Acqua, Francesco Cupparo: individuare motivazioni dei ritardi nella gestione della quota della tariffa dell’acqua all’ingrosso a favore Senisese e Val d’Agri. Di seguito la nota integrale.
Fa bene il senatore Gianni Rosa a ricordare che c’è da rispettare un impegno solenne che abbiamo assunto nei confronti delle comunità del Senisese e della Vald’Agri con la LR 10/2020 e con la successiva delibera di Giunta da me proposta in qualità di Assessore alle Politiche Agricole a luglio dello scorso anno.
E’ quanto afferma Francesco Cupparo, già assessore regionale, sottolineando che sono provvedimenti regionali che introducono una novità significativa nella gestione della quota della tariffa dell’acqua all’ingrosso, destinando il 64,3% delle risorse finanziarie all’area del Senisese (invaso di Monte Cotugno) e il 35,7% al comprensorio Val d’Agri (invaso del Pertusillo). Per le comunità del Senisese e della Val d’Agri – continua – abbiamo voluto realizzare un quadro tecnico-normativo di certezza sull’utilizzo e l’impiego di risorse finanziarie che derivano dalla risorsa acqua che deve diventare nei fatti e non più solo negli impegni uno dei principali fattori di sviluppo economico locale e regionale. Non a caso subito dopo l’approvazione della delibera il 15 luglio 2022 l’ho definita una svolta epocale perché con la struttura snella che ci siamo dati già in questi anni di positiva ed efficace esperienza nel coordinamento del P.O. Val d’Agri e del Programma Senise e soprattutto attraverso la piena condivisione dei sindaci, si creano le condizioni per affermare il principio della piena titolarità dell’acqua da parte delle comunità dove l’acqua viene prodotta e messa al servizio di altre comunità. Sono passati circa 50 anni dal trasferimento delle nostre risorse idriche alla Puglia e dalla realizzazione della diga di Monte Cotugno ma le giunte regionali che si sono succedute – aggiunge Cupparo – non sono state mai in grado di dare quella risposta che le comunità macrofornitrici d’acqua attendono, destinando il fondo-tariffa acqua all’ingrosso per soddisfare altre richieste e altri bisogni, pur legittimi, senza produrre condizioni di sviluppo e occupazione concrete per compensare popolazioni ed economia locale. Questo perché all’accordo per la fissazione del «costo di produzione dell’acqua all’ingrosso», sottoscritto il 27 maggio 2004 dai Presidenti delle Regioni Basilicata e Puglia, Filippo Bubbico e Raffaele Fitto, e dal Sottosegretario alle Infrastrutture, Guido Viceconte, è da sempre mancato lo strumento legislativo necessario per il trasferimento delle risorse ai Comuni dei territori interessati. Adesso a distanza di poco più di un anno dalla mia delibera condivisa ed approvata in Giunta – conclude Cupparo – vanno individuate le motivazioni del ritardo accumulato che va superato il più rapidamente possibile.