“In un paese in cui G8, Tav, Mose, Expo e da ultimo Mafia Capitale sono l’emblema dei fatti corruttivi che ammorbano le istituzioni in ogni ordine e grado, dove politici, imprenditori, professionisti e burocrati si industriano nella ricerca di sofisticati espedienti per lucrare sulla traballante finanza pubblica, cercare di recuperare alla legalità questi spazi di corruttela è opera più che meritoria. Questa legge spronata dalle direttive europee lo fa”. Così il senatore dei Conservatori e Riformisti Tito Di Maggio in dichiarazione di voto nell’Aula di Palazzo Madama sul provvedimento in materia di disciplina degli appalti.
“Importante, tra l’altro, è la ridefinizione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che vedrà ampliati i suoi poteri, visto che oltre alle funzioni di vigilanza e controllo, potrà avanzare linee guida contratti e bandi tipo, anche a titolo vincolante. Ma ciò a patto che – ha aggiunto Di Maggio – il suo Presidente, non si faccia prendere da delirio di onnipotenza e si metta inopinatamente a bacchettare organi istituzionali esorbitando dalle sue funzioni e senza averne alcun titolo se non quello di fare il servitore sciocco di contrapposte istanze politiche”.
“Il provvedimento prevede molte semplificazioni sia delle procedure che della documentazione a carico dei soggetti che partecipano ad appalti. Bene. Se questo diventasse metodo i Conservatori e Riformisti valuterebbero positivamente questa nuova stagione e potrebbe succedere come in questo caso che esprimano il loro voto favorevole”.