“Il Concorso regionale Olivarum, che premia il miglior olio extravergine di oliva prodotto e imbottigliato in Basilicata è giunto alla ventesima edizione. L’intento della Regione è stato quello stimolare il miglioramento e la cultura della qualità dell’olio extravergine d’oliva, con lo scopo di favorirne la valorizzazione, la commercializzazione e il consumo sui mercati. Da oggi il nostro nuovo obiettivo sarà anche quello di garantirne la tracciabilità di filiera”.
E’ quanto dichiara l’assessore regionale alle Politiche agricole, Francesco Fanelli, in merito al bando sul Premio Olivarum pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata del 16 gennaio scorso in relazione allo storico Premio che quest’anno sarà organizzato dal Dipartimento regionale Politiche agricole in collaborazione con l’Alsia.
“L’olio extravergine d’oliva lucano – continua – è un prodotto agroalimentare sicuro e ciò è il risultato della grande competenza e del sacrificio dei nostri produttori e trasformatori che il Dipartimento Politiche agricole deve accompagnare in tutte le sue fasi al fine di consentire e garantire i processi e le attività di trasformazione condotte lungo l’intera filiera alimentare. Infatti, con l’applicazione della tracciabilità alimentare il consumatore può acquisire le informazioni specifiche di sicurezza e qualità dei prodotti acquistare in sicurezza e non rischiare di acquistare un prodotto importato dall’estero, magari di scarsa qualità e ottenuto con metodi di coltivazione vietati in Italia. La certificazione di rintracciabilità sulla quale il Dipartimento intende lavorare, insieme alla Igp Olio Lucano, di imminente approvazione, – spiega Fanelli – consentiranno di rendere i processi aziendali più trasparenti e sicuri, e dare valore aggiunto alle nostre produzioni olearie”.
In tale quadro il Comitato di assaggio rappresentato dal Panel regionale operativo presso il Centro ricerche dell’Alsia Metapontum Agrobios valuterà l’eccellenza degli oli lucani selezionandoli tra i migliori oli lucani biologici, monovarietali, dei grandi produttori e del prodotto di montagna.
“Su quest’ultima categoria mi preme sottolineare – conclude l’assessore Fanelli – che il Premio Olivarum, vuole interessare anche quelle aree interne di montagna dove, per quanto di nicchia, gli agricoltori coltivano l’olivo. Ciò è un ulteriore momento di presidio contro lo spopolamento e la tutela e del nostro territorio che rimane uno dei cardini delle politiche regionali di sviluppo rurale da incoraggiare ulteriormente”.
Gen 20