Agricoltura, senatore De Bonis: “Fiducia in Patuanelli ma siamo a giro di boa. Garantire reddito a produttori, rivedere filiere e riformare Agea”. Di seguito la nota integrale.
“Ho fiducia nell’operato del ministro Patuanelli, da poco arrivato al MIPAAF. Tuttavia, voglio evidenziargli alcuni nodi da sciogliere in questo suo nuovo incarico. Che riguardano soprattutto un chiarimento su filiere e mercato, il reddito degli agricoltori, il funzionamento di AGEA e il potenziamento dell’agricoltura biologica. L’agricoltura è arrivata a un giro di boa con il Recovery Plan e con gli obiettivi del Green Deal europeo. Dunque bisogna correre per rilanciare sul serio l’agricoltura sostenibile”.
Lo ha detto il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, durante l’audizione nella medesima Commissione del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli per presentare le linee programmatiche del MIPAAF.
“La percezione del mondo agricolo – ha detto il senatore – è stata finora quella di un Ministero utile sono agli altri segmenti della filiera e parecchio distante dai produttori. La verità è che gli agricoltori non fanno reddito, e in questa situazione risulta difficile tutelare la salute e l’ambiente. E gli agricoltori non fanno reddito per via dei prezzi sottocosto dei prodotti e al tempo stesso il calo degli aiuti comunitari. Inoltre, gli aiuti comunitari non arrivano ai veri agricoltori perché Agea non funziona, perché i suoi dirigenti sono in palese conflitto di interessi e perché il sistema dei CAA è viziato da interessi di parte. Dico solo che la Corte dei Conti nella sua ultima relazione contesta ad AGEA di aver speso solo il 30% dei fondi europei”.
“Signor Ministro – ha aggiunto il senatore – bisogna fare attenzione alle commistioni tra filiere e libero mercato. Un esempio emblematico è quello del grano. L’unica strada è quella di potenziare la forza negoziale di produttori, allevatori, pescatori. Attualmente esiste un potere dominante di alcune organizzazioni che, proprio attraverso i contratti di filiera (che prevedono prezzi prefissati), imbrigliano il libero mercato e mettono un cappio al collo agli agricoltori. Per questo chiedo al Ministro quale sia l’esatta entità delle superfici ricadenti nei contratti di filiera e se siano fatte le opportune verifiche per evitare che vi siano eventuali incompatibilità e/o posizioni dominanti da parte di alcune organizzazioni. Quanto al grano duro, in particolare, chiedo se ha intenzione di operare affinché la neonata CUN abbia sede a Foggia, dove si trova la maggioranza della produzione nazionale. Infine, per ciò che concerne l’agricoltura bio, vorrei sapere se il Ministro ha intenzione di avviare una consultazione dei portatori di interesse per arrivare ad una proposta condivisa da tutto il mondo del biologico e non solo da una parte di esso”.