La senatrice del Movimento 5 Stelle, Margherita Corrado, ha inviato un’interrogazione che interpella i Ministri della salute e dell’ambiente sul rischio di inquinamento dell’ecosistema legato al non perfetto abbattimento dei fumi del cementificio di Matera – contrada Trasanello, attivo dal 1974. Di seguito la nota integrale.
“Se la salute è un valore costituzionalmente garantito, la trasparenza, in materia di inquinamento delle matrici aria, acqua e terra è un diritto dei cittadini troppo spesso calpestato!” Lo afferma la sen. Margherita Corrado (M5S), riferendo di una interrogazione appena presentata che interpella i Ministri della salute e dell’ambiente sul rischio di inquinamento dell’ecosistema legato al non perfetto abbattimento dei fumi del cementificio di Matera – contrada Trasanello, attivo dal 1974. I timori dei residenti nei confronti dell’impianto si sono accentuati da qualche anno, quando questo ha cominciato a bruciare, oltre al pet-coke, ricco di zolfo, anche combustibile solido secondario derivato da rifiuti urbani non pericolosi (CSS), per utilizzarne ceneri e residui nel ciclo produttivo. In generale, un cementificio è certamente meno inviso all’opinione pubblica di un inceneritore, specialmente se risalente nel tempo, ma le sue emissioni sono di gran lunga superiori. Tornando alla cementeria di Matera, dopo l’esposto-denuncia presentato a febbraio 2018 dal parlamentare europeo Pedicini e da due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle (Leggieri e Perrino) alla Procura della Repubblica, perché verificasse la conformità dell’autorizzazione vigente ai requisiti di legge, oggi si attende la pronuncia del Consiglio di Stato in merito al ricorso proposto dall’avvocato Angelo Calzone per il WWF.
L’interrogazione, precisa la Corrado, ha tratto spunto dai risultati di recenti analisi fatte eseguire dall’associazione “COVA contro” su formaggi venduti da un caseificio di Matera e risultati pesantemente (è il caso di dirlo) ricchi di piombo. Nell’atto di sindacato ispettivo si deplora, pertanto, la disattenzione dell’ARPA Basilicata nei confronti degli alimenti prodotti con materie prime provenienti dall’area raggiunta dai fumi, o comunque la mancata pubblicazione dei dati di eventuali analisi condotte al riguardo dall’Agenzia. Sconcertante, poi, sempre in materia di mancata trasparenza, è il fatto che, dopo la contestazione dei dati sulle emissioni rilevati dalle centraline dell’ARPA a Trasanello nel 2013, oggi, sulla home page del sito web di Italcementi dedicato all’impianto materano, un paragrafo esalta l’area tematica Qualità dell’aria attivata dal Comune sul proprio portale, indicandola espressamente come luogo dove poter “consultare tutti i dati di emissione relativi al monitoraggio in continuo della cementeria”. Il link per accedervi direttamente, però, non funziona e sul sito del Comune l’area Qualità dell’aria sembra essersi, essa sì, volatilizzata completamente.