Di seguito la nota inviata da Valeria Carolina Celeste Gucci, Responsabile Dipartimento Istruzione Fratelli d’Italia provincia di Matera per la 2^ edizione della Settimana nazionale delle discipline STEM.
Dal 4 all’11 febbraio ha preso il via la seconda edizione della Settimana nazionale delle discipline STEM, istituita con la legge 24 novembre 2023, n. 187. Da insegnante e educatrice non posso che plaudere a questa iniziativa ed essere pienamente soddisfatta del grande lavoro che sta compiendo in merito il Governo Meloni e, in particolare, la nostra Premier, che ha fortemente voluto potenziare e promuovere queste discipline fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del Paese. Nello specifico basti citare la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, finalizzata a rafforzare il legame tra scuola, ITS e imprese; l’istituzione del Liceo del Made in Italy, che integra discipline umanistiche e scientifiche; gli incentivi per favorire l’assunzione in azienda di ricercatori e titolari di contratti di ricerca, per finire alle risorse destinate all’orientamento e al piano lauree scientifiche. Un breve excursus sull’origine dell’acronimo STEM ci riporta indietro durante una conferenza del 2001 della NSF(National Science Foundation), quando la microbiologa statunitense, Rita Colwell, lo citò affrontando il discorso sulla ricerca di base e sull’istruzione in tutti i campi non medici della scienza e dell’ingegneria. Dunque, STEM è l’abbreviazione di Science (scienza), Technology (tecnologia), Engineering (ingegneria) e Mathematics (matematica). Queste quattro discipline rappresentano settori fondamentali che si intersecano tra loro, promuovendo una comprensione approfondita del mondo che ci circonda e stimolando l’innovazione tecnologica. Lo studio delle discipline STEM offre opportunità senza precedenti per lo sviluppo personale e professionale. Quindi, promuovere e sostenere l’istruzione STEM è fondamentale per il progresso della società, l’innovazione tecnologica e la crescita economica. Inoltre, incoraggiare gli studenti a perseguire carriere STEM, anche attraverso specifici percorsi di orientamento, può contribuire a creare una società più equa, inclusiva e avanzata. Investire sulle STEM non significa quindi solo valorizzare l’importanza di queste materie in senso tradizionale. Piuttosto, vuol dire soprattutto avvalersi di un metodo di insegnamento nuovo, in grado di affiancarsi alle classiche lezioni frontali, con un approccio laboratoriale e cooperativo, integrando sempre di più il contributo offerto dalle discipline scientifiche con quello delle altre materie. Approfondendo la conoscenza delle materie che appartengono al mondo delle STEM si possono così classificare: Scienza, che racchiude Biologia, Chimica, Fisica, Scienze ambientali, Neuroscienze, Ricerca scientifica; Tecnologia, che include Sviluppo software, Sicurezza informatica, Data science, Analisi dei dati, Intelligenza artificiale, Ingegneria del software; Ingegneria, che include Ingegneria civile, Ingegneria meccanica, Ingegneria elettrica, Ingegneria aerospaziale, Ingegneria chimica e, infine, Matematica, ovvero Statistica, Analisi dei dati, Matematica applicata, Ricerca operativa. L’innovazione tecnologica, l’ottimizzazione dei parametri socio-economici di una nazione hanno come base lo studio e la padronanza di tali discipline. Gli studi STEM aiutano e stimolano gli studenti a una mentalità basata sulla risoluzione di problemi, imparano ad analizzare criticamente le situazioni, a sviluppare ipotesi e a cercare soluzioni basate su dati e prove scientifiche. La società ne trarrebbe enormi benefici in termini di scoperta di nuovi farmaci, per coloro che approfondiscono gli studi scientifici, in infrastrutture con le più moderne e sicure tecnologie, per coloro che studiano ingegneria e tanto altro ancora per chi studia matematica. In conclusione, anche il gender gap, ovvero il divario tra uomini e donne nell’impiego in attività e in studi relativi al mondo STEM, sta diminuendo a vista d’occhio. La nostra Premier, Giorgia Meloni, è particolarmente attenta e sensibile a questo argomento ed è costantemente impegnata a far sì che le donne, sia nel campo dell’istruzione, che in quello prettamente lavorativo, dove, purtroppo, ancora si riscontra qualche discrepanza e differenza, abbiano le stesse opportunità degli uomini. A tal proposito, il giorno 11 febbraio ricorre la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, evento istituito nel 2015 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sfatare miti, sconfiggere pregiudizi, superare stereotipi e accelerare il progresso promuovendo iniziative per favorire la piena parità di genere nelle scienze. Ricordo infine, con orgoglio, la nostra connazionale, una grande donna che si è distinta nella vita e nel lavoro, Rita Levi Montalcini. Una scienziata straordinaria che, nel 1986, ricevette il premio Nobel per la Medicina insieme al biochimico Stanley Cohen per la scoperta della proteina denominata Nerve Growth Factor (Ngf), che rivoluzionò la conoscenza del sistema nervoso e di malattie come il cancro, l’Alzheimer e il Parkinson. Il suo esempio sia per tutte le ragazze e donne uno stimolo per superare difficoltà e pregiudizi e realizzare i propri sogni.