“Quale Industria 4.0 per la “Grande Lucania”? (La mucca non va solo munta ma anche nutrita!). Questo il tema dell’incontro promosso nel pomeriggio nella sala consiliare della Provincia di Matera da Risveglio Lucano, Officina del bene comune e Civici per l’Europa. All’incontro, moderato da Franco Vespe, sono intervenuti Nicola Russo, Gaetano Fierro, Enzo Acito, Pierluigi Diso, Antonio Romano, Saverio Acito, Pino Lacicerchia, Silvana Arbia, Rocco Lepore, Vincenzo Malfa, Peppino Bianco, Saverio Acito.
E’ vulgata comune pensare che lo sviluppo della nostra regione possa avvenire solo grazie al turismo ed all’agricoltura. Sopravvalutiamo questi due ambiti dal punto di vista occupazionale che, bene che va, possono impegnare non più del 20% della forza lavoro. Occorre pertanto pensare anche a strategie industriali senza della quale non ci può essere vero sviluppo. Industria 4.0 appunto che si alimenta di ricerca scientifica ed innovazione tecnologica, che si avvale di una forte automazione, di buone infrastrutture viarie, attenta a minimizzare gli impatti ambientali. Pensare al comprensorio della Grande Lucaniache includa terre dell’ Ovest, come il Cilento, ed a Est come la provincia Tarantinasembra una via obbligata perché si possa dare consistenza a nuove strategie industriali. La connessione ad un porto (Taranto) e ad un aeroporto (Grottaglie) di grande rilevanza; La creazione di una Zona Economicamente Speciale (ZES) Ionica che connetta anche dal punto di vista socio-economico questi territori ; potranno aiutare molto a ridare slancio allo sviluppo della Grande Lucania” o, se vogliamo, a far rivivere una Nuova Magna Grecia nel terzo millennio. Su tutte queste tematiche i numerosi relatori sono stati chiamati a dare il loro contributo curando i diversi aspetti dell’argomento.
Franco Vespe svela gli obiettivi del gruppo di movimento “La Grande Lucania”: “La Grande Lucania” è un gruppo di movimenti che si sta muovendo nella direzione di allargare i confini della Regione Basilicata. Se non accadrà dal punto di vista amministrativo deve accadere dal punto di vista socio-economico, per promuovere uno sviluppo non solo agricolo e turistico ma anche industriale”.
Qual’è la tematica che sta particolarmente a cuore? “La questione ambientale, il petrolio che sta creando dei disordini sociali piuttosto che dei vantaggi al territorio e vogliamo contare sulla propulsività, mettere a regime le varie parti del nostro territorio per costruire delle strategie di sviluppo”.
La presenza di Silvana Arbia cosa vuol dire? E’ lei il vostro candidato presidente per le prossime elezioni regionali? “La Arbia non fa parte del nostro gruppo, stiamo dialogando con il suo gruppo perchè vogliamo fare una specie di Lega civica di movimenti che abbiamo un comune programma e hanno l’ambizione di governare questa regione. Il candidato presidente lo decideremo insieme”.
Michele Capolupo
ennesimo dibattito sul problema dei problemi della Basilicata, la disoccupazione; si sta facendo un gran parlare di Matera e della Basilicata in questi mesi e in questi giorni per la capitale europea della cultura, Matera si sta mostrando al mondo in tutta la sua bellezza, ma nasconde, non per noi che siamo materani da generazioni, problemi gravissimi sul lavoro; senza tanti giri di parole vi dico come è ancora fortissima l’emigrazione verso il nord: sabato sera 5 gennaio accompagnavo dei miei parenti al terminal bus di Villa Longo presso la chiesa S. Paolo, bene c’erano una trentina di pullman della Marino e non solo, piazzale stracolmo di gente che ripartiva al nord dopo le vacanze a Matera e in paesi della provincia passate con la famiglia, questo non lo dice nessun telegiornale, tutto viene dipinto come la bella oasi felice da mulino bianco della nostra pur sempre bella Matera; la realtà è totalmente diversa, migliaia di giovani da Matera e dalla provincia lavorano al nord, perché parliamoci chiaro in Basilicata non c’è nessun futuro e dio stesso lavoro al nord in Lombardia da ormai piu’ di 20 anni e vedo ogni anno puntualmente nelle festività natalizie e in estate l’immane trasferimento di migliaia di giovani che vengono a Matera e in tanti paesi della provincia per passare alcuni giorni di vacanze con la famiglia per poi risalire in massa di nuovo per tornare a lavorare o studiare; il messaggio è che per le nuove generazioni non c’è futuro da noi, qualcuno riesce a tirar su qualche impresa commerciale o bed and breakfast, ma quello che viene dipinto dai media non corrisponde a verità, provare per credere, sono piu’ di venti anni che guardo le stesse scene al terminal bus di Villa Longo e prima ancora su alla stazione in piazza Matteotti, per non parlare dei tantissimi giovani che vanno via in treno o macchina, una immane emigrazione paragonabile alla emigrazione di massa dei primi anni ’60.
Pedrito_93 La nuda e cruda verità che opprime tutti i nostri figli viaggiatori sia per studio, sia per lavoro se, per loro fortuna o sfortuna, l’hanno rimediato. Ed il mondo è finito anche per noi, ché la vecchiaia avanza e non ci resta che guardare in direzione del Pantano (Cinitero) ammenocchè non si voglia, malgrado gli acciacchi, tagliare anche noi le nostre radici ed iniziare un “randagismo” , or dall’uno ed ora dall’altro o dagli altri.
Ma quando metteremo la testa fuori dal sacco ed apriremo gli occhi a “nuova vita”? Non abbiamo saputo cogliere nemmeno questa ulteriore opportunità di Matera CEC (Capitale Europea della Cultgura 2019).
sulle reti rai e non ultimo il capodanno materano passano bellissime immagini della nostra terra Matera su tutte ricchissima di fascino e bellezza; ma non possiamo far finta di non vedere l’enorme emigrazione di massa che è rimasta a livello degli anni ’60, al nord sono tante migliaia i materani che studiano o lavorano, ma non vedo nulla di nuovo, è sempre stato cosi’ dall’inizio degli anni ’50, non è cambiato niente, la nostra bellissima Matera si è rifatta il trucco, si mostra al mondo in tutta la sua bellezza, ma i suoi figli per vivere vanno a lavorare o studiare altrove, a meno che non hai una impresa di famiglia e in quel caso porti avanti l’attività di tuo padre o tua madre, altrimenti sono dolori, solo che i nostri politici sono tutti presi a mostrare al mondo la loro bella città, in fondo non gliene è mai importato nulla dei secolari problemi del lavoro in questa regione che si spopola fortemente sia in provincia di Potenza che di Matera; io posso solo consigliare ai giovani materani dopo la fine delle scuole superiori di andar via e di non perdere tempo a specchiarsi nella bellezza della nostra città, perchè questo prestigioso riconoscimento che ha avuto Matera, purtroppo non cambia l’amara realtà di centinaia di migliaia di ragazzi che a fine ciclo di studi si ritrovano solo con tante bellissime parole di apprezzamento per la nostra stupenda città ma che ripeto non portano lavoro e soldi nelle tasche dei giovani lucani.