Sviluppare esperienze di formazione professionale e di lavoro negli istituti penitenziari di Potenza, Melfi, Matera e nell’istituto per minorenni di Potenza. E’ quanto prevede il progetto “Vale la pena lavorare”, approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore Roberto Cifarelli. L’iniziativa, che avrà durata di un anno, è destinata a 410 persone e può contare su risorse del PO FSE 2014/2020 pari a circa 2,3 milioni di euro. Tale attività è prevista da un protocollo d’intesa tra la Regione Basilicata ed il Ministero della Giustizia, in linea con gli obbiettivi di reinserimento, sociale dei documenti di programmazione dell’Unione Europea. L’agenzia regionale per il lavoro e le transizioni nella vita attiva, LAB, è il soggetto attuatore. “La realizzazione delle attività – commenta l’assessore Roberto Cifarelli – riguarda la complessa questione dell’inserimento sociale e lavorativo dei detenuti, considerando l’istruzione, la formazione professionale ed il lavoro come parti integranti e centrali del trattamento penitenziario nei confronti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, anche in forma alternativa. Di particola interesse è infatti il previsto raccordo tra i percorsi di formazione professionale, promossi a favore dei detenuti adulti e minorenni e degli ammessi a misure alternative con le reali esigenze occupazionali del mercato del lavoro regionale. Rilevanti – conclude Cifarelli – sono le previste relazioni operative fra i vari soggetti, pubblici e privati, che saranno in grado di offrire risposte articolate a tali bisogni sociali complessi, attraverso soluzioni innovative e interessanti”. I servizi si articoleranno in tre tipologie: formazione; work experience e stage/tirocinio. I servizi di formazione saranno svolti in aula e laboratorio presso le strutture penitenziarie. La work experience consisterà in un percorso formativo individuale che con azioni di orientamento, formazione on the job, grazie ad un contatto diretto con la realtà lavorativa. Lo stage/tirocinio sarà attuato con modalità di formazione in azienda o presso le strutture limitative della libertà personale. Case Management e Prison Farm consistono infine nella presa in carico di detenuti ospiti delle case circondariali al fine di sostenerne l’inserimento lavorativo sia fuori dal carcere, attraverso i servizi alternativi territoriali, che dentro il carcere. Queste nel dettaglio le strutture coinvolte: Casa Circondariale di Potenza (sezione maschile e femminile); Casa Circondariale di Matera; Casa Circondariale di Melfi; UEPE Potenza; UEPE Matera; IPM Comunità minori; USSM.
Ago 22