Angiolo Pellegrini candidato per il Senato con la Lega Nord spiega agli elettori lucani le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare questa candidatura per la Basilicata.
La domanda è perché il sottoscritto, ufficiale dell’Arma dei CC. , per oltre 40 anni, impegnato in incarichi nell’espletamento di altissima responsabilità in tutte le zone ad elevato rischio del Paese e che non ha mai professato alcun credo politico, anzi più di una volta ha dovuto subire tentativi di ritorsione da parte di politici indegni, anziché godersi la pensione, abbia accettato la candidatura al Senato, in una Regione nella quale non ha mai prestato servizio e per un partito del nord, avulso da logiche spartitorie locali.
Logica avrebbe voluto che i vari Ingroia e Grasso, scesi o saliti in politica, nonché altri illustri politici calabresi e siciliani, che ben mi conoscono, mi avessero fatto pervenire una proposta in tal senso, nel quadro del cosiddetto rinnovamento della pubblica amministrazione, nelle zone in cui in servizio ho dato il meglio di me stesso.
La risposta è che, a fronte degli accadimenti conseguenza di quelli susseguitisi nell’intero periodo dell’Italia repubblicana, ho ritenuto che, mentre in attività di servizio sono stato in grado di dare il mio pur modesto contributo a porre un freno, oltre che alla criminalità, anche al dilagare dell’illegalità, della corruzione e della diffusa subcultura, fenomeni tutti che hanno provocato la gravissima attuale recessione morale ed economica, ritengo che non sia più tempo di defilarsi, nell’ottica del già dato, ma di spendere le mie energie per combattere le distorsioni di un sistema e contribuire alla rinascita di una sana società civile attraverso il risanamento delle Istituzioni, concretizzando in modo realistico in un “Progetto di società nuova”
Pertanto, pur perfettamente consapevole delle enormi difficoltà connesse alla mia candidatura al Senato, all’interno di una formazione politica scarsamente presente sul territorio, resto convinto che le persone oneste della Regione Basilicata – disgustate da certa politica e stanche nel sentire ricette tutte miracolose, che hanno portato al fallimento morale, politico ed economico del Paese con le quali ogni giorno ci confrontiamo – che non abbiano più chiaro a chi dare il loro voto o abbiano deciso di non esercitare il loro diritto – dovere di eleggere i propri rappresentanti nazionali; a questi ultimi chiedo di far convergere i loro suffragi sulla mia persona, nella certezza che rispetterò fino alla fine il mandato conferitomi. In ogni caso potremo orgogliosamente dire di non essere stati passivamente a guardare.
Angiolo Pellegrini
Lettera aperta agli elettori di Angiolo Pellegrini – Senato Basilicata per la lista Lega Nord – Tremonti
Caro elettore,
Il teatrino della politica diviene di giorno in giorno sempre più “ tragicamente” esilarante. Si fa a gara a chi la spara “ più grossa “: se il primo promette di togliere l’imu sulla prima casa il secondo, che ha sempre dichiarato che non è possibile toglierla, si deve in qualche modo adeguare e allora promette di ridurla del 50%; di rimando il terzo, che si ritiene ancora più bravo, ci assicura che la ridurrà almeno del 60%, e cosi via…
Pirandello e Machiavelli ne sarebbero veramente soddisfatti!
Non sarebbe più giusto mettere tutti i contribuenti in condizione di pagare le tasse, secondo la loro reale capacità contributiva?
Se poi si riesce a scoprire che da piccolo rubavi la marmellata o se a scuola hai preso quattro in italiano, non pare vero poterne informare il pubblico, cercando in ogni modo di infilarti negli scandali che ogni giorno ci danno la misura della passata politica.
Su un altro versante si nota che spuntano anche gli “ amici “ di Falcone, depositari di chissà quali segreti. In realtà Falcone aveva un solo” amico”, Paolo Borsellino. Poi c’erano le persone di cui si fidava e quelle delle quali non si fidava. Per convinto senso di riservatezza, che ha sempre contraddistinto la mia attività di servizio, evito di elencarle.
Ora potreste chiedere quali ritengo siano i temi più importanti che dovrebbero essere alla base di ogni dichiarazione dei programmi degli aspiranti politici e che dovrebbero trovare adeguate e concrete proposte dal primo giorno della prossima legislatura:
• Lotta alla criminalità organizzata e comune, al traffico di stupefacenti a al riciclaggio di denaro
• Riforma del sistema giudiziario e approvazione di un regolamento etico di comportamento per i Magistrati;
• Legalità, sicurezza e conseguente riassetto delle forze di polizia e delle forze armate;
• Lotta alla corruzione. Leggi e regolamenti di dissuasione;
• Contenimento del debito pubblico attraverso una drastica riduzione della spesa pubblica e la vendita del patrimonio immobiliare dello Stato e, con le dovute garanzie, dei beni confiscati alla mafia;
• Lavoro e sviluppo economico anche attraverso emissione di valuta;
• Leggi e regolamenti per contrastare il fenomeno della “malasanità”
• Tutela dei lavoratori:
• Tutela dell’ambiente.
Ci sarà veramente da “rimboccarsi le maniche” e lavorare, lavorare, lavorare.
Il Curriculum del generale dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, nato a Roma il 31.07.1942
Entrato nell’Arma dei Carabinieri nel 1967 dopo gli studi universitari, il Generale Angiolo Pellegrino ha ricoperto sino al 1981 vari incarichi di comando territoriale.
