Antonio Melfi, Consigliere comunale di Tricarico: “Salvini, da Ministro da spiaggia a capitone spiaggiato”. Di seguito la nota integralel
Passare da ministro da spiaggia a capitone spiaggiato: il tutto in poco più di dieci giorni, giorni nei quali come non mai gli italiani guardano alla politica, in attesa di ascoltare questo pomeriggio le comunicazioni del Presidente Conte al Senato. In quella stessa aula in cui una settimana fa, il più assenteista, sia da senatore che da ministro, tanto quanto lo era stato all’Europarlamento, si è prodotto in una uscita a dir poco fantasiosa: dirsi d’accordo con Di Maio sul taglio dei parlamentari e ritornare alle urne il giorno dopo, il che significa imbrogliare il popolo, dal momento che si dovrebbe andare a votare con la legge elettorale esistente e con gli stessi collegi.
È probabile che il Beach Tour abbia procurato al fu capitano, ora meno di un capitone, una forte insolazione, a meno che non si voglia propendere per l’ipotesi che il numero uno della Lega, che reclama per sé i pieni poteri, che si ritiene padre di 60 milioni di Italiani dei quali ha a cuore gli interessi e la vita stessa, non sia un, anzi il benemerito della ignoranza politica. Talmente ignorante e supponente da essere sicuro che, fatta la sua sparata estiva, tutti avrebbero pronamente ubbidito a quello che lui solo, senzaneppure un largo consenso fra i big del suo partito (“ha fatto tutto da solo” sentiamo dire da più di qualche leghista d.o.c.) aveva in programma: mandare tutto all’aria, correre alle elezioni politiche, vincerle, e governare, magari da solo.
Peccato che nella pletora degli oltre mille parlamentari italiani, i cervelli non sono atrofizzati: e così il capitano in poco tempo è diventato un mozzo, ma di quelli che non sanno nemmeno tenere le funi della barca, perché sono pesanti e richiedono uno sforzo mentale, oltre che fisico.
Siamo alla celebrazione dell’onanismo politico: Salvini fa, Salvini disfa, Salvini rifà, Salvini dice, Salvini nega. Forse adesso è il caso di ringraziare Qualcuna molto molto in alto se finalmente si riuscirà a liberare la poltrona di vice primo ministro della Repubblica Italiana da questo personaggio incompetente, inaffidabile, spregiudicato, smanioso di potere, incurante delle regole della democrazia, irrispettoso del ruolo e della forma che il ruolo impone, fuori posto anche in un campo di zucchine chino a raccoglierne i fiori ed a mostrare il petto nudo, cosa che nessun contadino serio, vero, lavoratore, si sognerebbe di fare con una temperatura di 35°.
Aspettiamo di ascoltare cosa avrà da replicare oggi alle comunicazioni del Presidente Conte: non ci si può augurare che cambi il tono e l’atteggiamento provocatorio ai limiti della strafottenza che gli stanno nel D.N.A., ma almeno che si riprenda dalla insolazione e restituisca dignità alla funzione di Ministro dell’Interno, annunciando finalmente le sue dimissioni ed il ritiro della delegazione dei ministri leghisti.
Poi tutto torna in pentola, tutto su un crinale piuttosto impervio. E quando si tornerà a votare, c’è da auspicare che molti, soprattutto da queste parti,si ravvedano: mostrarsi agli elettori “come uno di loro” che si spara i selfie con i bermuda o in costume da bagno, non significa avere la capacità di fare l’interesse del Paese; non basta fare le passerelle sulle spiagge o mangiare voracemente una pizza per far passare sotto silenzio l’idea che l’ancora per poco ministro Salvini ha degli abitanti da Roma in giù (scansafatiche, approfittatori, assistiti); non basta diventare portatori di Santi alle processioni paesane o agitare come una spada un simbolo sacro per assurgere alla gloria degli altari della politica. Ci vuole innanzitutto rispetto, delle persone e delle istituzioni, e il capitone spiaggiato non ha mai dimostrato di averne a sufficienza per essere un ministro di questa nostra pur malandata repubblica.
Nella foto Matteo Salvini a Policoro