Affidamenti diretti da parte del Comune di Tito, intervento gruppo consiliare Nuovorizzonte Tito. Di seguito la nota integrale.
Un caso emblematico di incoerenza politica emerge dall’analisi delle recenti pratiche amministrative del Comune di Tito. L’attuale sindaco Fabio Laurino nel lontano 2011 firmava un articolo di giornale per denunciare l’uso massiccio degli affidamenti diretti da parte dell’allora amministrazione, un modus operandi, che, all’epoca, veniva da lui stesso bollato come un “metodo opaco” e poco incline alla trasparenza e alla concorrenza.
“Con quale criterio vengono scelte le ditte e le persone incaricate, se non si procede alla pubblicazione di nessun bando pubblico per l’assegnazione dei lavori? Perchè non si crea un albo dei fornitori al quale far riferimento ogni qualvolta che bisogna procedere all’assegnazione dei lavori , anche per la sola richiesta di preventivi così da evidenziare con quale frequenza vengono assegnati gli incarichi e lavori?.”[…] così scriveva sul notiziario di informazione del Circolo Pd di Tito. Ebbene dove sono finite quelle buone eccezioni sollevate? Quelle domande legittimamente poste, considerato che il quadro attuale si è completamente ribaltato? Il Sindaco Laurino sembra, ora che è il “suo tempo”, invece, indirizzare una macchina amministrativa poco attenta al rispetto dei principi di trasparenza, buon andamento della P.a., di equità, rotazione, obbligo di motivazione, così come disciplinati dal nostro codice degli appalti – D.lgs 36/2023 e dai pareri ANAC, adottando un vero e proprio uso smisurato, eccessivamente esclusivo, degli affidamenti di lavori sotto- soglia per importi inferiori ai 140.00,00 euro. – ex art. 50 co 1 lett.a) e b) d.lgs. m. 36/2023 Incarichi e affidamenti reiterati allo stesso operatore economico, manutenzioni ordinarie e straordinarie di strade pubbliche o immobili di proprietà del Comune di significativi importi e destinati a contraenti uscenti per diverse volte, senza alcuna motivazione, questo l’indirizzo amministrativo attualmente adottato.
Dall’analisi, condotta dal gruppo consiliare di minoranza Nuovorizzonte Tito, degli ultimi affidamenti diretti nel Comune di Tito (che ammontano a un totale di circa 528.000 euro) figurano coinvolti pochi operatori locali o meglio sempre gli stessi dell’ultimo decennio)!. A preoccupare ancora di più è la media dei ribassi ottenuti: un misero 0,73%, molto al di sotto della media regionale, che si attesta intorno al 10%. Un dato che fa riflettere e che solleva legittimi interrogativi sull’effettiva buona gestione delle risorse pubbliche. Determine a contrarre, con affidamenti senza consultazione di più operatori economici con ribassi dell’ 1% o addirittura dello 0,001% ( nel caso preso in esame – ribasso pari a 7,5 centesimi), coordinati quasi sempre dallo stesso RUP, questa la gestione dei lavori pubblici dell’amministrazione Laurino.
Ma la questione non si esaurisce qui: esiste un albo fornitori abilitato ad accedere al portale C.u.c. “Centrale Unica di Commitenza” , creato appositamente per garantire la trasparenza, la regolarità e l’accesso equo alle opportunità lavorative, eppure lo stesso viene scarsamente utilizzato, a beneficiare di questi incarichi diretti sembrano essere, infatti, sempre gli stessi soggetti a scapito di molti operatori locali, che restano, pertanto, esclusi. In un video recentemente diffuso sui social, la minoranza ha posto una questione chiave: perché non si richiedono più preventivi prima di affidare i lavori, favorendo una reale concorrenza? Perché non viene rispettato il principio di rotazione o l’obbligo di motivazione di affidamento allo stesso contraente uscente? Perché per importi inferiori a 140mila euro non si opta per la procedura negoziata senza bando, anziché l’affidamento diretto, favorendo la massima partecipazione degli operatori economici, con un notevole risparmio anche di denaro pubblico? La risposta, finora, non è arrivata.
Se nel 2011 Laurino parlava degli affidamenti diretti come uno strumento da limitare e regolamentare per garantire la concorrenza e la trasparenza, nel 2025 sembra, invece, aver completamente dimenticato le sue stesse parole, lasciando totalmente nelle mani dei suoi funzionari la gestione ed il coordinamento di un importante e delicato settore amministrativo, concedendolo di fatto alla mancanza di controlli e, perció, esponendolo ad un maggior rischio di gestione irresponsabile e sconsiderata! Cosa è cambiato in questi anni? E soprattutto: dov’è finita quella coerenza politica e amministrativa tanto sbandierata in campagna elettorale? Il gruppo consigliare Nuovorizzonte è pronto a convocare la “Commissione di Controllo” per meglio comprendere la ratio e la gerenza di tale ricorso all’uso improprio e frequente agli affidamenti diretti.