L’aperitivo digitale, presso lo Shibuya di Matera, ha dato il via a un serrato confronto tra il pubblico e Marialuisa Acito, candidata alla Camera per la Basilicata per il Movimento politico nazionale 10 Volte Meglio. Il collegamento via skype con il cofondatore Gian Luca Comandini ha reso evidenti le questioni al centro del Programma di 10 Volte Meglio, raccontate sull’onda di quella sfida digitale tanto declamata da tutte le forze politiche in campo ma mai davvero compresa e affrontata.
“Questo Paese è già vecchio, nella mentalità e nell’approccio. Non ci rendiamo conto che la Blockchain e i robot non sono fantascienza – ha spiegato Comandini – ma una presente per il quale tanti altri Paesi si stanno preparando. Invece noi viviamo ancora lo scollamento tra il mondo dell’Università e il mondo del lavoro, con un modello educativo che non prepara per quello che verrà e che in parte è già arrivato. 10 Volte Meglio nasce per questo, perché le competenze possano capovolgere un sistema Paese bloccato.”
I presenti hanno espresso interesse e curiosità per un progetto politico che rimette al centro le persone concretamente, scegliendo priorità e programmando azioni precise da realizzarsi a partire da subito e in un arco di 10 anni: “nei partiti politici attuali avvertiamo assenza di preparazione, conoscenza e capacità di visione. Un deficit complessivo che ha destabilizzato la regione impedendole di diventare quel modello di buona politica che oggi poteva essere, proprio in virtù delle modeste dimensioni e delle innumerevoli ricchezze, dalle royalties al turismo, la Basilicata poteva essere d’esempio per le altre regioni. Invece oggi facciamo i conti con un ambiente danneggiato, una salute pubblica che sconta una gravissima incidenza tumorale, una disoccupazione giovanile tra le più alti d’Italia.” “Un malessere diffuso – ha concluso Marialuisa Acito – che per 10 Volte Meglio diventa energia di riscatto, motore di quel cambiamento che vede strategiche le intenzioni. Volere fare le cose è l’input che mette in campo le azioni e non le rimanda, vuoi per incapacità vuoi per sostenere quel modello clientelare che si regge sulla richiesta di “una mano”. Perché nel momento in cui c’è sviluppo e un paese è in salute, non hai più bisogno di chiedere.”