Giovanni Angelino, Consigliere comunale Gruppo Misto, chiama alle proprie responsabilità anche gli altri tre assessori in carica presso la giunta regionale di Basilicata e invita Viti, Mastrosimone e Martorano a dimettersi. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
E’ il momento di assumersi le proprie responsabilità e seguire l’esempio di Pittella e Mazzocco per dare un segnale concreto ai cittadini che attendono risposte dal cosiddetto Partito-regione, sopratutto dopo i risultati che sono emersi dall’ultima competizione elettorale. La gente è stanca di assistere al solito balletto delle dichiarazioni in politichese e si aspetta adesso atti concreti per restituire la speranza alle nuove generazioni che credono ancora nelle potenzialità del territorio lucano. E’ il momento di mettere da parte gli egoismi, gli interessi personali, le ambizioni legate ad una postazione di potere. E’ giunta l’ora di dimostrare con i fatti di ambire al bene comune, tanto per restare in linea con lo slogan dell’ultima campagna elettorale cara al leader del PD Bersani
Pertanto, dopo aver apprezzato la decisione di Vilma Mazzocco e di Marcello Pittella di cedere la poltrona dei rispettivi assessorati mi sembra opportuno chiedere a Vincenzo Viti, Rosa Mastrosimone e Attilio Martorano di seguire l’esempio dei loro colleghi in modo da dimostrare che si vuole davvero lavorare per garantire un futuro ai cittadini lucani.
Con le dimissioni formali non si vuole creare un vuoto istituzionale nel Palazzo regionale ma piuttosto si intende stimolare la possibilità di lavorare insieme per un nuovo governo in grado di dare risposte alle numerose emergenze della Basilicata, in primis quella occupazionale.
Migliaia di disoccupati, giovani o meno giovani, sono disgustati dalle vecchie logiche della politica e lo hanno dimostrato dando fiducia al Movimento 5 Stele di Grillo ma se il PD intende assumersi ancora la responsabilità di guidare i processi di sviluppo del nostro territorio non può perdere altro tempo e un azzeramento della giunta sarebbe auspicabile per dimostrare ai cittadini che la volontà di cambiare c’è e non è solo di facciata. De Filippo ha già preannunciato che la prossima giunta regionale sarà composta da 4 assessori, anticipando così quella riforma prevista dalla spending review tanto cara al premier Monti. A questo punto è lecito chiedersi: cosa aspettano Viti, Mastrosimone e Martorano a dimettersi?
Giovanni Angelino Consigliere comunale Gruppo Misto
Luca Braia, Consigliere regionale PD interviene nel dibattito in corso sulla crisi che investe in questi giorni la giunta regionale di Basilicata. Di seguito la nota integrale.
L’unica soluzione di giunta su cui convergere sarà quella che riuscirà a garantire governabilità con un’ampia legittimazione consiliare, unico presupposto fondamentale per compiere quel processo riformatore istituzionale troppe volte annunciato, per approvare il nuovo statuto regionale con annessa modifica di legge elettorale e per condividere ed approvare un pacchetto di misure utili a rilanciare lo sviluppo e far ripartire l’occupazione in Basilicata.
Non è tempo per la politica, di arretrare o rinchiudersi in un fortino che non esiste più, è il tempo di avanzare proposte coraggiose che interpretano in senso responsabile un cambiamento reale con la determinazione e la forza necessaria per il bene della Basilicata .
I segnali che cerca la società, la comunità italiana e di Basilicata sono quelli che incrociano “un’altra politica” meno auto-referenziale e più solidale, meno assistenziale e più efficace vero ed unico antidoto all’antipolitica populista avanzante .
Non ci sono ricette salvifiche o provvidenti stregoni da ricercare, ma comportamenti da modificare, riti da eliminare, collegialità da praticare e azioni efficaci da metter in campo in maniera tempestiva e risolutiva.
