“Abbiamo schierato i nostri candidati nelle liste di Potenza e di Matera, candidando a Matera il coordinatore provinciale del partito, Antonio Stigliano, alla carica di presidente per assicurare un minimo di vigilanza democratica in un ente, la Provincia, che sebbene in via di superamento, continua a conservare competenze importanti per il territorio e per la vita dei comuni”. Lo ha dichiarato il coordinatore regionale di Forza Italia, Cosimo Latronico, commentando le due assemblee con i dirigenti del partito di Potenza e Matera organizzate per sostenere la compagna per il rinnovo dei consigli provinciali e per lanciare la campagna di tesseramento a Forza Italia in Basilicata. “Sarebbe stato assurdo che non ci fosse stata una dialettica per ottenere un controllo ed una vigilanza democratica. Il centro sinistra che avrebbe potuto scegliere un profilo istituzionale, nella definizione della rappresentanza di questi enti, ha, invece, scelto la via dell’appropriazione e dell’attribuzione secondo logiche di spartizione al suo interno e di potere. Chi vuole optare per un’alternativa di sistema può votare le proposte di Forza Italia, sia come liste che come candidato presidente in provincia di Matera. Si tratta di amministratori di enti locali rappresentativi di esperienze amministrative di valore e di territori della regione. La legge Delrio, che disciplina il riordino, è un esempio della confusione e della demagogia con cui opera il governo Renzi, che si nutre di annunci ed effetti speciali non badando alle conseguenze delle decisioni legislative. Le Province restano, non sono più espressione degli elettori, ed in Italia rischiano di essere un apparato di potere governato della rappresentanze di centro sinistra in contrasto probabilmente con il sentimento reale degli elettori. Le assemblee di Potenza e Matera sono state anche l’occasione per promuovere la campagna di adesione a Forza Italia in tutti i comuni lucani con l’obiettivo di accrescere la presenza del partito tra la gente lucana e creare le premesse per lo svolgimento dei congressi locali e provinciali per selezionale e legittimare la classe dirigente. In un momento in cui la politica e’ chiamata a dare il meglio di se’, il coinvolgimento delle persone a partire dal periferie e dei territori può portare una nuova linfa necessaria a costruire un tessuto democratico e di partecipazione di cui ha bisogno la vita istituzionale della nostra regione che rischia di pagare una deriva omologante, schiacciata da un potere senza alternativa che ha ossificato la vita politica ed il governo dei processi decisionali della regione”.
Set 27