%, i fondi strutturali comunitari – dice Benedetto – sono l’ultima possibilità concreta che abbiamo per intervenire. Si tratta però di invertire la tendenza sinora espressa in Basilicata, come in tutto il Sud, di spendere le risorse del Fondo Sociale Europeo in progetti di formazione che hanno formato giovani e riconvertito meno giovani in profili professionali senza sbocco di lavoro o polverizzato ingenti risorse. Non so se il Piano nazionale Garanzia Giovani che il Governo Renzi ha voluto “simbolicamente” far partire proprio il Primo Maggio sia lo strumento più adatto per tamponare l’emergenza disoccupazione giovanile ed intellettuale e dare una risposta ai giovani che rinunciano a trovare lavoro e a proseguire gli studi, in Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, tra i 15 e i 29 anni sono 2,250 milioni. Diventa essenziale riformare i Centri per l’Impiego e i servizi di orientamento altrimenti qualsiasi progetto sarà vanificato.
Di fronte ai dati – sottolinea – la proposta del Centro Democratico di istituire il meccanismo della cosiddetta staffetta generazionale allo scopo di sostenere l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e l’attuazione di meccanismi di flessibilità positiva per i lavoratori maturi, pur nella consapevolezza che la misura non risolve la questione della disoccupazione giovanile, è sicuramente uno strumento che può contribuire a rinnovare le amministrazioni e le aziende e, comunque, a ridurre il numero dei giovani inoccupati e disoccupati. Vale per tutti un dato: per ogni over 60 in uscita è possibile assumere nella Pubblica Amministrazione due under 25”.
“Se non si individuano rimedi in tempi brevissimi – sottolinea Benedetto – si rischia di tagliare intere generazioni fuori dal mercato del lavoro. Una emarginazione che potrebbe essere permanente, in quanto il sistema produttivo non concede possibilità di reinserimento a persone che abbiano un buco nero di alcuni anni nel loro curriculum culturale e professionale, condizione che sta per diventare il denominatore comune di intere fasce di età”.
Per Benedetto inoltre “gli interventi previsti nella manovra della Giunta Regionale di bilancio 2014-2016 in favore delle imprese con la concessione di 10mila euro per le assunzioni di giovani ed una spesa di 5 milioni di euro non è in grado di alleviare l’emergenza disoccupazione giovanile ma semmai di allargare a macchia d’olio il già diffuso precariato”.