La strada ferma e pragmatica intrapresa sul tema del petrolio negli ultimi mesi al pari dell’ultima istanza levata forte dal Presidente De Filippo in rappresentanza della comunità di Basilicata verso il governo nazionale ed europeo sul tema diventato insostenibile del Patto di Stabilità, che sta letteralmente soffocando il fragile sistema delle imprese lucano, è quella giusta che noi del PD sosterremo convintamene fino in fondo.
Il gesto, avvenuto in direzione regionale, delle dimissioni del collega Pittella và vissuto come un atto sofferto che mostra la maturità necessaria in una “fase di transizione” in cui tutti devono ritenersi a disposizione a prescindere del ruolo che oggi rivestono, compreso il sottoscritto, per costruire un quadro politico il più solido possibile, nel momento più delicato della vita politica regionale e nazionale.
Non ci sono ruoli e funzioni precostituiti, siamo al lavoro per riorganizzare e rilanciare un’adeguata offerta politica, insieme ad una maggioranza che oggi può riscoprirsi più forte e più ampia a patto che non si parta da valutazioni prevaricatrici e posizioni intransigenti .
A poco servono i consigli dei colleghi del centro destra, i quali invece che dare lezioni e suggerimenti, dovrebbero molto riflettere sul loro tracollo in Italia con una perdita di oltre 6,3 milioni di voti ed in Basilicata di ben oltre le 65.000 preferenze, segno che continuare a giudicare gli altri senza analizzare se stessi è senza proporre nulla di alternativo, è una pratica che non ha mai pagato e sempre meno pagherà anche in futuro.
Luca Braia, Consigliere regionale PD
Antonio Autilio, presidente della Seconda Commissione (Bilancio-Programmazione) su dati Istati e Cnel: equa e sostenibile governabilità per il Paese e la Basilicata”
“La fotografia che hanno scattato e diffuso oggi l’Istat e il Cnel attraverso il primo rapporto sul “Benessere equo e sostenibile” è di un Paese attraversato da forti disuguaglianze sociali, da altrettanto elevati divari territoriali, aumento della povertà e qualità del lavoro in peggioramento per via della crisi. Se ce ne fosse bisogno è da questa fotografia che la politica e le istituzioni devono ripartire, dopo le elezioni di febbraio, per garantire equa e sostenibile governabilità al Paese e alla Basilicata”. E’ quanto sostiene il presidente della Seconda Commissione (Bilancio-Programmazione) Antonio Autilio evidenziando che “la crisi economica degli ultimi cinque anni sta mostrando i limiti del modello sociale italiano in cui la famiglia ha funzionato da ammortizzatore sociale, al punto che, come riferiscono i ricercatori dell’Istat e del Cnel, si è ridotta ulteriormente la già scarsa mobilità sociale. Ed è proprio dall’indicatore del “Bes” (Benessere equo e sostenibile) che – aggiunge Autilio – si misura il livello di progresso che l’Italia vorrebbe realizzare e con esso il livello di credibilità della classe politica e dirigente ad ogni livello. Di fatti, tra gli indicatori – identificati da un comitato insieme all’associazionismo femminile, ecologista, dei consumatori e all’associazionismo in senso lato – figurano salute, istruzione, lavoro, benessere economico e sociale, partecipazione alla vita politica, sicurezza, servizi, cultura e ambiente, ma anche la percezione soggettiva. Tra i fattori rilevati, la persistente disparità territoriale e di estrazione sociale, con situazioni peggiori al Sud e tra le persone di estrazione sociale più bassa continuano a essere le più penalizzate in tutte le dimensioni considerate. Il Rapporto