Benedetto e Tabacci: (CD): “Senza partiti non si può realizzare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica”.
“La democrazia è una conquista dei tempi moderni per la quale saremo sempre debitori verso le generazioni del secolo scorso che al prezzo di costi altissimi ci hanno offerto l’opportunità di vivere in condizioni di libertà. Ma, come ci ha ricordato ancora di recente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella “la democrazia non è mai una conquista permanente e definitiva: va attuata e rinnovata ogni giorno”. E’ quanto sostengono in una nota congiunta il segretario nazionale amministrativo di Centro Democratico Nicola Benedetto e il Presidente on. Bruno Tabacci.
Nel sottolineare che “l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti ha affidato ai contribuenti italiani l’onere di contribuire alla loro sussistenza introducendo un sistema di finanziamento volontario che prevede la possibilità di destinare il 2 per mille del proprio imponibile Irpef lordo al partito prescelto” Benedetto e Tabacci ribadiscono che “il Centro Democratico è uno dei nove partiti nazionali che hanno ottenuto una rappresentanza parlamentare alle elezioni politiche del 2013 ed essendo pienamente in regola con gli adempimenti previsti dalla legge, può essere destinatario del finanziamento del 2 per mille.
La scelta spetta a tutti i contribuenti. Ovviamente le risorse che raccoglieremo – è scritto nella nota – saranno rendicontate nella massima trasparenza secondo le prescrizioni di legge e saranno utilizzate per il 50% per garantire il funzionamento della struttura nazionale del partito e per il restante 50%, in relazione alla provenienza delle sottoscrizioni, saranno devolute alle strutture periferiche del partito”.
Benedetto e Tabacci infine evidenziano che “a tutt’oggi, non esiste in alcun Paese del mondo uno strumento diverso dai partiti per rendere concreta nel quotidiano l’attuazione della democrazia. Senza partiti non si può realizzare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, né possono essere riassunte e ricondotte all’interesse generale le attese, le speranze e le istanze provenienti dalla società”.