“È necessario avviare una seria riflessione sulle impostazioni della Politica Agricola Comune sulla gestione dei terreni destinati alle coltivazioni di cereali, a causa della crisi generatasi dopo l’invasione russa in Ucraina. L’obiettivo è quello di ottenere dall’Unione europea deroghe per permettere a tutti gli Stati interessati di compensare con le produzioni interne l’ammanco di cereali che si sta già verificando, sia per l’alimentazione umana sia per quella degli animali d’allevamento. Serve, ad esempio, eliminare l’obbligo della rotazione prevista oggi su tutte le superfici a seminativo, in primis il mais e poi gli altri cereali”. Lo dichiara il deputato Luciano Cillis, esponente M5S in commissione Agricoltura.
“Dal punto di vista agronomico – aggiunge – si tratta di una scelta assolutamente condivisibile che porta numerosi benefici al terreno, limita la diffusione di patogeni e di infestanti resistenti e permette anche una diversificazione in termini di offerta di mercato ma ciò va posticipato fino a quando non saranno venute meno le tensioni internazionali. Nel breve periodo ci ritroveremo ad affrontare una serie di difficoltà legate all’approvvigionamento di cereali e all’allevamento di animali da latte e da ingrasso, che stanno subendo un’esplosione dei costi delle materie prime”.