Amministrazione Bennardi bocciata mozione per registrazione figli di coppie omogenitoriali, Volt: “Matera tradita anche sui diritti e sulle libertà”. Di seguito la nota integrale.
Tradendo l’annuncio di voler riprendere la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali residenti nel Comune di Matera, l’Amministrazione M5S-Verdi-Psi-Lega-Campo Democratico affossa la mozione “Caro sindaco trascrivi”.
Se il governo Meloni ha bloccato l’iscrizione nei registri dei vari uffici anagrafe comunali dei figli di coppie omogenitoriali, i sindaci di numerose città italiane evidenziando il “vuoto normativo” hanno deciso di continuare a registrare i bambini: lo hanno fatto i primi cittadini di Trento, Bologna, Firenze, Roma, Treviso, Bari…Una adesione che aveva annunciato anche il sindaco Bennardi con una dichiarazione altisonante: “Sono pronto a prendermi personalmente la responsabilità per firmare gli atti anche andando contro le direttive ministeriali. L’interesse dei bambini viene prima di tutto e non possono esserci discriminazioni” (30 marzo scorso).
Invece, in Consiglio comunale Bennardi ci ha ripensato, e con lui si girano dall’altra parte anche i “progressisti a parole”.
“Lottiamo quotidianamente con una Amministrazione assolutamente incurante dei contenuti, pronta a qualsiasi annuncio e sempre a favore di selfie, ma del tutto inconcludente all’atto pratico”, dichiara il coordinatore regionale di Volt, Eustachio Follia.
“Matera sarebbe dovuta essere esempio di libertà e di diritti – prosegue Follia -, non soltanto da proclamare, bensì da praticare. E invece, di fronte alla realtà, nel Palazzo di via Moro non si riesce a distinguere un post-fascista da un Verde. Per Volt, come per una larga maggioranza di italiani, è fondamentale contrastare ogni discriminazione e garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali. In attesa di una legge – conclude il coordinatore lucano del movimento europeista -, l’unica possibilità è quella di agire collettivamente nell’esclusivo interesse dei minori, secondo i principi costituzionali di uguaglianza e di tutela della dignità della persona”.