Nuovo attacco di Giovanni Angelino, Commissario UDC per la provincia di Matera, al sindaco della città dei Sassi Domenico Bennardi e alla sua maggioranza a trazione Movimento 5 Stelle. Di seguito la nota integrale.
“l Sindaco di Matera Bennardi è stato capace dopo 2 anni e mezzo di amministrazione di distruggere gran parte del patrimonio che la città aveva accumulato in 10 anni di intensa attività di programmazione e realizzazione di opere e servizi di eccellenza che sono stati riconosciuti a tutti i livelli. Bennardi e i 5 stelle hanno ereditato risorse per centinaia di milioni di euro che nei fatti sono ancora in gran parte non spesi, non si capisce bene se per incapacità oppure per colpevoli inadempienze. Ad oggi non è dato sapere, tanto per citare qualche esempio, che fine ha fatto la Casa delle Tecnologie (15 milioni di euro); la sala consiliare con annessa sede della Polizia Locale (1,3 milioni di euro); la ristrutturazione dell’ex convitto nazionale di Via Montescaglioso da adibire a casa dello studente e Archivio di Stato (3 milioni di euro); la Casa del Cinema nella ex-sede Università della Basilicata in via Lazazzera (1,3 milio di euro); l’ampliamento dell’area espositiva del Museo Ridola tramite cessione dell’edificio ex-scuola Alessandro Volta.
Oggi ci concentriamo su una di queste opere: si tratta della ben nota vicenda della demolizione e ricostruzione della scuola media Torraca, finanziata dai fondi europei con ben 3 milioni e 700.000 euro reperiti grazie al lavoro delle precedenti amministrazioni comunali.
Apprendiamo dalla determina del Dirigente alle opere pubbliche del Comune di Matera N° 341/2023 del 09/02/2023 che la conferenza di servizi necessaria all’acquisizione di pareri di vari Enti tra cui Vigili del Fuoco e Acquedotto Lucano, ha espresso parere negativo per il prosieguo delle attività per aprire finalmente il cantiere per la costruzione della nuova scuola.
In definitiva, secondo quanto scrive il Dirigente nella sua determina, dopo 4 anni di intenso lavoro tecnico-amministrativo, esiste il rischio concreto di perdere il finanziamento e quindi di non poter realizzare la tanto attesa nuova scuola Torraca. E tutto questo soltanto perché i Vigili del fuoco avrebbero fatto qualche eccezione per raccordare il progetto alle norme sulla sicurezza antincendio.
È il caso di ricordare che in precedenza un altro dirigente aveva avviato le procedure per l’appalto della scuola e che a luglio 2022 i lavori sono stati aggiudicati a favore di una impresa di Pescara. Come da prassi nei documenti allegati al bando di gara vi era il progetto definitivo, redatto dall’Ufficio Tecnico comunale validato da una società esterna, ritenuto idoneo dalla commissione di gara composta da tecnici esperti anch’essi esterni all’Amministrazione, commissione che ha aggiudicato la realizzazione dell’opera sulla base, è il caso di ripetere, del progetto definitivo.
Secondo le procedure di legge, il progetto da cantierizzare deve essere di livello esecutivo e che la sua redazione competa all’impresa che si è aggiudicata l’appalto. Mentre nella fase di gara si fa riferimento solo ad un progetto definitivo.
Sta di fatto che a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto, 28 luglio 2022, il nuovo dirigente non ha ritenuto di far redigere il progetto esecutivo con i relativi acquisiti pareri dall’impresa aggiudicataria (come avrebbe dovuto), ma ha deciso di convocare una conferenza di servizi per verificare “nuovamente” il progetto definitivo.
Allo stato degli atti, invece, necessitavano i pareri sul progetto esecutivo anche per validare le varianti (migliorie) offerte dall’impresa in sede di gara.A seguito della nuova conferenza di servizi (11.01.2023), tutti gli Enti interessati, Asm, Società Italgas Reti, Acquedotto Lucano Spa, Regione Basilicata si sono dichiarati sostanzialmente favorevoli (salvo qualche inevitabile integrazione), tranne i Vigili del Fuoco che hanno espresso parere negativo ma nel frattempo avevano richiesto una integrazione documentale a cui l’ufficio tecnico comunale evidentemente non ha mai risposto. Circostanza quest’ultima che potrebbe aver provocato la pronuncia negativa dei Vigili del Fuoco. In ogni caso ai Vigili del Fuoco viene richiesta il parere esclusivamente sul rispetto delle norme antincendio e non sull’intero progetto della nuova scuola. Quindi è facilmente deducibile che le questioni poste dai Vigili del Fuoco fossero facilmente risolvibili nella fase esecutiva. In ogni caso è l’intera procedura scelta che ha provocato il disastroso e incomprensibile risultato. Infatti, al momento il dirigente del Comune di Matera avrebbe dovuto già disporre del progetto esecutivo su cui era necessario chiedere i pareri e non su quello definitivo.
Insomma le carenze evidenziate dal parere dei Vigili del Fuoco risultano facilmente risolvibili senza mettere in discussione l’intero progetto della nuova scuola come invece ha deciso il dirigente. A cominciare dal calcolo relativo al “carico d’incendio” per i locali ad uso collettivo (laboratorio), cosa che, come è noto, viene stabilita nella fase di progettazione esecutiva laddove viene persino richiesto l’ausilio e la collaborazione del corpo docente per definire la destinazione dei singoli e diversi laboratori, chimica, linguistico, informatico, ognuno comportanti carichi diversi. Stesso ragionamento vale per eventuali necessità relative alle uscite di sicurezza.
Non si spiegano insomma le ragioni di una scelta così incongrua: cancellare tutta la procedura per ricominciare daccapo sapendo che il finanziamento è prossimo alla scadenza (fine anno 2023). Per questo progetto il Comune di Matera ha già legittimamente speso somme cospicue: dai sondaggi geognostici alla perizia geologica, dalla demolizione del fabbricato esistente ai costi dell’avviso di gara e per la commissione giudicatrice, per non parlare delle prevedibili richieste risarcitorie dell’impresa aggiudicataria. Né andrebbe trascurata la questione dell’esproprio di una piccola porzione di suolo funzionale al progetto. Tale porzione, di proprietà privata, va espropriata. Ci domandiamo se le procedure si sono regolarmente concluse. Sarebbe interessante che il sindaco Bennardi dichiari quale sia il danno ad oggi calcolabile.
Siamo all’ennesimo esempio di procedimenti molto condizionati da azioni azzardate, la cui origine risulta incomprensibile tranne che non si volessero coltivare retropensieri sgradevoli.