Amministrazione Bennardi boccia mozione registrazione figli di coppie omogenitoriali, Taratufolo (+Europa Basilicata): “Persa un’occasione per fare buona politica”. Di seguito la nota integrale.
Il coordinatore regionale di più Europa Basilicata Massimiliano Taratufolo ha inviato una nota in merito alla bocciatura della mozione presentata in consiglio comunale a Matera sul tema della trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali. Di seguito la nota integrale.
Tutti si dichiarano in prima fila nella battaglia dei diritti ma pochi, a giudicare da quanto avvenuto in consiglio comunale con la bocciatura della mozione a sostegno delle trascrizioni di figli di coppie omogenitoriali, sono coloro i quali sono disposti ad assumere atti amministrativi consequenziali, necessari a dare sostanza alle battaglie politiche. Nel caso di specie, gli enti locali hanno assunto, loro malgrado, un ruolo determinante perché sono proprio i Comuni che, continuando le trascrizioni, possono concretizzare una battaglia politica iniziata negli ultimi mesi a seguito delle indicazioni di stop alle trascrizioni del governo di centrodestra.
Il partito che rappresento a livello regionale ha attivato, immediatamente, in seguito a tali decisioni del governo, nella piena autonomia della propria azione politica, una campagna nazionale denominata “caro sindaco trascrivi”, mobilitandosi in tutti i Comuni in cui vi erano propri rappresentanti, affinché si elevasse forte il grido di giustizia contro le discriminazioni derivanti dal vuoto normativo in essere in Italia. Il deposito delle mozioni, divulgato anche a mezzo stampa, è avvenuto quasi contestualmente in tutta Italia, il che sgombra il campo da ogni fine utilitaristico della nostra consigliera Cinzia Scarciolla, prima firmataria, alla quale va il nostro plauso per l’iniziativa correttamente portata avanti, condivisa da tutti gli organi del partito.
In linea con gli orientamenti nazionali, quindi, ci siamo attivati anche nel Comune di Matera, presentando la medesima mozione depositata negli altri comuni italiani, insieme ai consiglieri Milena Tosti, Imma Milia Parisi, Pasquale Doria, e votata, in consiglio, anche dai consiglieri Liborio Nicoletti, Marina Susi e Adriana Violetto.
Respingo fortemente al mittente, pertanto, le vili accuse di strumentalizzazione contro chi ha semplicemente fatto il proprio dovere promuovendo atti nel consiglio comunale, nel pieno esercizio del proprio mandato, assumendo scelte che altri, hanno ritenuto di non assumere, contrariamente agli orientamenti dei propri partiti nazionali che, in altri comuni, come Bologna, Trento, Reggio Emilia, Napoli ed altri, si sono espressi a sostegno della mozione, semplicemente votandola, invece di trincerarsi dietro pretestuose giustificazioni e dilatori tentativi in spregio di un vuoto normativo che dura ormai almeno dal 2004. Invece di mortificare l’attivismo politico, la sana ambizione a vedere Matera in linea con altre città progressiste, si preferisce recriminare e lanciare invettive che qualificano solo chi le fa. Noi continueremo a fare battaglie politiche, in piazza come in consiglio.
I partiti progressisti locali, come il Pd, Campo Democratico, i Verdi, i Socialisti, dovrebbero interrogarsi sulla propria coerenza ideale e fattuale, che troppo spesso ha deluso gli elettori tanto erano diverse le posizioni espresse rispetto al modus operandi praticato. Ne è prova una Basilicata depressa, economicamente e socialmente, privata di diritti, come il lavoro, la sanità, l’istruzione universitaria, la mobilità, ben più scontati di quelli di nuova costituzione delle coppie omogenitoriali, ma che sono rimasti ugualmente al palo nell’indifferenza di una classe dirigente spesso priva di slanci ideali ma ben radicata in meccanismi di stantia convenienza.
La visione si costruisce con la sommatoria degli atti, e non delle sigle, nelle scelte amministrative e non nelle dichiarazioni, diversamente il campo progressista sarà incapace di offrire una reale alternativa ad una destra che impone il suo modello conservatore nel continuo equilibrismo della sinistra tra apparenza e sostanza. In questo campo progressista lascio il Movimento 5 stelle uscire dalla sua confusione per decidere che cos’è o cosa vuole essere. Non è una bella pagina per la politica del centrosinistra locale che ha perso un’occasione per esprimere slanci scevri da condizionamenti e lusinghe governiste. La nostra Basilicata ha bisogno di chiarezza, scelte coraggiose. Il conformismo del potere ha già fatto troppi danni e deve cedere il passo ad una sana politica.