è inoltre impietoso – continua il presidente della Seconda Commissione – rispetto alla crescente sfiducia trasversale nei partiti, nel Parlamento, nei consigli regionali, provinciali e comunali, nel sistema giudiziario, che attraversa tutti i segmenti della popolazione, tutte le zone del Paese, le diverse classi sociali. A marzo 2012 – riferiscono Istat e Cnel – si segnala il dato peggiore sul fronte della fiducia dei cittadini verso le istituzioni con riguardo specifico ai partiti politici. In una tale situazione non sorprende che la partecipazione politica sia bassa e in diminuzione. Siamo dunque di fronte ad una sorta di ultima chiamata a lavorare perché in attesa dell’insediamento del nuovo Parlamento e con esso della formazione di un nuovo Governo si adegui il programma di legislatura regionale affrontando le emergenze sociali che abbiamo di fronte praticando il metodo della solidarietà e dell’attenzione rafforzata verso i problemi più acuti che vivono le nostre comunità. Sul piano della partecipazione democratica – conclude Autilio – non c’è più alcuna ragione per ritardare l’approvazione del nuovo Statuto Regionale”
Franco Mattia, vicepresidente del Consiglio Regionale (Pdl): “Tra i 170 e i 175 mila lucani sono “a rischio povertà”
“Se la crisi nel Paese complessivamente sta mostrando tutti i limiti del sistema di welfare, secondo il rapporto dell’Istat e del Cnel, tra i 170 e i 175 mila lucani sono “a rischio povertà” e tra i 130 e i 132 mila lucani “vivono in famiglie con grave deprivazione materiale”. Sono dati che richiedono una riflessione non formale e che avvertono che la famiglia non riesce più a svolgere il ruolo di ammortizzatore sociale a difesa dei più deboli: minori, giovani e anziani”. E’ quanto sostiene il vicepresidente del Consiglio Regionale Franco Mattia (Pdl) sottolineando che “tra 2009 e 2011 la situazione si è deteriorata: la percentuale di persone che vivono in famiglie con grave deprivazione materiale in Basilicata è cresciuta dal 9,4% del 2009 al 24% del 2011 e la percentuale di persone a rischio di povertà è passata dal 25,5% del 2010 al 31,7% del 2011. Tutto ciò mentre la disuguaglianza del reddito (il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più ricco della popolazione e il 20% più povero) è salita. Ancora, il 9,5% degli uomini e il 10,5% delle donne della popolazione regionale vivono in famiglie dove nessun componente lavora o percepisce una pensione. Credo che limitarsi a discutere di riforma del Programma COPES (Cittadinanza Solidale) e quindi della proroga di qualche mese decisa dalla Giunta regionale a favore di 2.200 cittadini – continua Mattia – sia fortemente riduttivo specie alla luce del quadro tracciato dall’Istat e dal Cnel sull’indicatore definito di benessere sociale. Basti pensare che le persone che vivono nella nostra regione in situazioni di sovraffollamento abitativo, in abitazioni prive di alcuni servizi e con problemi strutturali, al 2011, è pari al 7,5%. Il nostro si caratterizza dunque come un Paese attraversato da “forti disuguaglianze sociali” e incapace di offrire a tutti i giovani la possibilità di “un’istruzione adeguata”, dove ai forti divari territoriali si accompagnano sfiducia verso gli altri, aumento della povertà e qualità del lavoro in peggioramento per via della crisi. Risposte alle esigenze di vita quotidiana delle nostre popolazioni –conclude – sono perciò ancora più urgenti e necessarie”.
Antonio Flovilla, dirigente regionale dell’Udc: “Recuperare la fiducia e la partecipazione dei cittadini”.
