Obiettivo della proposta, presentata da Quarto, sostenere attività e produzioni agricole nelle aree urbane e periurbane e diffondere coperture vegetali e orti pubblici con recupero di edifici ed aree dismesse. In discussione anche problema cinghiali su territorio
La terza commissione (Attività produttive, Ambiente, territorio) del Consiglio regionale della Basilicata, presieduta da Piergiorgio Quarto (Fratelli d’Italia) ha licenziato alla unanimità dei presenti (Quarto, Bellettieri, Aliandro e Carlucci) la proposta di legge “Norme in materia di agricoltura urbana e periurbana”, d’iniziativa del consigliere Quarto e sottoscritta anche da Bellettieri e Aliandro.
“La proposta – si legge nella relazione – intende sostenere attività e produzioni agricole nelle aree urbane e periurbane e diffondere, inoltre, coperture vegetali e orti pubblici con recupero di edifici ed aree dismesse.
La proposta risponde ai principi riconosciuti anche in ambito statutario (articolo 10, comma l, Statuto regionale) riguardanti la sostenibilità e la sicurezza dell’ambiente e del territorio, al fine di una diffusione della ‘cultura del verde’ che implica, di riflesso, una riduzione dell’inquinamento atmosferico, con consequenziali effetti benefici sulla salute pubblica e sull’ecosistema; le conseguenze positive immediate sono quelle legate alla sostenibilità ambientale (aumento della biodiversità; capacità di regolazione del micro-clima locale; maggior riciclo di rifiuti organici,
riutilizzati come fertilizzanti naturali), a cui si aggiungono dei riverberi positivi anche sulla socialità. In realtà tali presupposti sono in linea con gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu, sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’ Assemblea Generale dell’ONU.
La proposta di legge intende sostenere attività e produzioni agricole che si sviluppano in aree urbane o a ridosso di centri urbani e sono caratterizzate dall’impatto ambientale ridotto, con un risparmio significativo di suolo e acqua, grazie anche a tecniche di coltivazione innovative come l’idroponica (coltivazioni in soluzioni acquose anziché nel erreno), l’aeroponica (tecnica che riduce il consumo di acqua grazie a sistemi di nebulizzazione che investono direttamente le radici delle piante), l’acquaponica (agricoltura mista ad allevamento sostenibile di pesci), utilizzate nella vertical farming (o agricoltura verticale). In base alla legge, con agricoltura verticale si intendono infatti i sistemi di coltivazione praticati fuori dal terreno, che si sviluppano su supporti verticali, sfruttando appunto la combinazione delle tecniche di coltivazione più moderne. Lo sviluppo dell’agricoltura urbana faciliterebbe l’autoconsumo e l’approvvigionamento di alimenti a Km zero, favorendo abitudini alimentari più sostenibili. La legge sostiene inoltre la diffusione di coperture vegetali, realizzate recuperando edifici e aree dismesse, di orti pubblici, di infrastrutture verdi.
La proposta ha principalmente le seguenti finalità: contribuire al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, di rigenerazione urbana, di risparmio energetico, resilienza ai cambiamenti climatici e incremento del tasso di approvvigionamento degli alimenti a ‘chilometro zero’; sostenere le produzioni agricole ottenute con tecniche di coltivazione convenzionali o innovative, gli orti urbani attrezzati, pubblici o asserviti, le coperture verdi degli edifici e la realizzazione di infrastrutture verdi multifunzionali negli insediamenti urbani e peri urbani; riconoscere il ruolo economico, sociale, ambientale e culturale delle aree agricole peri urbane e dell’agricoltura che vi si esercita.
La legge riconosce anche i tetti verdi ossia coperture vegetali realizzate sui tetti o sulle pareti degli edifici costituite da specie erbacee, arboree o arbustive e destinate a scopi alimentari o anche ornamentali, nonchè finalizzate al miglioramento dell’isolamento. termico, al risparmio energetico e al potenziamento della sostenibilità ambientale, così come le infrastrutture verdi multifunzionali
ossia gli interventi di forestazione urbana finalizzati all’implementazione di un ecosistema sostenibile mediante l’interconnessione tra verde e costruito e il potenziamento delle connessioni ecologiche locali. La proposta di legge demanda al governo regionale il successivo impegno a definire criteri, modalità e termini per la concessione dei contributi, delle agevolazioni, delle misure incentivanti o degli sgravi fiscali”.
In commissione è anche continuato l’esame della proposta di schema di “Regolamento di gestione e dismissione dei beni di riforma fondiaria”, redatta dall’Alsia. In proposito, dopo gli interventi di Baldassarre, Braia, Sileo, Bellettieri, il presidente Quarto ha deciso di chiedere maggiori chiarimenti, all’Ordine dei Notai, in merito ad un emendamento dagli stessi presentato.
La commissione si è poi occupata dalla interrogazione del consigliere Polese (IV) avente ad oggetto “Problematica cinghiali territorio Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese”, trasmessa in commissione ai sensi dell ‘art. 106 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Il Comune di Moliterno (insieme ad altri) facente parte del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’ Agri Lagonegrese ha richiamato l’attenzione, con varie note, sui danni provocati dai cinghiali sul proprio territorio. Con l’interrogazione si chiede di conoscere se la Giunta regionale intende intervenire, per la sua competenza istituzionale, sull’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e sul Ministero dell’Ambiente affinché vengano posti in essere i procedimenti amministrativi necessari per addivenire alla emanazione del Piano di Gestione del Cinghiale in tempi celeri, rimuovendo eventuali ostacoli di natura burocratica e/o amministrativa. Si interroga la Giunta inoltre per sapere quali iniziative ha, assunto e/o intende assumere di coordinamento e moral suasion verso gli Organi interessati per affrontare, immediatamente, l’emergenza in essere.
Sull’argomento, evidenziando le criticità che si riscontrano su tutto il territorio regionale, sono intervenuti i consiglieri Polese, Aliandro, Braia e Carlucci.
Il Presidente Quarto ha deciso, su richiesta degli stessi consiglieri, di chiedere un report sulla situazione, in tutti i parchi regionali, relativa al piano di abbattimento e al quadro legislativo in essere. Sull’argomento saranno ascoltati il Presidente del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’ Agri Lagonegrese e il Dipartimento ambiente.
Hanno partecipato ai lavori della commissione, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Carlucci (M5s), Trerotola (Pl), Braia e Polese (Iv), Sileo (Gm), Baldassarre (Idea), Bellettieri (FI), Aliandro (Lega).