A seguito dell’inchiesta di Fanpage.it l’attivista politico materano Antonio Esposito in una nota chiede che venga sciolta l’organizzazione politica Gioventù Nazionale che fa riferimento a Fratelli d’Italia. Di seguito la nota integrale.
Le nuove rivelazioni dei giornalisti di Fanpage.it riguardo Gioventù Nazionale, hanno aperto il vaso di Pandora della “fascisteria” che abita il sottobosco di Fratelli d’Italia, confermando e aggravando la visione emersa sin dalla prima parte dell’inchiesta, nella quale era già evidente uno scenario inquietante che coinvolgeva persino Parlamentari e Deputati, nelle feste giovanili del partito di Giorgia Meloni, tra cui l’Onorevole Trancassini.
Fascismo, nazismo, antisemitismo, razzismo, omofobia. È questo il vero volto dei giovani allevati nel partito di Meloni che trova riscontro nei seguenti virgolettati: “Onore ai camerati” , “Viva le SS”, “Gloria al Fuhrer e a Mussolini”, “i neri puzzano” perché “in Africa non sono abituati all’acqua”, gli “ebrei sono porci infami, una razza di m…” e “i down sono menomati da eliminare”, affermazioni emerse dai video diffusi dai giornalisti di Fanpage che incastrano i Giovani Meloniani, mentre inneggiano al Duce e persino ad Hitler, celebrano le svastiche, osannano la Decima Mas, evocano “pulizia etnica” e insultano ebrei, persone di colore, omosessuali, avversari politici e diversamente abili.
Parlano a ruota libera e, non sapendo di essere ripresi, si mostrano per quello che sono: potenziali, futuri, criminali. L’aspetto davvero rimarchevole di questa vicenda è costituito dal fatto che i pionieri di questo “impeto d’odio violento” non sono semplici militanti di ristrette organizzazioni estremiste, ma sono i rappresentanti dell’organizzazione giovanile del partito della Presidente del Consiglio, più volte elogiati ed esaltati nei “valori” che li guidano dalla stessa Giorgia Meloni e che spesso, come se non bastasse, si sono anche resi protagonisti di episodi di estrema violenza, non solo nelle parole ma anche nei gesti.
Personaggi che rivestono spesso ruoli di vertice tanto nella stessa GN quanto negli staff dei parlamentari di Fratelli d’Italia. Una cloaca intrisa di questa subcultura neofascista, antisemita e razzista che, vale la pena ricordarlo, è la stessa espressa da diversi dirigenti, ministri e sottosegretari di quel partito, perfino tra gli eletti e i parlamentari.
E sono proprio gli esempi” che i “grandi” danno ai più “giovani”, il problema più grande. Sono tanti, tantissimi, i Deputati nostalgici del ventennio che stanno gettando via la maschera. Dal capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, che durante una festa fra militanti stende il braccio e urla “Camerata”, a Ignazio La Russa che dichiara apertamente la sua ammirazione per “il Duce”. Perchè se un Presidente del Senato espone nel suo ufficio i busti di Mussolini e ne è pure orgoglioso al punto di sbandierarlo a ogni piè sospinto, non ci si può sorprende più di nulla. Sarebbe come se un padre facesse collezione delle immagini di Arsenio Lupin, per poi meravigliarsi di avere a casa un figlio ladro. Si chiama effetto emulazione, o dei cattivi maestri. Ed è anche – e soprattutto, cari amici di destra – del torbidume che state inculcando a piene mani nei giovani, che dovrete rispondere alla storia.
State ricostruendo e allevando una classe dirigente neofascista. E questa è una minaccia tanto grave quanto pericolosa per lo stato democratico, che non va solo condannata ma andrebbe anche perseguita penalmente.
