Gruppo consiliare Cristianamente riprendiamo a dialogare “Pepe scuota Bardi dal letargo, come De Filippo striglia Gualtieri”. Di seguito la nota integrale.
La stravagante vicenda della rettifica dell’art. 112 del cosiddetto decreto rilancio, con la soppressione dei comuni zona rossa, su tutto il territorio nazionale, dai benefici rinvenimenti dallo stanziamento di 200 milioni di euro, in questa terra di Basilicata si tinge di colori ancora più stupefacenti. I comuni lucani interessati, fra cui anche Tricarico, ancora ieri riportavano come certa la notizia della inclusione nella ripartizione del fondo, in particolare gli amministratori della nostra comunità ci tenevano a ringraziare l’on. Vito De Filippo, postando il suo ordine del giorno, e confondendolo, ahinoi, con una articolo del decreto legge. Questi stessi amministratori si erano prodotti in un altrettanto ossequioso ringraziamento al sen. Pasquale Pepe, anche lui fattosi promotore della medesima richiesta per i quattro comuni lucani dichiarati “zona rossa”. All’esito della rettifica che ha escluso i quattro comuni lucani, insieme a tantissimi altri comuni italiani, da una parte e dall’altra si è, a giusta ragione, manifestato sconcerto e dissenso, ma con una linea di demarcazione che è doveroso sottolineare. L’on. De Filippo, il cui partito è al governo, non ha esitato a dichiarare la sua contrarietà ed a manifestarla al ministro Gualtieri ed al ministro Speranza, annunciando la sua ferma e rigorosa volontà di attenzionare l’iter di questo provvedimento oggetto di qualche atto “confuso” qualche “tecnicismo burocratico” che ne ha determinato un cambiamento inatteso e “sbalorditivo”. L’on De Filippo ha concluso la sua dichiarazione annunciando che è pronto ad assumere tutte le azioni conseguenti qualora le rassicurazioni del ministro Gualtieri non andassero nella direzione di ristabilire l’equità di trattamento. Altra cosa il sen. Pepe, che altrettanto giustamente ha tuonato contro il governo (ma a lui è più consono e semplice farlo visto che è opposizione) senza però nulla richiedere e pretendere dal presidente della regione Basilicata, dove il partito del senatore è maggioranza: il generale Bardi tace su tutta la vicenda, sembra non essere al corrente di quanto avvenuto, a differenza dei suoi colleghi Zaia, De Luca ed altri. Forse il senatore Pepe dovrebbe applicarsi con più determinazione e coerenza politica per smuovere il governo regionale affinché assuma tutte le misure necessarie per impugnare il decreto rilancio.
Mag 22