“Ho scritto al Ministro Patuanelli, al commissario europeo all’Agricoltura Wojciechowski e ad AGEA per evidenziare una situazione a dir poco paradossale rispetto ai requisiti stabiliti dalla stessa AGEA per il pagamento degli anticipi PAC. In pratica, la normativa nazionale e l’Organismo pagatore italiano mettono una serie di paletti per poter accedere ai sostegni comunitari, in aperto contrasto con lo spirito e la lettera delle normative UE volte, appunto, a garantire un reddito dignitoso agli agricoltori. Gli operatori agricoli sono esclusi dai pagamenti in caso di situazioni debitorie, di trasferimenti di titoli o di una presunta mancanza di capienza dell’importo dell’aiuto in base alla consultazione del Registro nazionale degli aiuti di Stato. Si tratta di un atteggiamento a dir poco immorale, che costringe gli agricoltori o a rivolgersi agli usurai per fare fronte alle difficoltà economiche o, addirittura, alla vendita forzata dei propri terreni, favorendo di fatto i grandi proprietari e latifondisti. Il tutto al di fuori di quelli che sono gli obiettivi europei”.
Lo afferma il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, il quale ha inviato una lettera al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e al commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale Janusz Czesław Wojciechowski in merito ai criteri di esclusione dal pagamento dell’anticipo PAC a causa di situazioni debitorie.
“Sarebbe pertanto opportuno – scrive il senatore – che AGEA si comportasse in questo modo: in merito ai debiti non deve bloccare tutto, bensì scalcolarli dal totale e pagare l’anticipo sul resto, altrimenti si rischia che per 100 euro di debito non ne vengano erogati migliaia; per quanto riguarda il trasferimento dei titoli, così come per i debiti, dovrebbe scalcolare quell’importo e pagare sul resto. L’ultimo punto alla fine è un paradosso, il premio è calcolato sui titoli e relativo registro, quindi, come fa a non esserci capienza? Chiedo al Ministro di adoperarsi con urgenza perché venga posto rimedio a queste palesi incongruenze e ingiustizie, che vanno contro le normative comunitarie”.