Pasquale Tucciariello, presidente del Centro Studi Leone XIII, ha inviato una nota a seguito della nomina di Andretta ad amministratore unico di Acquedotto Lucno. Di seguito la nota integrale.
Aquedotto Lucano, si cambia.
Come sappiamo, Acquedotto Lucano fa acqua da tutte le parti per l’inadeguatezza delle sue strutture di vertice, un vortice di disservizi buoni a fare aumenti di tariffe questo sì, ma con scarsi risultati per condotte obsolete lasciate marcire, perdite continue in abbandono o dimenticate per settimane e per mesi prima che se ne facessero rattoppi qua e là. Sono il risultato di due decenni di gestione completa in ogni sua parte della sinistra che ha messo pesantemente le mani su tutto intero l’apparato burocratico e amministrativo, malgoverno ovunque i cui risultati hanno prodotto pesanti crisi nei settori dell’economia, della viabilità, dei trasporti, della sanità, dei servizi. La sinistra ha lasciato un territorio in abbandono, ovunque ti giri vedi inefficienze e vedi sconcezze su territori centrali e su territori periferici. Provate ad andare sul Vulture, dove un tempo la funivia di collegamento con i Laghi di Monticchio mostrava la volontà di una regione che voleva svilupparsi. Provate ad andarci. Lì troverete rovine, cassoni tra il bosco, ferri contorti tra i quattro piloni, cavi della funivia lì tra piante e rovi. E’ lo spettacolo della sinistra progressista ambientalista che furbescamente disegna panchine rosse in onore delle donne poste qua e là in bell’evidenza e poi lascia che la vegetazione nasconda i fatti delittuosi consumati ai danni dell’ambiente. Provate ad andarci. Questa la governance, che andava cambiata, pezzo dopo pezzo. Questo sta accadendo. Cambiamento. In Acquedotto Lucano non si cambia solo il nome di vertice, ce lo auguriamo. Si cambia registro, ossia si capovolge la tendenza, non rattoppi ma grandi investimenti, non 4 milioni di euro di attivo di esercizio ma acqua a tutti con erogazione costante, non covo di imboscati ma addetti qualificati. L’ing. Andretta eletto ieri Amministratore unico di Aql col voto contrario del Pd, M5S, Articolo 1, Verdi e Psi, partiti che ieri in una nota congiunta hanno persino espresso dissenso per la sua elezione, promuova cambiamenti significativi. Quei partiti che ora protestano facciano ammenda dei vent’anni del loro malgoverno, chiedano scusa a decine e decine di migliaia dei nostri ragazzi per essere stati costretti ad andare via dalla Basilicata e chiedano scusa ai lucani che vivono in un territorio da decenni in abbandono. Quei partiti, se vogliono tornare al governo e continuare a mettere le mani su tutto intero l’apparato di potere, tornino alle loro origini, alle ragioni fondanti, alle idealità e ai valori che li hanno promossi e ora dimenticati dall’uso del potere. C’è tempo. E il presidente Bardi mostri i muscoli, e cominci anche lui a guardare cosa i partiti che lo tengono in vita hanno intruppato negli enti, e tenga in esame la situazione. La nostra religione cristiana consiglia che la sera ciascuno di noi faccia l’esame di coscienza, cioè metta la nostra coscienza sotto esame (ma perché i nostri sacerdoti queste cose non le dicono più). L’elezione di Andretta in Aql è una vittoria di Bardi. Per ora Promosso, generale, è il giudizio di un professore in pensione. Poi in seguito vediamo.