“Il rapporto che Istat e Cnel, per la prima volta, dedicano a quello che definiscono “Bes” (Benessere Equo e Sostenibile) può aiutare la classe politica e dirigente della nostra regione ad uscire dalla sorta di smarrimento che fa seguito ai risultati elettorali del 24 e 25 febbraio scorsi segnati, anche in Basilicata, dal successo della lista del M5S, dall’incremento di astensionismo e dall’emorragia di voti per tutti i partiti” . A sostenerlo è il dirigente regionale dell’Udc Antonio Flovilla, sottolineando che “nel rapporto tra politica ed istituzioni i dati più significativi sono il 2,6 per cento dei lucani che esprimono fiducia nei partiti politici (attraverso un voto da 0-10) e il 3,7 per cento dei nostri corregionali che esprimono fiducia nelle istituzioni locali (Regione, Province e Comuni). Va leggermente meglio nell’atteggiamento di fiducia nei confronti di altre istituzioni quali forze dell’ordine, vigili del fuoco, ecc. con il 7 per cento di fiducia e nei confronti del sistema giudiziario con il 4,7 per cento. Ancora – riferisce Flovilla – è fortemente negativo il livello di partecipazione civica e politica in Basilicata pari al 52,3% (contro una media Mezzogiorno del 58% e media Italia del 67%) efficacemente rappresentato da quel 42.4 per cento di donne che parlano di politica o si informano di politica almeno una volta a settimana. Dopo il voto per il Parlamento e con questi dati – commenta ancora Flovilla – credo non ci siano più alibi per interpretazioni di comodo, di sottovalutazione o comunque senza, in primo luogo, l’assunzione di responsabilità. Cambiare in politica, pur non essendoci ricette magiche, significa innanzitutto recuperare il rapporto di fiducia dei cittadini tanto più importante perché la fiducia nei confronti delle istituzioni, nonchè la partecipazione civica e politica, favoriscono la cooperazione e la coesione sociale e consentono una maggiore efficienza ed efficacia delle politiche pubbliche. C’è in proposito un primo banco di prova a scadenza ravvicinata: la nuova giunta che il Presidente De Filippo è chiamato a nominare, dopo la consultazione non certo formale con i partiti di maggioranza, non può non tenere conto di tutti questi fattori come della crescente domanda di trasparenza che è un elemento essenziale per recuperare la fiducia e la partecipazione dei cittadini. Al contrario – è questa la “lezione” del rapporto Istat-Cnel – una diffusa discrezionalità nelle regole, la scarsa trasparenza agiscono negativamente sulla possibilità di realizzare una società equa di cui tutti possano sentirsi cittadini a pieno titolo”.
Angelino, l’unico governo possibile nella nostra povera regione è quello dei cittadini. Dimettiti anche tu, a proposito
Mah… non ho capito perchè si da tanto risalto alle parole del signor Angelino… chi è costui per giudicare l’operato dei suddetti assessori? E soprattutto quali motivazioni porta per chiederne le dimissioni? Nessuna, se non quella di un rinnovamento! E quindi per rinnovare dovremmo dare la poltrona da assessore a lui? Ma ha almeno un titolo di studio il consiglier Angelino? Lei è saltato di partito in partito per quale motivo? Per rappresentare i cittadini? Lo spero, ma ci credo poco e se lei vuole ergersi a rappresentante del cambiamento che professa, mi auguro di cambiare città piuttosto che farmi rappresentare da lei.
Una volta c’erano le veline di regime oggi c’è ANGELINO, un rockefller della politica minore in salsa materana. Angelino dicci chi è il VENTRILOQUO che ti manovra? farai più bella figura.
Angelino, imita l’esempio di Pittella DIMETTITI anche tu, vedrai che in tanti ti seguiranno oltre che ringraziarti per esserti tolto definitivamente dalla scena politica materana.
aspettano che tu vada via da Matera magari con il tuo sindaco….
Lo Scilipoti del Materano!! (Magari per lui)
BRAIA…????? cosa?
Tanto fra un po arriva la pasqua e vedrete che questi risorgeranno ancora!!!!!…qu serve un miracolo per cambiare le cose e non so se il M5S può farcela!!!!…sono troppo forti questi e difficilmente se ne andranno via!!!
Fra un po’ avremo un Angelino 5 Stelle, è solo questione di giorni o al massimo qualche mese!
Hai ragione, ora tocca a M5S ad accogliere l’Angelino vagante…
Ma abbiamo davvero bisogno di Angelino a Matera? Credo di no! Angelino vai a lavorare e spera che i matetani non diano troppo peso alla tua ignoranza.
Ma il mistero resta sempre quello: chi lo vota?
Lasciate perdere il povero ANgelino! E’ troppo impegnato a seguire le previsioni del tempo per calcolare il vento per cavalcarlo ed andare chissa’ dove, l’importante e’ che ci sia una poltrona!
Dovrebbe solo vergognarsi ma ha ancora il coraggio di sparare cazzate con una dialettica che non e’ sua.
Angelino: chi ti scrive i messaggi?
Franco