Si legge insistentemente sulla stampa locale che la Regione sarebbe pronta a riversare nelle casse del comune capoluogo, una cospicua somma (si parla di 30 milioni di euro) per alleviare la debitoria del comune che si aggirerebbe intorno alla cifra di 86 milioni di euro. Si tratterebbe del secondo intervento ‘straordinario’ nel giro di sette anni, dopo quello adottato dall’allora maggioranza di centrosinistra da 33 milioni di euro. Il capoluogo di regione non va abbandonato ma neppure si può far passare il messaggio che se amministri in maniera pessima (da lustri, s’intende) non c’è problema, perché tanto poi una pezza ce la mette ‘mamma regione’. E non si raccontino eresie come quella sulla fantomatica ‘città dei servizi’ che, per quanto onerosi possano essere, di certo non sono all’altezza delle aspettative dei cittadini potentini e lucani tutti. Come se ne esce? Basterebbe mettersi intorno ad un tavolo e cercare una soluzione che sia dignitosa per la città di Potenza e giusta – oltre che meno onerosa – per gli altri 130 comuni lucani. Il campanile, che atti spregiudicati come questo non possono che alimentare in maniera devastante, non c’entra. Personalmente ho più volte votato contro finanziamenti a realtà materane (vedi fondazione Matera 2019) in assenza di correttivi al mero trasferimento di fondi. Se qualcuno in Consiglio Regionale, come si vocifera con sempre più insistenza, intende tirare fuori il solito asso nella manica all’ultimo minuto, sappia che la nostra risposta sarà ferma e non ci sottrarremo – come già fatto, inascoltati, nel 2015 – dal presentare una alternativa sostenibile per tutti. È solo questione di volontà e di responsabilità. Chiudo citando quanto affermato a mezzo stampa, solo qualche mese fa, dall’ex assessore Gianni Rosa che non credo abbia cambiato idea in merito (ma mi posso sbagliare) in così poco tempo e mi auguro che potrà anche dispensare buoni consigli ai suoi compagni di partito presenti in Consiglio Regionale. Affermava Rosa: “Le altre amministrazioni regionali nel passato hanno trasferito risorse al Comune di Potenza nel tentativo di sanare i deficit di bilancio. Noi abbiamo cambiato approccio. Ai trasferimenti di fondi per ripianare i debiti, abbiamo preferito un altro modo di governare il territorio, privilegiando la produzione di investimenti con le dovute capacità finanziarie.” (qui l’intero intervento
Che dire? Attendiamo di capire in che maniera è cambiato l’approccio e ci attendiamo una volontà di vagliare soluzioni alternative per affrontare quest’altra enorme criticità che deriva – evidentemente – dall’incapacità delle varie classi dirigenti che si sono cimentate nell’amministrazione della città di Potenza nei decenni passati, fino ad arrivare ai nostri giorni.