50 anni Regione Basilicata, Fp Cgil e Uil Fpl: “Riprendere il confronto democratico e accantonare l’autoreferenzialità”. Di seguito la nota integrale.
È tempo di riprendere il confronto tra l’amministrazione regionale e la rappresentanza sindacale dei lavoratori.
L’amministrazione si lasci alle spalle il modus vivendi ed operandi chiuso ed autoreferenziale che la sta portando in un vicolo cieco.
In attesa che si realizzi la riorganizzazione degli uffici e dei dipartimenti adottata e su cui i sindacati hanno espresso i loro dubbi sul profilo della legittimità, si sta assistendo all’inarrestabile emorragia di personale di cui l’amministrazione sembra non accorgersi dimostrando un preoccupante e inspiegabile immobilismo.
Gli uffici sono vuoti, le porte delle stanze chiuse, la sede di lavoro è diventata un “non luogo “ da cui prendere le distanze. Personale demotivato al quale non si danno direttive che connotino il senso di una missione di servizio, si va anti per inerzia. Dirigenza ridotta al lumicino, pasticcio sugli avvisi per le posizioni organizzative.
Non si comprende perché non si procede ad assumere i precari da stabilizzare, non si fanno i concorsi; ritardi insopportabili sulla produttività 2019, nulla si sa di quella del 2020; stessi ritardi per le progressioni economiche 2020 e per le progressioni verticali. Dei buoni pasto si è persa traccia.
Alle tante e reiterate sollecitazioni dei sindacati, responsabili e propositive come richiede il delicato momento che viviamo, l’amministrazione non ha dato risposte soddisfacenti anzi ha manifestato chiusura e sordità.
Per questo chiediamo che venga convocata con urgenza la delegazione trattante, se possibile in presenza.
Basta con questo tergiversare inconcludente. All’amministrazione regionale noi diciamo: si convochi con urgenza la delegazione trattante, luogo democratico del confronto che non è una generosa concessione ma la conquista delle lotte dei lavoratori e si apra un confronto di merito anche sulla riorganizzazione dell’ente Regione.
Con le altre organizzazioni sindacali, appena la situazione epidemiologica dell’emergenza sanitaria lo consentirà, riprenderemo la mobilitazione e la partecipazione attiva dei lavoratori per incalzare l’amministrazione e svegliarla da un sonno che dura da troppo tempo.