Giovanna Casamassima, segretaria cittadina di Matera nel Cuore, in una nota invita i politici della Regione Basilicata ad acquisire maggiore responsabile nell’azione di governo e di lavorare nell’interesse dei cittadini.
Di seguito la nota inviata da Giovanna Casamassima, segretaria cittadina di Matera nel Cuore.
In un momento particolarmente complesso per la nostra regione, ritengo che sia indispensabile avviare una riflessione seria e autocritica sul ruolo che la politica lucana sta giocando. La recente approvazione della legge n. 22 del 2024, che prevede l’aumento delle indennità per i consiglieri e gli assessori regionali, solleva interrogativi legittimi, soprattutto se si considera la situazione economica e sociale in cui versa la Basilicata.
La nostra regione sta affrontando una serie di problematiche che non possono più essere ignorate: la crisi occupazionale, la sanità in difficoltà, il welfare che non riesce a rispondere adeguatamente ai bisogni della popolazione e lo spopolamento che continua a crescere. In questo contesto, l’aumento delle indennità per i rappresentanti politici sembra davvero un segnale fuori luogo, che rischia di alimentare un sentimento di sfiducia tra i cittadini lucani.
Le difficoltà economiche che le famiglie lucane stanno vivendo sono ormai evidenti a tutti: da una parte, ci sono i lavoratori della Callmat e le difficoltà della Stellantis che hanno messo in crisi l’occupazione, con un numero crescente di persone che perdono il proprio posto di lavoro o sono costrette a cercare opportunità fuori dalla regione. Dall’altra, a dicembre 2024, l’analisi dell’Unioncamere evidenzia un dato allarmante: negli ultimi dieci anni, la Basilicata ha perso ben 1.429 imprese, un dato che non può essere ignorato, specialmente quando si parla del futuro economico e occupazionale della nostra terra.
Seppur legittima, la legge n. 22 rischia di apparire come una misura che non tiene conto della realtà che stiamo vivendo. Il settore produttivo è in grave sofferenza, soprattutto per i giovani imprenditori che, più di chiunque altro, sono costretti a fare i conti con un contesto economico sempre più insostenibile. Il numero crescente di imprese che chiudono e la difficoltà per i giovani under 35 di mantenere aperte le proprie attività sono segnali inequivocabili di un tessuto economico che sta crollando sotto il peso della crisi. Invece di aumentare le indennità dei politici, sarebbe molto più utile rivedere le priorità e destinare risorse per sostenere queste realtà produttive che sono la base dell’economia locale.
La sanità regionale, inoltre, sta attraversando un periodo difficile, con carenze strutturali e organizzative che mettono in crisi la qualità dei servizi. Il sistema sanitario, che dovrebbe essere un punto di riferimento per tutti i cittadini, è troppo spesso inadeguato e incapace di rispondere alle reali esigenze della popolazione, in particolare delle fasce più fragili. Investire nella sanità e nelle politiche sociali, anziché nei compensi per i rappresentanti politici, sarebbe un passo fondamentale per dare concrete risposte ai lucani.
In questo momento, credo che la politica lucana debba fare un serio esame di coscienza e riflettere su quale messaggio stia trasmettendo alla comunità. La politica deve tornare a essere vicina alla gente, deve rispondere alle difficoltà quotidiane dei lucani e mettersi al servizio del territorio, non anteporre il proprio interesse. È fondamentale che si riconosca il malessere che attraversa la nostra regione, dalla disoccupazione crescente alla difficoltà delle imprese, dalla scarsità dei servizi sanitari alla disperazione di molte famiglie.
Pertanto, ritengo che sarebbe auspicabile un ripensamento della legge n. 22 e una revisione delle risorse destinate agli aumenti di indennità, che potrebbero invece essere investite in iniziative concrete per il sostegno alle imprese, la tutela dei lavoratori, la sanità e il welfare. In un periodo storico come questo, i lucani si aspettano risposte pratiche e immediate. Non possiamo più permetterci di trascurare la realtà quotidiana della nostra gente.
Invito tutti i protagonisti della politica lucana a riflettere con autocritica e a mettere al centro dell’agenda politica le reali necessità della regione. Non è più il tempo delle scelte autoreferenziali, ma di politiche che rispondano alle esigenze urgenti della comunità, che mettano la Basilicata in grado di affrontare la crisi e di guardare con speranza al futuro. È fondamentale che la politica ritorni a essere il motore di un cambiamento reale e positivo per la nostra terra.