Giovedì scorso l’on. Chiara Gemma è intervenuta durante la sessione della seduta plenaria del Parlamento europeo dedicata all’Anno europeo dei giovani.
“Fra poche settimane – ha detto – si concluderà l’Anno europeo dei giovani.
La lezione morale che quest’Anno ci lascia in eredità è che se la politica vuole davvero incidere sulla crescita dei giovani, occorre promuovere una scuola che sappia ristabilire un dialogo autentico con loro, e per farlo deve sedersi in mezzo a loro.
Io lo sto facendo – ha spiegato l’on. Gemma – e per questo sto andando in tante scuole delle regioni del Sud dell’Italia e ho aperto, attraverso le Officine europee, tanti luoghi di incontro e confronto per costruire una partecipazione attiva e responsabile.
Ho ascoltato tanti giovani e ho compreso tante cose: ai giovani piacerebbe una scuola basata su rapporti profondi e relazioni autentiche e non solo sulla mera conoscenza e su sterili voti che poco hanno a che fare con il proprio sé emozionale”.
“Tocca alla politica – ha aggiunto l’europarlamentare – impegnarsi per promuovere una scuola che sappia adottare una valutazione formativa attenta ai volti e alle emozioni più che ai prodotti e ai processi cognitivi, occorre ristabilire un dialogo autentico con i giovani perchè parlando con loro ho capito che sono stanchi di sentirsi dire ‘devi essere più competente, devi essere responsabile, devi essere capace di progettarti, devi essere resiliente’. Ho promesso loro che costruire questa scuola è possibile e che, con pazienza e coraggio, lo faremo insieme.
È fondamentale – ha concluso l’europarlamentare durante il suo intervento alla seduta plenaria di Strasburgo – ricordarci che il successo dell’Anno europeo dei giovani che sta per concludersi non dovrebbe essere misurato solo in termini di numero di eventi organizzati o di partecipazione agli stessi, ma anche in termini di meccanismi e politiche messi in atto o promossi al fine di influenzare positivamente la posizione e il ruolo dei giovani all’interno della società.
È soprattutto di questo che i nostri ragazzi hanno bisogno”.