Antonella Giosa (vicepresidente pro tempore Arcigay Basilicata) aderisce a “Liberi e Uguali con Pietro Grasso”. Di seguito la nota integrale.
Ho trascorso gli ultimi quattro anni della mia vita (anche se, in verità, l’ho sempre fatto a vario titolo), ad occuparmi di diritti civili e sociali a lungo negati ad una parte di cittadine e cittadini. Più specificatamente mi sono occupata della promozione e della difesa dei diritti delle persone LGBT e di questioni di genere. L’ho fatto in Basilicata, la mia terra, ma soprattutto terra natale del compianto Don Marco Bisceglia, prete coraggioso di Lavello che si dedicò ai diritti della comunità omosessuale tanto da essere tra i fondatori dell’Arcigay Nazionale . Una terra, la nostra, dove mai ci si era confrontati su questioni riguardanti i diversi orientamenti sessuali o la diversa identità di genere, dove tutto era relegato in un assordante silenzio. Una terra che negli anni molti giovani hanno deciso di abbandonare, non solo per motivi lavorativi ma anche perché non si sono sentiti sufficientemente accolti e compresi. Dopo quattro anni di duro lavoro e lotta quotidiana abbiamo organizzato il primo Pride della storia della Basilicata.
Credo profondamente nei valori dell’antifascismo e nella cultura del rispetto verso tutte e tutti, valori che hanno portato alla nascita della nostra Carta Costituzionale, sempre in grado di indicarci la via da seguire; il mio impegno civile è volto, infatti, proprio alla piena applicazione dell’art. 2 e dell’art. 3 della Carta Costituzionale, impegno continuo e costante affinché tutti gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione delle persone tutte, siano rimossi. Mettere dunque al centro “la persona” con i suoi bisogni e diritti, dove diritti individuali crescano in egual misura ai diritti sociali e civili.
Questo è stato il mio impegno fin qui nel volontariato, e questo sarà il mio impegno futuro: la lotta contro ogni forma di discriminazione, in famiglia, nella scuola e sul posto di lavoro per chi un lavoro ce l’ha… luoghi, questi, dove tanto si è fatto ma tanto ancora resta da fare, continuando a dar voce a silenzi e aspirazioni che chiedono solo di essere ascoltati e accolti.
Queste le motivazioni della mia adesione ad una forza progressista come “Liberi e Uguali”: per contribuire in maniera tangibile a creare una società più libera e uguale, una società più giusta, nella consapevolezza che la vera libertà, la vera uguaglianza e la vera giustizia sociale si raggiungono solo nel rispetto e nel valore delle diversità.