In tali funzioni ha anche diretto numerose operazioni contro le organizzazioni mafiose della provincia Reggina, con particolare riferimento ai sequestri di persona, fenomeno allora molto allarmante.
Designato, a far data dal 23.1.1981, quale Comandante della Sezione Antimafia della Legione CC di Palermo, ha personalmente diretto le più importanti operazioni nei confronti di “cosa nostra”, in un periodo estremamente delicato per le Istituzioni e contrassegnato da decine di delitti nei confronti di magistrati, politici, ufficiali e funzionari dell’Arma e della Polizia di Stato.
L’Ufficiale è stato e viene tuttora indicato come “l’uomo di fiducia” del pool antimafia di Palermo (giudici Falcone, Borsellino e Di Lello) e investigatore di riferimento proprio del giudice Giovanni Falcone. Con i magistrati dell’ufficio istruzione ha espletato le più importanti indagini dell’epoca, in Italia ed all’estero (USA – Canada – Brasile), confluite attraverso decine di rapporti giudiziari, nel maxi processo a “cosa nostra”, celebrato a Palermo alla fine degli anni ’80 e nelle più importanti inchieste sulla criminalità organizzata e sul traffico di stupefacenti degli stessi anni.
Dal 17 settembre 1985, pur rivestendo ancora il grado di Capitano è stato nominato Capo Sezione Criminalità S.M. Comando III Divisione CC “Ogaden” di Napoli, con competenza sull’Italia meridionale.
Promosso Maggiore nel Gennaio del 1986 è stato assegnato all’Ufficio Criminalità Organizzata del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri: in tale veste ha partecipato e coordinato l’attività anticrimine a livello nazionale ed ha svolto un ruolo di tutto rilievo in organismi internazionali.
Nel 1991 ha ottenuto l’avanzamento nel grado di Tenente Colonnello ed ha assunto, l’incarico di Comandante del reparto Sequestri di persona e Ricerca catturandi del R.O.S. di Roma.
I brillanti risultati ottenuti in posizione di comando nella lotta alla criminalità organizzata, la capacità organizzativa e la spiccata attitudine ad assumere incarichi di grado superiore e
particolarmente rischiosi, hanno trovato conferma in sede di attuazione amministrativa delle disposizioni di cui al D.L. 29.10.1991 n° 345, in materia di organizzazione della Direzione Investigativa Antimafia. Infatti, con decreto del Ministro dell’Interno del 27.5.1992, il Generale Angiolo Pellegrini, pur rivestendo ancora il grado di Tenente Colonnello, è stato
chiamato a dirigere il Centro Operativo DIA di Reggio Calabria, incarico che ha svolto fino ad ottobre 1998 con grandissimo impegno ed eccellenti risultati, dirigendo le più importanti operazioni contro le organizzazione mafiose calabresi.
In Calabria, infatti, ha dovuto affrontare difficoltà sia di natura logistico-amministrativa, che ambientale. La città di Reggio negli anni immediatamente precedenti, era stata sconvolta da avvenimenti delittuosi di estrema gravità (oltre 300 omicidi), dall’uso di armi da guerra di eccezionale potenza (bazooka), impiegati in pieno centro cittadino contro macchine blindate, da omicidi contro appartenenti alle istituzioni, mai portati a termine in passato (On. Ligato, Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione Scopelliti, Giudice Terranova prestigio.
Il Sindaco di Reggio Calabria ebbe a dichiarare pubblicamente che “la Dia ed il Gen. Pellegrini avevano restituito la dignità ad una popolazione”.
Nel gennaio del 1997 è stato promosso nel grado di Colonnello. Dal 26.10.1998 al 29.10.2000 ha ricoperto l’incarico di Dirigente al Centro Operativo DIA di Roma, da dove ha diretto importanti operazioni attinenti al traffico di stupefacenti ed al riciclaggio internazionale di capitali illeciti. Dal 30.10.2000 ha assunto le funzioni di Capo Centro DIA di Palermo, mantenuto sino al giugno 2002.
Dopo l’omicidio del Prof. BIAGI, il Ministro dell’Interno lo ha voluto a Roma, affidandogli la responsabilità dell’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale, per quanto riguarda l’analisi e la valutazione del rischio per minacce provenienti dal terrorismo, dalla criminalità organizzata e da attività d’intelligence di soggetti o organizzazioni estere.
Dal primo ottobre 2006 a marzo 2012 e’ stato presidente del Consorzio Piana Sicura, di cui facevano parte la Regione Calabria, la Provincia di Reggio Calabria, l’Associazione Sviluppo Industriale ed i comuni della Piana di Gioia Tauro, con compiti di legalità, sicurezza, sviluppo economico ed immagine della Regione.
Fin dagli anni ’80, ha svolto numerose missioni all’estero, intensificando sempre più i suoi rapporti con i rappresentanti più qualificati delle forze di polizia ed i magistrati di numerosi Paesi stranieri (Canada, U.S.A., Caraibi, Brasile, Colombia, Francia, Olanda, Germania, Svizzera, Portogallo e Spagna). E’ stato anche nominato “esperto” della Strike Force Unit della Procura di Tampa, Florida (U.S.A.), in processi attinenti alla criminalità organizzata.