Un’organizzazione squadrista e violenta, che allatta in seno sentimenti di odio e repulsione verso l’altro e si riconosce nei dogmi nazifascisti, non può essere contemplata in un paese non solo culturalmente evoluto rispetto a quegli anni terribili (che avremmo dovuto ormai consegnare alla storia) ma anche e soprattutto costituzionalmente democratico e antifascista. Perché, non dimentichiamolo, l’ltalia è una repubblica antifascista PER LEGGE, non per opinioni personali e vezzi intellettuali. Peraltro l’apologia del fascismo, nell’ordinamento giuridico italiano, è un reato previsto dall’art. 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione. Come mai questi personaggi sono ancora liberi di inneggiare al Duce per le strade e non sono stati rinchiusi dove dovrebbero?
Il fascismo, è bene ricordarlo, per etimologia e definizione non è altro che una dottrina, una prassi politica fondata sulla violenta e indiscriminata affermazione di motivi nazionalistici e imperialistici, è una concezione della vita sociale e dei rapporti umani basata sull’uso indiscriminato della forza e della sopraffazione.
Questo è il fascismo tanto caro a Gioventù Nazionale, una minaccia per la nostra Repubblica e una vergogna che va cancellata con il suo scioglimento immediato, perché è chiaro che la questione non coinvolga singole pecore nere, non si tratta di “casi isolati”, ma è una questione di sistema, è tutto tutto il movimento che è marcio fino al midollo, è un’intera comunità che cresce nel mito di chi ha macchiato con crimini, persecuzioni e violenze sistematiche la storia del nostro Paese. E non bastano le prese di distanza, peraltro tardive, dei vertici del partito di Fratelli d’Italia che appaiono più come un atto formale di pura facciata da esibire in pubblico, che una condanna vera, ferma e chiara che ancora non abbiamo visto, nel silenzio assordante, ad esempio, di Giorgia Meloni che ora è inevitabilmente chiamata a scegliere tra il disonore e il fare pulizia, sapendo che se sceglie il disonore saranno gli avversari a dettare tempi e modi della pulizia.
Non è più accettabile alcun silenzio da parte della premier. Era scritto, qualche giorno fa, su uno striscione al presidio di Piazza Vittorio dopo l’aggressione ai ragazzi di Sinistra universitaria: chi non condanna è complice. Non è in alcun modo credibile che il responsabile dell’organizzazione giovanile del suo del partito non sapesse chi c’è tra i suoi stessi collaboratori e cosa succede, a telecamere spente, tra i militanti:
“Siamo fascisti e nazisti, non abbiamo paura di dirlo. Mussolini è stato il più grande uomo del XX secolo”
Eh no, cari amici di Gioventù Nazionale, avete paura di dirlo! Con le telecamere accese fate finta di essere liberali e moderati, per poi dimostrare nascosti negli scantinati dei vostri “covi” quello che siete davvero. Tuttavia, non c’è da stupirsi: il vostro “statista” ha iniziato la sua ascesa stando comodamente a casa sua mentre mandava a marciare su Roma un manipolo vestito di camicie nere, e la sua storia è finita scappando dal Gran Sasso impaurito e travestito da nazista per non farsi riconoscere.
Forse questa storia nemmeno la sapete. Vi dichiarate fascisti per moda, per fantasticheria, perché è di trend, è mainstream e fa fighi, ma probabilmente non avrete nemmeno avuto la decenza di aprire un libro in vita vostra, per studiare, approfondire e vedere con i vostri occhi le atrocità disumane commesse da chi oggi idolatrate e vi proponete di emulare. Più facile e meno impegnativa la scuola del “sentito dire”, vero?
Perché la questione è tutta qui. A parte l’efferatezza e la meschinità degli insulti pregni di odio, ciò che colpisce è la vera mancanza completa di una formazione culturale, civica e umana di questa gente. Il razzismo, l’omofobia, l’antisemitismo, l’egoismo, le prepotenze, il disprezzo, l’idiosincrasia alimentata da una misera piccolezza d’animo, sono l’antitesi della cultura.
Perché chi di cultura ne è colmo, ed ha costruito la propria vita sull’ideale di non esser bruti, ma del “seguir vertute e canoscenza”, non puo’ abbracciare tale bassezza d’animo e ne rifugge naturalmente.
La destra, pare, sia la miglior nemica di se stessa.