Sono dodici i soggetti imprenditoriali che hanno partecipato al bando per l’insediamento nel nuovo hub che sarà realizzato nell’immobile di via San Rocco e che si affiancheranno al già presente Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ad annunciarlo è Enzo Acito, fino al 19 luglio scorso assessore all’innovazione tecnologica del Comune di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione in cui traccia un bilancio del lavoro svolto all’interno dell’Amministrazione Comunale di Matera, prima di cedere il testimone al nuovo assessore Giampaolo D’Andrea.
Enzo Acito: “Testamento ferragostano di un assessore defenestrato”.
Sono molto, molto, molto soddisfatto, lo ammetto!
Il bando di San Rocco ha fornito risposte superiori alle aspettative.
Senza risorse pubbliche, soltanto utilizzando una personale visione di futuro, condivisa solo con il Sindaco, non è stata certamente una partenza facile, tutt’altro!!!
Strada in salita, resa ancor più irta dalla totale indifferenza del contesto politico, escluse poche eccezioni, pochi, pochissimi consiglieri comunali, che oggi ringrazio e di cui non riporto i nomi per non innescare, a loro danno, vendette e reprimende del partito oggi egemone a Matera.
Saranno accolte, negli spazi di San Rocco, contemporaneamente il prestigioso Consiglio Nazionale delle Ricerche, la sede decentrata dell’unico incubatore di imprese meridionale certificato e collegato alla Apple Accademy ed all’ Università Federico II di Napoli, una sede di un’impresa Hi Tech quotata alla City di Londra, un consorzio di imprese italo-canadesi collegate alla George Brown University di Toronto, un consorzio di imprenditori lucani che ha attivato una piattaforma innovativa, tutta con risorse private, per innovare il sistema della promozione turistica regionale con sistemi connessi alla e-commerce di ultima generazione, una sede di imprenditori pugliesi e calabresi tutti nell’ambito del settore della valorizzazione dei beni culturali connessi alla adozione delle nuove tecnologie ed infine quattro start up innovative.
Nello stesso immobile, negli spazi strettamente connessi potranno convivere e confrontarsi ricercatori, imprenditori illuminati e startupper, generando quello che diventa il lievito per la crescita del sistema, la contaminazione dei cervelli. Questo il vero grande valore aggiunto, questo l’embrione intorno al quale costruire un sistema di sviluppo che potrebbe cambiare l’economia del territorio.
A questi attori di grandissimo profilo si aggiungono i soggetti aggiudicatari del bando 5G (Tim, Fastweb e Huawei) ed i soggetti aggiudicatari del bando fibra a 1Gbps (Open fiber) che certamente potrebbero essere, direttamente o indirettamente, coinvolti nel sistema innovativo che si autogenera negli spazi di San Rocco.
Peraltro potranno svolgere un ruolo di grande supporto le Università meridionali che hanno già dato l’ adesione al costituendo comitato promotore e scientifico del progetto digitale di Matera ( Federico II di Napoli, Università di Bari, Politecnico di Bari, Università del Salento, Università della Basilicata) oltre all’ Università di Pavia e la facoltà di economia e commercio della Università la Sapienza di Roma).
A queste Università si affiancano, nel comitato promotore e scientifico, i prestigiosi Consiglio Nazionale delle Ricerche, Svimez ed Istat.
Lascio in eredità tutto questo e non solo, lascio la disponibilità di imprenditori privati disponibili a sponsorizzare la fibra in tutte le scuole materne, elementari e medie di Matera, integrando con risorse private ( circa 25.000€/anno) le risorse previste nel bilancio comunale ( 10.000€/anno)
Lascio in eredità la disponibilità di imprenditori privati che erano già pronti a fornire alle scuole, gratuitamente, tablet e stampanti 3D.
Lascio in eredità anche il bando di sponsorizzazione, che non ho fatto a tempo a far pubblicare, per trovare le risorse private necessarie per finanziare arredi e attrezzature informatiche nelle aree di start up e co-working nell’immobile di San Rocco.
Lascio in eredità un neonato che va curato, assistito, protetto ed aiutato a crescere per diventare autonomo nel più breve tempo possibile.
Lascio in eredità un progetto reale che la Basilicata insegue da oltre 20 anni, avendo verificato che in ogni programmazione di utilizzo di fondi strutturali, dal PO FESR 2000-2008 al PO FESR 2014-2020 sono sempre state riproposte risorse enormi su ricerca ed innovazione, per ridurre o addirittura eliminare la emorragia dei cervelli.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, il rapporto Svimez e l’articolo del Sole24ore ne sono la impietosa testimonianza.( la fuga di 200.000 laureati al Nord così il Sud ha perso 30 miliardi). E la Basilicata è in testa per emigrazione intellettuale, ovviamente in termini percentuali.
Con San Rocco si innesca un inversione di tendenza per tentare di ridurre il fenomeno e creare uno sviluppo duraturo ed non effimero nel post 2019.
Lascio tutto questo in eredità all’ Amministrazione Comunale, con la speranza che Sindaco, Assessore D’Andrea e partito unico dominante non si macchino di un ingiustificabile e tragico infanticidio.
Ho, però, la sensazione, da troppo tempo, che la classe politica dominante non abbia un grande interesse a bloccare l’esodo dei giovani scolarizzati e con grande capacità di analisi.
Forse è più facile il controllo del voto dei pochi giovani che restano, perché facilmente condizionati dal bisogno di sopravvivenza, o almeno così lo era fino a qualche tempo fa. Ora sta cambiando anche il sistema del controllo maniacale del voto clientelare e c’è speranza che qualcosa cambi.
E questo, nonostante il periodo ferragostano, lo lascio in eredità alla riflessione di ciascuno di voi.
Progetti di questa natura sono senza dubbio apprezzabilissimi e credo sia già un miracolo che sia arrivato a questo punto, in un contesto che ,qualora ve ne fosse stato bisogno, ha dimostrato tutta la sua pochezza. Un contesto abbarbicato a logiche feudali dove , non mi stancherò mai di dirlo, il noto “ familismo amorale lucano” trova piena applicazione.