Leonardo Rocco Tauro, Capogruppo Consiliare “Montalbano- La Città che Vogliamo” in una nota inviata al sindaco di Montalbano, Piero Marrese chiede la convocazione del consiglio comunale per discutere le 25 interrogazioni presentate negli ultimi sei mesi. Di seguito la nota integrale.
Oggetto: Richiesta Convocazione Consiglio Comunale – Nota prot. 3111 del 04/03/21.-
Con la presente, riscontro la Vs del 31 marzo 2021 di pari oggetto.
Per evidenziare la assoluta nostra contrarietà in merito alle modalità con cui si cerca di zittire le democratiche prerogative dei consiglieri di minoranza.
La evidente tattica strumentale di far trascorrere i trenta giorni, come da regolamento, per evitare la discussione in consiglio comunale di interrogazioni importanti, la stigmatizziamo decisamente.
Ben 25 interrogazioni in 6 mesi di attività amministrativa non sono degne, evidentemente da parte vostra, della benché minima attenzione nei luoghi del confronto libero e democratico.
Le risposte scritte ricevute per ogni singola nostra interrogazione le riteniamo tardive in gran parte, parziali e soprattutto insoddisfacenti. Cosi ché saremo costretti a rispondere a tutte quelle ricevute.
Con una ulteriore, immagino, controreplica da parte di sindaco, assessori, e dirigenti comunali ( anche per questi ultimi con assoluta singolarità : le domande vengono rivolte al sindaco e agli assessori e ci si aspetta che le risposte vengano fornite solamente dagli stessi. Ovviamente, non viene meno il rispetto la stima nei confronti dei singoli dirigenti di area che hanno dato, rispondendo alle interrogazioni, la loro versione dei fatti).
Tutto questo riducendo la operatività del controllo ispettivo della minoranza, garantito dalla Costituzione e dai regolamenti consiliari.
Più volte stiamo ascoltando in questi mesi l’invito da parte vostra alla collaborazione.
Ne abbiamo dato ampia prova, atteso il drammatico momento che vive anche la nostra comunità.
Tale nostro alto senso di responsabilità non trova, però, analoga corrispondenza da parte di codesta Amministrazione.
Concludo, ribadendo l’assoluto vostro comportamento irrispettoso verso la minoranza consiliare ( che non riguarda solamente le interrogazioni consiliare, ma anche altri atti e richieste rimasti inevasi).
Ovviamente di tale situazione al limite, se non oltre, di una coercizione del nostro lavoro politico/amministrativo verranno interessati i vari organi di controllo della cosa pubblica e del diritto/dovere dei consiglieri, anche quelli di minoranza.
Stravincere le elezioni non significa governare da “padrone delle ferriere”.