25 aprile, Rifondazione Comunista: “I fascisti vanno portati in tribunale non in consiglio comunale”. Di seguito la nota integrale.
Rifondazione Comunista, l’ANPI ed altre organizzazioni anti-fasciste ammesse come Parte Civile nel processo contro 18 militanti di Casapaund chiamati a rispondere della vile aggressione squadristica consumata il 21 settembre 2018 nella citta di Bari ai danni di diverse compagne e compagni pugliesi, tra cui l’ex eurodeputata Eleonora Florenza, Antonio Perillo e Claudio Riccio.
Purtroppo questi avvenimenti, come quelli più eclatanti dell’assalto alla sede nazionale della CGIL a Roma dello scorso 9 ottobre, non possono più essere considerati episodici, ma la logica conseguenza di una ormai consolidata crisi della cultura democratica nel nostro paese.
Crisi democratica che ha potuto prosperare e consolidarsi soprattutto grazie a decenni di politiche sfacciatamente iperliberiste ed anti-popolari che hanno distrutto le basi materiali delle conquiste sociali e civili previste dalla nostra carta costituzionale.
Il conseguente accentuarsi della guerra tra poveri e la crescente sfiducia verso “la politica tout-court” hanno completato l’opera del degrado democratico e culturale nel quale l’Italia, da tempo,è immersa.
Nel tempo, abbiamo così assistito, non solo al ritorno della violenza squadrista, spesso al soldo dei padroncini di turno nelle mille situazioni di crisi aziendali presenti sul territorio nazionale o a margine e completamento dei raduni di piazza della destra istituzionale, ma anche ad una più subdolaazione di revisionismo storico.
Pensiamo alla sfacciata strumentalizzazione della tragedia delle Foibe, o alla provocatoria data individuata per la giornata degli Alpini, il 26 gennaio, giorno della battaglia di Nikolaiewka, in cui gli alpini per responsabilità dei Savoia e dell’infame regime fascista erano dalla parte sbagliata della storia al fianco delle truppe di Hitler come invasori, fortunatamente sconfitti, dell’Unione Sovietica.
Il tutto con l’accondiscendenza e la corresponsabilità anche delle forze politiche che continuano a definirsi democratiche e finanche di sinistra…
Noi pensiamo che l’antifascismo non sia un valore da celebrare e confinare nei ricordi sempre più sbiaditi dei pur gloriosi tempi andati, ma una guida, una indispensabile idea di futuro, da difendere, praticare e costruire quotidianamente in ogni luogo perché la democrazia, la libertà e la pace, non vanno mai dati per scontati e per acquisiti una volta per tutte.
Per questo oggi a Grassano in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale sentiamo il dovere di lanciare in maniera forte e chiara un appello ai candidati alla carica di Sindaco del nostro comune, a tutti coloro che intendono candidarsi alla carica di consiglieri comunali e a tutti i cittadini elettori che nei prossimi giorni saranno chiamati, prima che a votare a sottoscrivere le varie liste elettorali che intendono partecipare al confronto democratico del prossimo 12 Giugno.
A tutti chiediamo, ognuno per le proprie responsabilità, digarantire il rispetto sostanziale della nostra carta costituzionale, prendendo senza alcuna ambiguità le distanze da simpatizzanti e/o militanti di organizzazioni neofasciste.