“Quella che emerge dall’ultimo report sulle prospettive agricole dell’Ocse-Fao è una situazione preoccupante, non tanto per la produzione dell’annata agraria in corso, quanto per la prossima campagna 2023, soprattutto per quel che concerne la cerealicoltura. In particolare, i timori maggiori riguardano l’andamento degli input necessari all’agricoltura come sementi, fertilizzanti, fitofarmaci, gasolio per autotrazione e riscaldamento degli impianti agroalimentari. Tutto ciò si potrebbe ripercuotere negativamente sulle scelte degli agricoltori di andare incontro alla prossima semina o di utilizzare questi input in maniera sufficiente a garantire prodotti di qualità e in quantità adeguate”. A lanciare l’allarme è il deputato Luciano Cillis, esponente M5S in commissione Agricoltura, alla luce degli ultimi dati elaborati dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, e dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
“Le ingenti spese che gli agricoltori dovranno affrontare – prosegue – pongono grandi incertezze sul risultato economico della prossima campagna 2023. Ciò deve spingere la concertazione a livello comunitario a tenere ben presente questi aspetti di modo che si possa assicurare una produzione adeguata, mantenendo la redditività degli imprenditori italiani ed europei”.