Riceviamo e pubblichiamo il contributo del giornalista materano Nino Grilli.
Anamnesi del signor Nessuno
Avete mai avuto modo di conoscere qualche sig. Nessuno? Il più famoso è certamente il personaggio che il buon Omero ci ha trasmesso con la sua Odissea. Una vera lezione di vita dal momento che l’Ulisse mitologico ha tratto i suoi vantaggi proprio calzando sulla sua persona quella definizione anonima. In altra analisi appare del tutto concreta anche la capacità d’inganno che l’uomo di Itaca seppe utilizzare per raggirare il mitico Polifemo, figlio di un dio pagano. E su questo inganno Ulisse continua a essere considerato un eroe dei suoi tempi, anche se con una buona dose di immaginazione. I sigg. Nessuno dei nostri tempi, ancorchè minimamente paragonabili allo sposo della paziente Penelope, continuano a perpetrare nella menzogna convincente di essere altrettanto eroici. E l’aspetto più sconcertante è che riescono a convincere molte persone. Specialmente coloro che li circondano e sperano di ottenere vantaggi dalla sua rinomata prosopopea. Il sig. Nessuno, infatti, riesce a crearsi quell’alone di grandezza attorno alla sua persona talmente propagandata da farla apparire reale. Anche se nella vera realtà nulla è riuscito a combinare di utile alla società. I settori della vita quotidiana, dove cioè potersi rendere utile in qualche modo, possono essere individuati nella professione, nella politica, negli impegni istituzionali, nei sinceri rapporti con la gente. Capita che il sig. Nessuno riesca a essere capace di non aver mai conseguito alcun serio risultato e di non aver mai offerto alcun onesto contributo nella sua attività professionale, se non in situazioni del tutto irrisorie e certamente non degne di nota, ma di riuscire ad assurgere a posizioni di rilievo, non si sa mai per quali meriti acquisiti, se non piuttosto eufemisticamente ambigui e misteriosi. Nella politica il sig. Nessuno riesce a svolazzare tra diverse formazioni politiche, dalle quali viene puntualmente messo da parte, al limite della sopportazione. Riesce, però, a far credere che queste non meritavano la sua illustre presenza e il suo prezioso contributo. Un metodo strategico per conservare consensi di ingenui elettori che, purtroppo, al momento opportuno ricadono nel penoso tranello di farsi abbindolare dalla sua malvagia arroganza. Metodo che, peraltro, consente a costoro di occupare posizioni di primato negli impegni istituzionale e di riuscire così a carpire consensi e a conservare la loro alterigia e la loro angosciosa autorevolezza. Tutto a discapito di una onesta maniera di vivere e di una chiarezza d’intenti nei riguardi della società. E’ pur chiaro che per il sig. Nessuno parlare di sinceri rapporti con la gente diventa improponibile, se non fondandoli sull’interesse e sull’ipocrisia, facendoli così maggiormente restare nella loro subdola convinzione di essere importanti. Basterebbe solo questo invece per far capire loro di meritarsi veramente l’etichetta di Nessuno. Siamo partiti da un discorso leggendario e decisamente irriverente con il buon Ulisse/Nessuno, ma per concludere mi piace scomodare un altro illustre personaggio, il grande Antonio de Curtis, in arte Totò. A chi si crede di essere onnipotente per la sua capacità di fare del male alla gente e non si rende conto di non essere che un sig. Nessuno l’invito è a leggere ogni tanto “A livella”. Non una semplice poesia per le sue meravigliose rime, bensì per un vero insegnamento di vita dove ogni tanto tutti bisognerebbe specchiarsi. Soprattutto i sigg. Nessuno!
Nino Grilli
semplicemente bello!