Angela Salerno (Consigliera comunale di Pomarico): “Piste da sci sulla frana, Pomarico la nuova Courmayeur”. Di seguito la nota integrale.
A Pomarico sul problema frana ormai è caos ,alle famiglie disperate rimaste senza casa e da nove mesi senza neanche il sussidio per l’affitto, famiglie che chiedono risposte serie e tempistiche certe sui lavori da farsi per ripristinare lo stato dei luoghi, gli amministratori comunali vaneggiano su improbabili piste da sci da realizzarsi sul corpo di frana modello Courmayeur o Cortina d’Ampezzo. Alle numerose esternazioni di divertito stupore e di incredulità dei cittadini a cui la costruzione di una pista da sci realizzata su dei calanchi in frana sembra davvero una farsa, risponde il sindaco che sui social ,per concludere questa tragicomica, difende a spada tratta questo folle ed irriguardoso progetto portando delle argomentazioni e degli esempi a dir poco ridicoli ed inopportuni senza alcun rispetto del dramma che ormai da tre anni stanno vivendo in silenzio più di trenta famiglie pomaricane, a cui questi farneticazioni sembrano assurde e del tutto fuori luogo. Ormai l’amministrazione comunale ha rivelato tutta la sua inadeguatezza verso i problemi del nostro povero paese, attenta solo attraverso i social a manovrare i vari comitati cittadini sorti per sopperire alle molte carenze ed inadeguatezze venutesi a creare negli ultimi anni, una su tutte quella del nostro bellissimo centro storico ormai ridotto alla stregua di un immondezzaio in balia di vandali e ratti, dove interi rioni a distanza di cinque anni sono rimasti chiusi a seguito di sgrottamenti mai riparati.
Abbiamo appreso che il corpo frana si è abbassato ancora di altri cinque centimetri e che a breve sarà comunicato ai comitati cittadini l’esito di alcune ulteriori indagini in corso sul corpo frana. Tutto ciò pare strano soprattutto perché ufficialmente, non si sa di nessuna indagine in corso, ma soprattutto perché la stazione di telerilevamento ed il georadar che erano stati posizionati per rilevare i movimenti del terreno in frana sono stati smantellati ormai da mesi. A molti tutto ciò è sembrato solo un misero pretesto per prendere altro tempo e per giustificare i ritardi organizzativi e l’inadeguatezza di questa amministrazione che ormai a tre anni dal disastroso evento non si è ancora munita né di progetto definitivo né tantomeno di progetto esecutivo e quindi nessuno ancora sa cosa sarà fatto e dei tempi necessari per realizzarlo.
Già, Pomarico è ormai abituato all’immobilismo dei suoi rappresentanti pronti sempre a prendersi i meriti e scaricare le colpe sugli altri, sugli impiegati o magari sulle scorse amministrazioni, come nella vicenda della frana del 2019, quando nonostante il terreno da più di un anno desse segni di instabilità e si abbassasse sempre di più non è mai stato fatto nulla. Anzi no, l’unica cosa che è stata fatta , nonostante gli evidenti segni di cedimenti, è stata quella di spostare altrove i lavori allora in corso sulla rete idrica che prevedevano la sostituzione delle condotte ormai rotte e fatiscenti su Corso Vittorio Emanuele, su via Spartivento e su altre vie adiacenti la zona in frana, permettendo ancora per mesi all’acqua che fuoriusciva dalle tubazioni di infiltrarsi nel terreno del corpo di frana. E nonostante ciò nelle vicende post frana qualcuno si è attribuito dei meriti ed ha fatto la figura dell’eroe, “è proprio vero la storia la scrive sempre chi sta al potere”.