La proposta di legge, d’iniziativa del consigliere Aliandro (FI), “Modifiche alla legge regionale 9 gennaio 1995, n.2 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio)”è stata licenziata amaggioranza(voto favorevole dei consiglieri Aliandro, Coviello, Baldassarre, Braia e l’astensione di Cifarelli) dalla terza Commissione consiliare permanente (Attività Produttive – Territorio e Ambiente), presieduta dal vicepresidente Roberto Cifarelli (Pd).
La modifica alla L.R. n.2/1995 riguarda l’aumento della dimensione delle aree omogenee. In particolare si stabilisce che: “Gli ambiti territoriali di caccia di norma hanno dimensione sub-provinciale, sono omogenei e delimitati da confini naturali, con una estensione minima di 110.000 ettari e massima di 150.000 ettari”. Per quanto riguarda l’iscrizione agli ambiti territoriali di caccia, si introduce la procedura telematica per l’invio della richiesta di iscrizione all’ATC e del rilascio dei tesserini di accesso. Previsto, altresì, che il Comitato direttivo dell’ATC è nominato dalla Giunta regionale e dura in carica cinque anni. I componenti non possono essere nominati per più di due volte anche se non consecutive e, in ogni caso, i componenti il cui mandato è scaduto non possono essere rinominati. Con la pdl si stabilisce, inoltre, che in caso di inadempienza da parte del Comitato direttivo agli obblighi dettati dalle norme e atti regionali, lo stesso è diffidato dalla Direzione regionale competente a provvedere entro 15 giorni dalla data di notifica della diffida e in caso di inadempienza, la Giunta regionale, su proposta della Direzione regionale competente in materia, nomina un commissario ad acta per l’adempimento da assolvere.
Successivamente, l’organismo consiliare ha licenziato a maggioranza(voto favorevole dei consiglieri Aliandro, Coviello, Baldassarre e l’astensione di Cifarellie Braia) l’atto amministrativo 383/2023 concernente il Piano Faunistico regionale 2024-2028. Il vicepresidente Cifarelli ha precisato che “l’atto è licenziato con la raccomandazione alla Giunta regionale di recepire le modifiche apportate dalla proposta di legge d’iniziativa del consigliere Aliandro ( “Modifiche alla legge regionale 9 gennaio 1995, n.2 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio’”).
La proposta di “Piano Faunistico Venatorio Regionale 2024-2028” è stata redatta dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in collaborazione con l’ufficio Politiche ittiche e venatorie, gestione fauna selvatica, agroambiente della direzione generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali. Il Piano Faunistico Venatorio Regionale (PFVR) è il principale strumento di programmazione, attraverso il quale la Regione definisce le proprie linee guida relative alle finalità e gli obiettivi della pianificazione faunistico-venatoria, mediante la destinazione differenziata del territorio, tenendo conto delle realtà ambientali e socio-economiche dello stesso. Il PFVR svolge funzione di indirizzo per quanto attiene i compiti degli organismi di gestione subordinati e stabilisce i criteri che determinano la destinazione d’uso del territorio e la
localizzazione dei diversi istituti di gestione venatoria e di protezione previsti dalla legge. Gli obiettivi prioritari del PFVR sono finalizzati: alla conservazione e tutela della fauna e degli habitat individuati ai sensi delle Direttive europee, in base ad una razionale programmazione del territorio e delle risorse naturali ed ambientali; al raggiungimento di un miglioramento dei parametri di autosufficienza della produzione di selvaggina cacciabile e alla riduzione di selvaggina immessa sul territorio proveniente da allevamento; a ricondurre il fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle attività agricole a livelli di tollerabilità e di sostenibilità economica, attraverso una corretta azione di pianificazione prima e di gestione poi, che tenga conto delle vulnerabilità ambientale, delle vocazionalità faunistiche e delle caratteristiche peculiari delle singole produzioni agricole, agro-alimentari, zootecniche e silvo-pastorali, promuovendo l’accesso ed il ricorso a misure di prevenzione; alla gestione della specie Sus scrofa al fine di giungere ad una densità e distribuzione territoriale della popolazione compatibile con le attività antropiche e in equilibrio con le biocenosi, valorizzando il prelievo venatorio come attività di produzione primaria nel rispetto delle normative comunitarie vigenti; a promuovere, in termini quali-quantitativi, il miglioramento della conoscenza delle componenti faunistiche regionali nonché, di tutte le attività connesse alla gestione faunistica.
Sempre a maggioranza, con il voto favorevole dei consiglieri Coviello, Aliandro e Baldassarre e l’astensione dei consiglieri Cifarelli e Braia, è stato licenziato l’atto amministrativo n.392/2024 concernente la proposta di Aggiornamento Piano regionale dei trasporti 2023-2035.
L’aggiornamento del Piano Regionale dei Trasporti (PRT) costituisce l’adeguamento del vigente PRT soggetto a parere motivato favorevole di VAS espresso con determinazione dirigenziale n. 23AB.2016/D.00383 del 20/12/2016 ed approvato dal Consiglio regionale in data 21/12/2016.
Con la redazione dell’aggiornamento del Piano Regionale dei Trasporti 2035, la Regione Basilicata adegua la propria azione di pianificazione strategica nei settori della mobilità delle persone e del trasporto e logistica delle merci ai più recenti indirizzi dell’Unione Europea attraverso l’integrazione di tutte le modalità di trasporto per assicurarne la sostenibilità ambientale, economica e sociale.
La proposta di Piano tiene conto delle risorse attivate nell’ambito dei fondi PNNR e Fondo complementare al PNRR, FSC e nei contratti di programma di RFI e ANAS, con le quali sono stati ammessi a finanziamento interventi sulle infrastrutture regionali (stradali e ferroviarie) e per il rinnovo del materiale rotabile (su gomma e su ferro). Gli interventi relativi alle infrastrutture stradali sono prevalentemente finalizzati a migliorare la percorribilità delle strade e ad innalzare il loro livello di sicurezza.
Rispetto all’orizzonte temporale gli scenari progettuali sono distinti in breve periodo, al 2026, in medio periodo, al 2030 e in lungo periodo, al 2035. L’aggiornamento del Piano trasporti al 2035 prevede eventuali interventi correttivi e/o aggiuntivi rispetto a quelli inseriti in piani e/o programmi esistenti con l’adeguazione ai più recenti indirizzi comunitari sul fronte della sostenibilità ambientale, della resilienza ai cambiamenti climatici e dell’intermodalità.
Definiti dieci Obiettivi Strategici dei quali nove sono obiettivi “tematici”, riferiti a specifici aspetti e caratteristiche del sistema dei trasporti che si vuole traguardaree uno trasversale, finalizzato a indirizzare la valutazione comparativa di quelli che saranno definiti come scenari alternativi di Piano nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse e del rapporto tra benefici e costi per la società.
In chiusura dei lavori si sono svolte le audizioni dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Gerardina Sileo, in merito al disegno di legge che detta modifiche in materia di concessioni demaniali marittime e del rappresentante della Confederazione italiana agricoltori – Basilicata, Nicola Figliuolo, sulla mozione del consigliere Cifarelli relativa all’emergenza cinghiali.
Ai lavori erano presenti oltre al vicepresidente della terza Commissione consiliare Cifarelli (Pd), i consiglieri Baldassarre (Idea), Braia (Iv-RE), Aliandro (FI), Coviello (FdI).