“Nella sua relazione sull’amministrazione della Giustizia, il Ministro Nordio non si è tirato indietro, evidenziando, con la sua solita onestà intellettuale, i passi avanti ma anche le criticità che ancora permangono nel sistema. E se anche il processo penale telematico stenta a partire per difficoltà tecniche, siamo di fronte, tuttavia, alla strada giusta per efficientare il sistema giustizia. La riduzione del 90% entro il 2024 dei carichi pendenti al 2019 è stata superata nelle Corti di Appello ad ottobre scorso e sempre ad ottobre scorso ci apprestavamo a superarla anche nei Tribunali. Questa è solo la punta dell’iceberg di un percorso del Governo teso a rafforzare il servizio ‘Giustizia’. Ad esempio, entro il 2026, verrà colmata quella carenza del 20% dei magistrati che tanto peso ha nel ritardo dei processi. Fondamentale anche il passaggio sul sistema carceri. Perché se è vero che è un grande problema, sicuramente non è un problema nato da due anni, cosa di cui le opposizioni sembrano dimenticarsi con facilità. Il Governo Meloni si sa impegnando per implementare la giustizia riparativa e le forme alternative di detenzione, senza dimenticare che circa il 20% delle persone trattenute in carcere sono soggette a carcerazione preventiva. Bene ha fatto, poi, il Ministro a ricordare che nel programma elettorale del centrodestra vi è, come punto programmatico, la separazione delle carriere, tema che non appartiene solo alla destra e che viene, oggi, strumentalizzato per inasprire le polemiche. Persino Falcone si dichiarava favorevole e soteneva che sull’argomento si finiva sempre ad “impantanarsi in dibattiti estenuanti e fuorvianti”. Del resto, che si prevedano due percorsi e due Consigli superiori separati per la magistratura requirente ed inquirente rappresenta solo l’applicazione del giusto processo, che, finora, è invece potenzialmente minacciata dalla unione delle carriere. Se si deve applicare il principio costituzionale della parità delle parti nel processo è doveroso che le posizioni di Giudice sia terzo ed imparziale anche nei confronti del PM. Le preoccupazioni poi che il PM venga assoggettato, con la riforma, al potere esecutivo sono totalmente infondate. Chi non si accorge della bontà della riforma che, come annunciato da Nordio, verrà approvata prima dell’estate, è in mala fede. In oltre due anni, le opposizioni non si sono ancora rassegnate al fatto che finalmente l’Italia ha un Governo politico che attua un programma comune e non naviga a vista. Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Rosa.
Gen 23